capitolo 81

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(punto di vista di Aaron)
vedo arrivare due guardie verso di noi, ma Naomi non c'è.
Uno dei due apre la porta della cella e punta la pistola a Dan dicendo di allontanarsi da me, l'altra guardia si avvicina e mi ordina di alzarmi.
Faccio un grande sforzo per alzarmi e mi poggio al muro aiutarmi, la guardia mi prende il braccio, mi spinge fuori dalla cella e mi ammanetta le braccia dietro la schiena.
Mi spinge davanti a una stanza nella quale non ero mai stato prima.
Entro e c'è Naomi, anche lei con le manette e i polsi dietro la schiena, tenuta ferma da una guardia.
Che senso ha legarci e tenerci fermi? Io è già tanto se sono riuscito ad arrivare in piedi qui, il proiettile non ci voleva proprio. E Naomi beh, è una ragazzina e non può usare i suoi poteri.
<<che gli è successo?>> chiese Axel alle guardie guardandomi
<<abbiamo dovuto sparare per fargli capire le cose, signore>>
<<avete fatto bene>> dice mio zio prendendomi il mento e guardandomi dritto negli occhi.
<<allora>> <<tua figlia sostiene... da un po' di tempo adesso che ci penso>> continua Axel <<di non sapere assolutamente cosa io voglia da te, da lei, da tuo padre>>
È la verità, Naomi non sa nulla. Non rispondo, non voglio parlare di queste cose di fronte a lei.
<<Allora Aaron?>>
<<Sta dicendo la verità>>
<<e perché tu non le avresti detto una cosa tanto importante?>> perché è una ragazzina cazzo, non deve pensare a queste cose.
Naomi mi guardava incuriosita e preoccupata allo stesso tempo, mi continuava a fissare la ferita e cercavo di fare meno smorfie possibili per non farla preoccupare.
<<non l'ho trovato necessario>> provai a rispondere così
<< ah no? Naomi non dovrebbe sapere che c'è un modo per prenderle i suoi benedetti poteri senza il bisogno che lei sia in vita?>> Stava dicendo cose di troppo. Naomi non deve saperlo. Stai zitto Axel cazzo.
<<non è detto sia vero>> risposi
<< appunto, dovremmo provarci>> Axel guardò Naomi compiaciuto.
<<posso sapere di che cazzo state parlando>> disse poi Naomi, urlò quasi, non mi aspettavo se ne uscisse così, ma non potevo darle torto.
Alla domanda di Naomi Axel si gira verso di me e fa una risata soddisfatta, dopodiché si avvicina a lei<<allora davvero non sai nulla>> le disse spostandole i capelli dietro l'orecchio. Stavo morendo dalla rabbia.
<<beh vedi Naomi c'è una leggenda, una previsione... chiamala come vuoi... che io sono molto curioso di testare>> basta Axel <<tuo padre possiede l'oggetto citato in questo racconto>>
<<e cosa dovrei c'entrare io>> chiese Naomi.
<<Smettila Axel, è solo una ragazzina>> lo stavo implorando, Naomi paradossalmente era più al sicuro senza sapere nulla.
Axel non disse altro e ordinò alle guardie di riportare in cella Naomi. Mi sentì sollevato.
Una volta portata Naomi in cella le guardie restano lì a sorvegliarla.
Axel fa cenno a tutti quelli presenti nella stanza, ovvero quella donna Leila e alla guardia che mi teneva bloccato di uscire.
Escono tutti e rimaniamo io e Axel.
<<Dimmi dov'è quel maledetto coso e la facciamo finita una volta per tutte>> mi urlò contro Axel
<<Axel>> dissi affannato, lui si avvicinò. E feci una cosa non molto da principe. Gli sputai in faccia.
<<brutto bastardo>> urlò Axel, iniziò a prendermi a pugni nello stomaco, colpendo anche la ferita causata dal proiettile di prima.
Non riesco a dire con certezza quanti pugni ricevetti, ma mi prese a pugni finché non cominciai a sputare sangue.
Ero stremato e piegato in due dal dolore. Ma ero anche un padre accecato dalla rabbia, mi feci forza e mi alzai per Naomi.
<<puoi pure uccidermi, torturarmi ma non ti dirò dove si trova, non lo avrai mai>> conclusi così il discorso.
Axel era infastidito, chiamò la guardia e mi portò subito in cella.

Naomi Evans - la figlia dei quattro elementi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora