Capitolo 33 |Illusioni e solitudine|

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Feci scorrere il mio dito tremante lungo la classifica finale.

Soleil Blanc-Romanov

Con timore guardai il risultato: 190/200 punti.
Tirai un lungo sospiro di sollievo e sorrisi con soddisfazione. Ero arrivata terza nella graduatoria finale.
Improvvisamente fui sollevata di scatto da qualcuno e venni fatta volteggiare fino al voltastomaco.
<Tu sei la mia salvezza!> urlò Felix.

<Fammi subito scendere o ti vomiterò addosso> lo minacciai.
Finalmente i miei piedi vennero a contatto con il pavimento e la mia testa smise di girare come una trottola.
<Tu-> mi prese per le spalle <-perché non ti ho cercato mai prima d'ora? Sei letteralmente una benedizione!> schiamazzò felice.

<Il punteggio?> chiesi sorridendo.
<140/200. Non avevo mai preso un punteggio così alto in tutta la mia vita> esultò.
<Grazie Soleil> continuò sorridendomi.
<Fossi in te non esulterei. Non ci sarà sempre lei ad aiutarti>.

Sussultai.
Non sentivo la sua voce da troppo tempo. Non lo vedevo da troppo tempo.
Non mi girai, rimasi immobile sul posto pur sapendo che fosse dietro di me.
<E tu non puoi sempre rompere le palle, Xavier. Piuttosto, tu sei arrivato primo come al solito?> brontolò Felix.

<200/200> rivelò, e fui convinta che stesse sogghignando.
<Povera Dusha. Ha studiato come una matta per essere prima> disse il biondo di fronte a me.
<Ha avuto comunque ottimi risultati ed è arrivata seconda. Dovrebbe essere soddisfatta> dissi.

<O arrivi primo o non conti niente. Accontentarsi non porta a nulla> mormorò Xavier.
Si era avvicinato, le sua voce vibrò profonda nelle mie orecchie.
<Allora non dovresti stare con chi non conta niente. Potrebbe rovinare la tua reputazione> dissi acida.
L'espressione di Felix diceva esplicitamente "Vai Soleil! Fagli il culo".
<Ecco mio fratello e Dimitri. Stanno consolando Dusha> indicò con lo sguardo.

Individuai il volto afflitto di Dusha che riceveva pacche di conforto dai quei due.
<Piangere per un 197/200> mormorò Felix soprappensiero <Da pazzi>.
<Vado da loro. Quei due hanno scarse capacità emotive. Sono proprio degli inetti> annunciò Felix, avviandosi verso di loro.

<Vengo con te!> enunciai a gran voce.

Tutto tranne che rimane sola con lui.

<Tu non vai proprio da nessuna parte>.
Xavier incatenò la sua mano al mio fianco, trascinandomi di forza chissà dove.

<Lasciami andare!> sbraitai.
Dopo diverse incitazioni a liberarmi dalla sua presa passai alle maniere più violente.
Iniziai con dei forti pizzicotti sul suo braccio, poi gli pestai i piedi, provai anche a mordergli la spalla ma nulla.
Era totalmente invulnerabile.
<Xavier> digrignai tra i denti <Ti conviene lasciarmi andare prima che tu perda completamente la capacità di riprodurti> minacciai ancora una volta.

<Sto tremando> disse impassibile.
<Mi spieghi qual è il tuo dannatissimo problema?> sbraitai, guardandomi intorno in cerca di aiuto.

Questa scuola pullula di studenti e proprio quando io ho bisogno di qualcuno diventa improvvisamente un paesaggio desertico?

<Lasciami!> urlai, ormai spazientita.
Si imboccò in un corridoio poco illuminato e finalmente esaudì la mia richiesta.
<Smettila di lagnare> disse infastidito.
Al suono di quelle parole mi inferocii come una bestia.
Girai lentamente il capo verso di lui, tipo come nei film, quando la protagonista sciocca dice qualcosa di offensivo al killer psicopatico cercando di farsi valere (per poi venire puntualmente squartata).
<"Smettila di lagnare"? Xavier, per caso oggi hai voglia di essere picchiato?> chiesi con pungente ironia.

𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora