Capitolo 27

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Sono fuori in cortile a chiacchierare con Naditza e Silvia quando noto che si sta iniziando a formare una leggera confusione e vedo che i ragazzi si avvicinano all'entrata del cortile.

Dopo pochi secondi il cortile si apre ed entra Ciro seguito da Gennaro che lo accompagna.

Tutti i suoi amici lo circondano salutandolo animatamente e lui ricambia il saluto cercando di mantenere la sua aria da duro ma non ci riesce perché fa un piccolo sorriso divertito.

Quanto è bello. Morirò accanto a lui lo so.

Il suo sguardo presto si posa su di me, è indecifrabile, chissà a cosa sta pensando.

Non ricambio più di tanto il contatto visivo con lui e riprendo a parlare con le ragazze facendo finta di niente.

«Uagliù tra poc a mangià, forz» urla dopo un po' di tempo il comandante.

Dopo pochi minuti il cortile si svuota poiché tutti i ragazzi si dirigono in mensa.

Io dato che pranzerò con mia madre resto seduta sulla panchina ancora per un po'.

Noto che anche Ciro non se ne è andato e infatti viene nella mia direzione prendendo posto accanto a me.

«Cre? T agg fatt coccos?» chiede ironicamente prendendomi il mento tra le mani portandomi a guardarlo bene in faccia.

«Pke sta domand?» chiedo divertita.

«Non mi hai neanche salutato. Ndimen er chiù content Totò e m vré ca tu» fa una faccia di disapprovazione e fa finta di essere deluso.

Io scoppio a ridere per la frase che ha appena detto.

«Comm si bell quand rir» mi guarda sorridendo.

Il mio cuore non può reggere tutto questo.

«Allor?» chiede riferendosi alla domanda che mi ha fatto poco prima.

«Ma no, non mi hai fatto nulla e che non possiamo mostrare troppe interazioni in pubblico, lo sai» spiego.

È brutto così lo so.

Ma per ora siamo costretti a viverci in questo modo.

Di nascosto.

Non so se la situazione cambierà mai, lo spero, ma per il momento non credo.

Preferisco che nessuno lo venga a sapere, nemmeno i ragazzi, per evitare voci che girino e che arrivino a mia madre.

Ciro sospira capendomi e mettendo una mano sulla mia gamba affettuosamente.

«Eh c'hai ragione» guarda un punto fisso davanti a sé.

Io appoggio la testa sulla sua spalla avvicinandomi. Sto così bene accanto a lui.

«E menumal che non ci dovevamo far vedere» ridacchia e io lo seguo.

È vero, ma non riesco a stargli lontana.

Sarà difficile tenere tutto segreto.

Lui mi circonda la vita con un braccio e ci ritroviamo in una sorta di abbraccio.

«Allora sei stato contento di questo giorno di permesso?» gli chiedo.

Spero abbia avuto modo di staccare un po' la spina, se questo è il termine giusto, insomma spero che questa boccata d'aria lo abbia fatto sentire meglio.

Anche se mi rendo conto che è stata solo una giornata e sarà passata in fretta per lui, ma purtroppo meglio di niente.

«Si, molto contento» dice con tono enigmatico come se volesse intendere altro e credo si riferisca a quando siamo stati insieme.

«Tu?» mi chiede.

«Cosa?» non capisco.

«Sei stata contenta?» mi chiede con tono giocoso.

«Ma io non ho avuto il giorno di permesso» dico ingenuamente.

Ciro mi guarda e scuote la testa.

«Eh vabbè, lo sai a cosa mi riferisco» mi guarda intensamente.

Così i miei dubbi svaniscono e ho la conferma di ciò che ho intuito prima.

«Mah, contenta, diciamo» faccio una faccia poco convinta e decido di stuzzicarlo.

Il ragazzo accanto a me mi guarda come per ammonirmi.

«Nun pazzia accussí» mi avverte come un padre che rimprovera la figlia ed io di tutta risposta mi metto a ridere.

Lui mi stringe ancora di più e mi da un bacio sulla testa.

«Ma comm aggia fa cu te» dice affettuosamente e scuote la testa.

È la stessa cosa che penso io Ciro.

«Sient ti devo dire una cosa» mi dice a un certo punto.

«Dimmi tutto» spero non sia nulla di serio o preoccupante.

«Io comunque credo che i ragazzi qui dentro già sospettino qualcosa. Per non parlare di Edoardo che l'ha capito, sa che stiamo insieme, cioè me l'ha chiesto e io ho confermato. Sarebbe stato inutile mentirgli perché è palese che c'è qualcosa tra di noi» mi guarda per capire la mia reazione.

«Beh si anche io l'ho pensato di Edoardo, ma non è un male, potrebbe essere nostro complice» ridacchio.

«E brav» esclama compiaciuto facendomi l'occhiolino.

«A parte gli scherzi, infatti, ci serviranno di tanto in tanto dei piccoli aiuti per vederci» continua il suo discorso ed io annuisco d'accordo con lui.

«Per quanto riguarda i ragazzi, in realtà per me non è un problema che lo pensino o che lo sappiano per certo. L'unico problema è mia madre, è lei che non deve assolutamente saperlo. E di conseguenza anche il comandante e le guardie anche se credo che ormai tutti sospettino qualcosa» sbuffo preoccupata.

Il comandante me ne ha dato prova che si era accorto di qualcosa. Mentre Lino, beh è scontato che abbia capito visto che è stato nostro complice diverse volte.

Spero solo che non lo vadano a dire a mia madre anche se non credo che abbiano interesse nel farlo.

Il comandante mi aveva promesso che non avrebbe detto nulla e penso che posso credere alla sua parola e Lino non lo direbbe perché sa bene che a Ciro non farebbe molto piacere, mettiamola così.

«Anche tua madre?» mi chiede.

«Non lo so. Cioè non so se pensa qualcosa ma potrebbe essere» sospiro.

«Tua madre sarebbe contraria vero?» la sua voce fa intendere che già sa che la mia risposta sarà affermativa.

«Io non gliene ho mai parlato, ma si, credo purtroppo di sì» dico.

Cioè io non credo me lo vieterebbe categoricamente anche perché a un certo punto non potrà venirmi contro per sempre ma certamente non farà i salti di gioia.

«Vabbè per ora cerchiamo di non farci notare troppo, poi si vedrà» propone.

«Va bene» dico d'accordo con lui.

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•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti!❤️

Ciro e Adele possono vivere il loro amore ma solo di nascosto... devono stare ben attenti a non farsi notare troppo...

Ce la faranno? La direttrice lo scoprirà?

A tutti voi lettori vi chiedo gentilmente, se vi va, di lasciarmi una stellina come supporto e un vostro parere riguardante la storia nei commenti poiché mi aiuterebbe capire se la storia vi piace e mi motiverebbe a continuarla al meglio.

❤️_Grazie a tutti_❤️

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Where stories live. Discover now