Capitolo 5

1.6K 37 4
                                    

Ciro's pov

È tardo pomeriggio e usciamo di nuovo fuori.

Sono un po' annoiato.

Avrei voluto che Adele restasse più tempo ieri ma dopo un po' ha detto che doveva andarsene perché sua mamma la stava aspettando.

Nel momento in cui se ne stava andando si è incrociata con Edoardo che fortunatamente in sua presenza non ha fatto il coglione.

Si è limitato a sorridere e a salutarla educatamente, ma quando poi se ne è andata ha iniziato a riempirmi di domande chiedendomi cosa ci facesse la figlia della direttrice nella nostra cella.

Non sapevo cosa inventarmi anche perché la visita di Adele è un fatto strano quindi non mi sono preoccupato di trovare altre scuse e gli ho detto semplicemente la verità.

Si è un po' allarmato perché era preoccupato del fatto che Adele potesse andare a raccontare tutto a sua mamma riguardo la questione del telefono ma poi mi è sembrato essersi è calmato quando gli ho spiegato che la ragazza non ne aveva nessuna intenzione.

Ad ogni modo dopo questa situazione sono stato tutto il tempo in cella con il mio amico a chiacchierare del più e del meno.

«O Cirù, vien a pazzià» Edoardo mi fa un gesto con la mano per invitarmi a unirmi a loro e gli altri lo seguono ma io declino la proposta.

Mi siedo sulla panchina e accendo una sigaretta.

Chiudo gli occhi e i miei nervi sembrano rilassarsi e per un attimo cerco di non pensare a niente.

Boh, oggi è una giornata davvero tosta mentalmente. Solo quel momento vissuto prima con Adele mi ha tirato su.

Apro gli occhi e sono quasi tentato di strofinarli per vederci meglio quando vedo Adele fuori al cortile. Allora è rimasta qui per il resto della mattinata.

Divento subito frustato perché se lo avessi saputo avrei tentato di stare con lei, ma poi ci penso e mi chiedo con quale scusa avrei mai potuto avvicinarla?

Le faccio un cenno col capo per salutarla, lei mi vede e si avvicina a me.

«Posso?» mi chiede se può sedersi.

«Certo» mi scosto lasciandole ulteriore spazio anche se già c'era, era solo per fare un gesto gentile.

«Sei ancora qui?» entrambi spostiamo il nostro corpo per essere rivolti l'uno verso l'altra.

«Sì, mia mamma preferiva farmi restare qui» si riferisce all'episodio di stamattina dove non si è sentita bene.

Annuisco. «Ha fatto bene» le dico.

«Si si» sorride. 

«Cosa ti porta qui? Tua mamma lavora qui da quasi un anno ormai ma non ti avevo mai vista prima» provo ad ottenere qualche informazione su di lei.

«Si infatti ho iniziato a venire qui solo da pochi giorni essendo iniziate le vacanze. Prima andavo a scuola e non avevo modo di organizzarmi» mi spiega.

«Io non sapevo neanche che la direttrice avesse una figlia - faccio una pausa e poi aggiungo - e che figlia!» sorrido leggermente facendole l'occhiolino.

Vorrei mettermi le mani in faccia.

Ok, questo è stato un modo stupido per farle un complimento. Spero di non aver fatto la figura dell'idiota.

Lei ride un po' e continua il suo discorso: «Comunque vengo qui per aiutare mia mamma le sto facendo da segretaria diciamo e... - fa una pausa - diciamo che è anche un modo per passare più tempo con lei» aggiunge.

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Where stories live. Discover now