Capitolo 30

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Siamo a pochi passi dall'ufficio di mia madre ed io resto ferma.

Adesso non ho più il coraggio che avevo prima, mi sento così piccola. Non voglio entrare.

«Adele» mi richiama Liz dolcemente ed io la guardo.

«Ma che succies? Perché l'hai fatto?» dice abbattuta.

Io non le rispondo perché se raccontassi le motivazioni per le quali ho fatto ciò che ho fatto verrei presa per pazza.

Perché parliamoci chiaro: voler stare più tempo con Ciro non è un buon motivo per compiere un azione illegale ed avere la fedina penale macchiata per il resto della mia vita.

Ma ormai è così che sono andate le cose.

L'ho voluto io.

«Dobbiamo andare da mia madre?» chiedo ignorando la sua domanda.

«E p forz piccré, come possiamo fare altrimenti» mi guarda dispiaciuta.

«Già lo sa?» chiedo.

«Non lo so, forse le avranno fatto qualche chiamata, ma non penso» dice riflettendoci un po' su.

Restiamo qualche minuto in silenzio poi Liz inizia a parlare.

«Forza piccrè, dobbiamo entrare» mi guarda come per darmi coraggio.

È l'ultima cosa che vorrei fare in questo momento ma mi trovo costretta ad annuire per non darle problemi visto che è stata gentile a darmi più tempo.

Liz bussa alla porta dell'ufficio di mia madre e lei risponde con un «Avanti».

Entriamo e mia madre quando ci vede apre la bocca come per salutarci ma le sue parole svaniscono nell'aria quando vede che ho le manette.

«Che cosa - è molto confusa - che succede? State scherzando?» chiede sperando di ricevere una risposta affermativa da noi.

«Direttrice, se volete vi lascio da sole» propone Liz.

«Ma in che senso vi lascio da sole, perché che succede?» alza il tono di voce.

«Perché hai le manette?» si riferisce a me.

«Voglio delle spiegazioni, e subito Adele» aggiunge con voce seria. Si sta spazientendo.

«È uno scherzo?» mi guarda concentrata tentando di capire la situazione solo con uno sguardo.

Quando vede che nessuna delle due parla è come arresa e l'idea che possa essere uno scherzo abbandona i suoi pensieri.

«Va bene Liz grazie, puoi andare, dopo ti prego vieni nel mio ufficio» immagino voglia parlare anche con lei dopo.

Liz annuisce e dopo avermi dato un ultima occhiata affettuosa se ne va ed ora ci siamo solo io e mia madre.

«Adele - cerca di stare calma ma non ci riesce - che cazzo hai fatto?» dice scandendo bene le parole.

«Mamma..» tento di dire qualcosa ma non so proprio come poterglielo spiegare.

Non mi ero preparata un discorso da farle, ho solo seguito l'istinto e fatto questa pazzia.

«Adele per favore mi sento male, devi darmi subito delle spiegazioni» si siede e si mette una mano sulla testa.

«Mi hanno arrestato, sarò detenuta qui all'IPM» non so con quale coraggio dico questa frase.

Ho paura che tra poco le verrà un mancamento. Il suo sguardo mi fa paura.

Si alza di scatto dalla sedia e per poco non perde l'equilibrio a causa del gesto brusco infatti cerca di recuperarlo afferrando il bastone.

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora