Capitolo 15 |Provvedimento disciplinare|

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<Non ci posso credere...> sbuffò Dusha allungando il passo.
<Scusami Dusha, davvero. Non ho visto l'ora!> cercai in qualche modo di giustificarmi, mentre provavo a mantenere il ritmo del suo passo veloce.
Ovviamente con scarsi risultati.
<Quando ti deciderai a prendere una dannata sveglia?> sbraitò sinceramente esasperata.

<Ho fatto più ritardi in questi giorni che in tutta la mia vita> continuò borbottando.
<Devo ancora... ambientarmi> sorrisi innocentemente.
<Dopo la bellezza di tre settimane ancora non ti sei "ambientata"? Chi vuoi prendere in giro di preciso?> chiese alzando un sopracciglio ramato.
Sbuffai sconsolata. Con lei le mie scuse non andavano mai a buon fine.

Già. Sono passate tre settimane.

Ebbi l'impressione che fosse solo ieri quando varcai i cancelli dell'Arcane Academy, estremamente confusa e disorientata da tutta quella situazione.

Penso siano state le settimane più intense di tutta la mia vita.
Le lezioni erano a dir poco estenuanti, per non parlare degli allenamenti.
Le mie capacità erano migliorate parecchio, ma il professor Alas sosteneva che ancora non fossi pronta per manifestare il mio secondo potere.

Si era mostrato davvero... umano con me.
Il che potrebbe sembrare una cosa alquanto scontata per qualcun altro, ma per me, dopo aver passato un considerevole lasso di tempo in quell'inferno d'istituto, con persone che di umano avevano solo l'aspetto, era oro colato.

Non era il classico professore anziano, particolarmente arrogante e allergico a qualsiasi essere vivente con meno di vent'anni.
Era dolce, buono e comprensibile nei miei confronti, sempre con il suo solito sorriso bonario a decorargli il volto rugato.

Di solito, dopo gli allenamenti, mi fermavo altri dieci minuti abbondanti e parlavo con lui.
Ogni volta mi poneva la stessa domanda: <Allora, come te la passi?>.
E da lì iniziavo a raccontargli quasi tutto ciò che succedeva durante le mie giornate.

Gli ho raccontato di come avessi stretto una grande amicizia con Dusha, che capii nel suo vocabolario le parolacce fossero praticamente inesistenti.
Lei avrà fatto sicuramente più ritardi a causa mia, ma io ho sentito più <Perbacco!> e <Accidenti!> in queste tre settimane che in tutta la mia vita.

Addizionata ad altre ipotetiche quattro vite precedenti.

Gli parlai di Felix, di come si fosse mostrato un amico a trecentosessanta gradi nonostante il suo atteggiamento a tratti immaturo e giocoso.
Era diventato il mio confidente numero uno.

E il motivo principali delle mie emicranie.

Mi ero avvicinata molto anche a Nathaniel e Dimitri.
Notai come Nathaniel provasse in tutti i modi ad aiutarmi, mostrandosi sempre disponibile.

Si sedeva quasi tutti i giorni accanto a me in mensa, sfrattando gentilmente Felix seduto alla mia destra, che per non darmi la soddisfazione di dire che volesse stare seduto vicino a me, se ne usciva sempre con la stessa frase: <Siediti pure. A me basta e avanza averla vicina per tutte le lezioni. È fastidiosa quanto una mosca cocchiera!>.
Ovviamente ogni giorno ne cambiava la forma, ma il contenuto rimaneva invariato.

Dusha mi confidò che secondo lei Nathaniel avesse un debole per me, ma ogni volta cercavo di smentire la cosa.
Non perché l'argomento mi imbarazzasse, semplicemente credevo che non per forza qualcuno che si mostri gentile abbia necessariamente doppi fini.

Ogni volta che esponevo questa mia tesi a Dusha, finivo sempre con il ricevere la stessa risposta: <Ragazzo gentile implica ragazzo innamorato. Ragazzo arrogante implica ragazzo innamorato. Non c'è via di mezzo. È una legge matematica>.

𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Where stories live. Discover now