Capitolo 38 |Odio e dolore|

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<No> allontanai prepotentemente Xavier da me.
<Non possiamo. Tu sei un traditore e questa cosa è innaturale> sussurrai con disgusto.

<Soleil> mi richiamò lui <guardami>.
<No> risposi prontamente.
<Ti ho detto di guardami> ripetè autoritario.

<Per favore> aggiunse poi, sotto voce.
A quel commento ricordai tutti i momenti con lui.
Ricordai ogni suo "per favore" detto solo per smuovermi dalla mia cocciutaggine.
Lo guardai, travolta dall'ennesimo momento di debolezza.
<Ascoltami con attenzione. Voglio che tu comprenda che ho solo svolto un compito che mi fu affidato da tuo padre mesi addietro, non ho ideato io tutto questo> spiegò.

<Vorresti passare per la vittima adesso?> dissi, lanciandogli uno sguardo di fuoco.
<No! Ma tutto questo-> indicò con un gesto attorno a sé <-fa parte di me. Io sono un dissociato e lo sarò per sempre. In tutta la mia vita non ho mai esitato a portare a termine una missione, eppure tu... dannazione> sospirò frustrato, passandosi una mano tra i capelli.

Non risposi.
L'amaro che scorreva nelle mie vene mi stava lentamente avvelenando.
Strinsi i forte i pugni, conficcando le unghie nella carne gelida.
Ne avevo fin troppo delle sue patetiche scuse.

<Cosa devo fare con te?> mormorò, fissandomi.
Tentò di avvicinarsi a me ma lo scansai.
Fu in quel momento che avvertii un sentimento che mai avrei creduto di poter provare per lui.
Un'affilata punta di odio si stava lentamente insidiando in me, come un serpente pronto ad iniettare il suo veleno nel il sentimento che ardeva per lui, fino ad arrivare alla sua ultima fiamma.

Lo vidi trasalire.
Non ebbe bisogno dei suoi poteri per decifrare ciò che stava accadendo nella mia mente.
La mia tempesta lo colpì dritto e un'espressione di rifiuto si disegnò sul suo volto.
Le labbra contratte in una smorfia di sdegno ne furono la prova.

<Hai deciso di ignorami per tutta la vita?> parlò piano, avvicinandosi.
Non ricevette alcuna risposta.
<Vuoi odiarmi?> sussurrò.
Si avvicinò sempre di più, l'espressione maligna che aveva in volto mi pietrificò.
Arrivò ad un palmo dal mio viso.
Portò la sua mano pallida al mio viso e accarezzò delicatamente la mia guancia.
<È questo ciò che vuoi? Rispondi> improvvisamente mi strinse la mano al collo con aggressività.

<Lasciami> digrignai tra i denti, annaspando in cerca d'aria.
<Ho provato con le buone, ma come al solito con te non funziona mai nulla. Odiami pure Soleil> strinse ancora.
<Odiami. Urlami contro, augurami la morte e balla sul mio cadavere. Ormai i sentimenti non ti porteranno più da nessuna parte>.

Mi scrutò con le sue lame ghiacciate, guardandomi con risentimento.
Sostenni il suo sguardo e sentii quel veleno propagarsi sempre di più.
Si avvicinò piano al mio orecchio.
<Non puoi più scappare>.

Improvvisamente trovai tutta la forza per spingerlo lontano da me, puntai la mia mano al suo volto e le miei unghie trovarono la sua pelle calda e marmorea, conficcandosi dolorosamente nella sua carne.

Un lento rivolo di sangue scese fino al suo collo, macchiando il colletto della camicia.
Lo vidi deglutire rumorosamente e passare la mano che prima torturava il mio collo sulla sua ferita aperta.

<Sei una debole. Senza i tuoi poteri non sai difenderti>.
Cacciai indietro le unghie da felino e i miei occhi ambra tornarono al loro colore naturale.

Mi fissò un'ultima volta prima di dirigersi verso la porta.
Quando arrivò di fronte a questa si fermò.
<Rassegnati Soleil, ormai appartieni a noi dissociati, e a me. Questo è solo l'inizio>.









𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |Où les histoires vivent. Découvrez maintenant