Capitolo 23 |Con le buone o con le cattive|

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Lo guardai, immobile.
L'agitazione divenne sempre più palpabile mentre i suoi occhi di vetro mi analizzarono minuziosamente.
<Cosa nascondi lì dietro?> chiese.

Le mie dita strinsero maggiormente il cuoio del diario, provando inutilmente ad appiattirlo contro la mia schiena.
<Niente. È solo un quaderno di appunti> dissi troppo velocemente.
La bugia peggiore del secolo.

Fu così evidente che nemmeno sprecò due parole per rispondermi.
Mi immobilizzò completamente, lasciandomi così senza alcuna via di fuga.
La sua mano sgusciò tra la mia schiena e il muro, riuscendo ad agguatare furtivamente il diario.
Feci resistenza ma inutile dire che ebbe la meglio. Provai a strapparglielo dalle mani, sbracciandomi in ogni modo possibile.
<Ridammelo!> esclamai a denti stretti.

Stufo della mia ostinazione alzò il braccio impedendomi così di afferrare il diario. Mi ammonì con un solo sguardo, pietrificandomi sul posto.
Decisi che ormai era tardi per negare l'evidenza, così lo lasciai fare, ponendo fine alla "battaglia".

Sentii i battiti del mio cuore accelerare non appena lo vidi ispezionare la copertina.
Poi lo aprì, iniziando a sfogliare le pagine logore. Trattenni involontariamente il fiato.
La sua reazione non fu esattamente quella che immaginavo.
Vidi il suo volto tingersi di confusione.

<Che razza di scherzo è questo?> chiese irritato, girando il diario dalla mia parte.
<Xavier ti giuro che non...> ma le parole mi morirono in gola non appena vidi le pagine del diario.

Vuote.
Nessuna scritta, nessun segno, nessuna traccia dell'elegante calligrafia che precedentemente macchiava il foglio.
Erano semplicissime pagine ingiallite e spoglie.

<Non è possibile> gli strappai il diario dalle mani e iniziai a sfogliarlo alla rinfusa.
Niente. Tutte le pagine erano una tela vuota.
Guardai anche la copertina dove all'inizio vi era l'incisione. Anche quella era sparita.
<Dannazione> sussurrai tra i denti.
Non ero riuscita a leggere nemmeno la metà di quel diario e per quanto potesse non essere autentico rappresentava comunque una possibile fonte di informazioni.

<Soleil>.
Puntai immediatamente i miei occhi su Xavier non appena mi richiamò.
<Con chi stavi parlando?> la sua voce risultò bassa e roca, alle mie orecchie arrivò quasi come il canto di una sirena.
Si avvicinò maggiormente, abbassandosi alla mia misera altezza.
Vidi le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio.
<Dimmelo> pronunciò.

<Non lo so. È una strana voce che sento intorno a me> la mia bocca si aprì in automatico.
Il mio sguardo era fisso davanti a me e la mia testa fu completamente asservita alla sua voce. Non pensavo né riflettevo, partiva tutto da se.

<È la prima volta?> continuò con quella voce ammaliante.
<No>.
<Dove hai preso quel diario?> portò un dito sul mio volto iniziando a tracciare delicatamente il mio profilo, soffermandosi sulle mie labbra.
<In biblioteca. Ho seguito la voce> il suo sguardo non si scostò un secondo dalle mie labbra.
<E dimmi... sai di chi è?> puntò i suoi occhi nei miei.

<È di..> iniziai a parlare <d-di>.
<Dillo. Fai la brava> disse sottovoce, continuando ad accarezzare il mio labbro.
<Il diario è di...>.

Improvvisamente la mia mente ricominciò a rielaborare. Non ero io a parlare, o meglio, non era la me cosciente.
Mi stava manipolando.
Mi risvegliai completamente da quello stato di trance e spalancai gli occhi, indignata.

<Stronzo!> lo spintonai lontano da me cogliendolo di sorpresa.
Mi guardò quasi stupito.
<Come hai->.
<Come ti sei permesso di manipolarmi?> dissi inferocita.
Avevo espresso parecchio volte il mio disaccordo nell'applicare le proprie capacità su di me, soprattutto con i gemelli.

𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Where stories live. Discover now