Capitolo 39 |Questione di sangue|

1K 49 40
                                    




Felix

<COM'È POSSIBILE?> urlai furibondo.
<Felix, ti scongiuro. Calmati> mi supplicò Dusha con occhi lucidi.
Mi girai inferocito.
<Che cosa? Soleil, la nostra Soleil, è scomparsa da settimane e io dovrei calmarmi?> dissi istericamente.
<Non abbiamo escogitato ancora nulla di concreto per trovarla e per di più non abbiamo la minima idea di dove possa essere. Questo vi tranquillizza?> chiesi con pungente ironia.
<C'è qualcuno in questa maledetta scuola a cui importa di lei?>.

<Parli come se la colpa fosse mia, Felix> rispose sprezzante la preside.
Tirai un pugno alla scrivania.
<La colpa è sua! I suoi stupidi piani si sono rivelati un fallimento totale>.
<Non te lo permetto! Io ero all'oscuro di tutto esattamente come ognuno in questa stanza. Mai avrei creduto quanto potesse essere così manipolatore...> disse la preside.
Capimmo tutti a chi si stesse riferendo.

<Lui...> ringhiai <per tutto questo abbiamo vissuto con traditore> strinsi i pugni, frustrato.
<Non riesco ancora a crederci... come abbiamo fatto a non rendercene conto?> la mia voce si incrinò.

Sentii una mano gentile posarsi sul mio fianco.
<Per favore, cerca di calmarti> sussurrò Dimitri.
La sua voce solitamente calma e pacata risultò vacillante.
<Preside, non è rimasto molto tempo> intervenne mio fratello.
<È inutile rimanere qui a discutere senza giungere ad una conclusione. Dobbiamo assolutamente escogitare un modo per->.

La voce del professore Alas risuonò per tutta la stanza, interrompendo Nathaniel.
Ci girammo verso di lui, sorpresi dal suo brusco intervento.

<Tutte queste parole non vi porteranno da nessuna parte. Siete stanchi, stravolti e le vostre emozioni sono instabili. Tornate ai vostri dormitori, con la mente riposata riuscirete a ragionare meglio>.
Contrattaccai <Ma professore..>.

Mi fulminò seduta stante.
<La mia non era una proposta Felix. Fuori di qui>.
Lo guardai con aria di sfida, deciso a non uscire da quella stanza.
Il mio sguardo inviperito sembrò non intimidirlo minimamente.
Decisi dunque di lasciar perdere. La mia testa implorava per il silenzio, così mi diressi verso la porta seguito a ruota dai ragazzi.

Prima di varcare la soglia diedi un'ultima volta voce ai miei pensieri.
<Se dovesse succederle qualcosa sarà solo colpa vostra>.
Detto ciò sbattei la porta con forza e l'eco si propagò violentemente.

<Non puoi darle tutta la colpa> sentii una voce flebile.
Mi girai verso Dusha con sguardo torvo.
<Ha ragione. Nessuno... nessuno poteva immaginarsi una cosa del genere> disse Nathaniel, l'amarezza era percettibile nelle sue parole.
<È anche colpa nostra Felix> ripetè.

Il mio volto si incupì.
Lo sapevo.
Sapevo fosse anche colpa nostra, anzi.
Forse la colpa era solo nostra, ma ammetterlo faceva male e incolpare qualcun altro sembrava più semplice .
L'avevamo inconsapevolmente spinta nella tana del diavolo.
Noi che dovevamo proteggerla.

Io più di tutti mi sentii l'artefice.
L'avevo persuasa a dare un'occasione a Xavier, l'avevo incoraggia.
Fui io quel giorno a convincerla ad andare al ballo. Se fosse rimasta nella sua camera forse avrebbe avuto almeno una possibilità per scappare.

Il mio stomaco sembrava contorcersi su se stesso.
Quei pensieri mi tormentavano ogni singolo giorno.
Dopo l'assalto dei dissociati la scuola era devastata, nel giro di una settimana la preside aveva fatto ricostruire tutto e le lezioni erano cominciate come se nulla fosse mai successo.
La monotonia mi stava mettendo alle strette e quel banco vuoto affianco a me aveva assunto un'aurea nera.
Non avevo permesso a nessuno di sedersi lì.
Tutti facevano finta di niente.
Continuavano la loro vita indisturbati e questo faceva ribollire senza sosta la mia rabbia.

𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ