18 Maya

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"Lewis vestiti per piacere" gli dico seria e lui apre bocca, ma quando sta per parlare decide di richiuderla e scompare in quello che sicuramente è il bagno. Mi volto verso destra dove Angela ridacchia per le mie guance che sento ormai a fuoco. Si riprende velocemente e mi sussurra incoraggiamenti per i pochi minuti che rimaniamo sole, lo sa che vorrei solo fingere non sia mai successo nulla. È facile volendo, non se ne parla, non ci si pensa e tutto resta perfettamente in ordine.
Appena il protagonista delle nostre chiacchiere rientra nella stanza, Angela decide bene di fare una veloce uscita dandoci 30 minuti per chiarire.

Nessuno parla, il silenzio sembra schiacciarmi il petto e il suo sguardo fisso nel mio mi sta lentamente uccidendo.
"Dobbiamo parlare, cioè...io devo parlare e spiegarti alcune cose." dico distogliendo lo sguardo e avviandomi alla poltrona affianco alla finestra che porta al balcone.
Lui mi segue restando in silenzio e prendendo posto sul letto esattamente di fronte a me mi fa cenno con la testa di parlare.
"Non so cosa capirai perché neanche io capisco i tanti pensieri contrastanti che ho in testa, ma proviamoci." - inizio cercando di mettermi da subito sulla difensiva - " La mia vita ora è in una fase di cambiamento, ho più opportunità e annessi luoghi tra cui scegliere. Attualmente mi ritrovo licenziata per chiusura anticipata del contratto e non è proprio una cosa di cui andare fiera. Oltre all'aspetto lavorativo c'è però anche il lato privato della mia vita, che francamente non ho. Ho avuto una sola relazione lunga e ho scelto il lavoro a quest'ultima, poi non ho mai avuto chissà quale vita fuori dal lavoro e non me ne sono mai pentita. Voglio migliorare, voglio crescere in ciò che faccio e non voglio fermarmi, quindi non ho mai sognato una vita con matrimonio o famiglia, ma neanche con un semplice compagno." mi perdo ad elencare tutti i pensieri avuti la sera prima.
"Mica devi sposarmi Maya, mi sembra esagerato tutto questo per un semplice bacio." Lewis mette le mani avanti muovendole rapidamente come a voler fermare tutto. Forse ho divagato troppo.
"Fammi finire, non penso a sposarti tranquillo. Io volevo arrivare a dirti che per la carriera ho allontanato chiunque negli ultimi anni e poi l'unico che avevo fatto avvicinare mi ha colpita alle spalle facendomi licenziare in tronco. Io sento che nulla è perfetto per me, sento tutto o troppo grande o troppo stretto. Una cattedra all'università sarebbe un suicidio per me, ma forse il mio lavoro è troppo ingombrante e a volte sento di perdermi. Le relazioni con le persone le vivo esattamente allo stesso modo. Ora come ora trovo questo mondo" -alzo il dito e indico ciò che ci circonda e mi soffermo indicando la porta- " è decisamente troppo per me, mi sento male al pensiero."
Finisco di buttare fuori tutto ciò che mi frulla in testa e non ricevendo nessuna risposta nel minuto successivo mi alzo consapevole dell'imminente addio tra me e il pilota. Ormai è chiaro come il sole, si capisce dal suo sguardo che mi vede come una paranoica che a 30 anni vive di pane e dubbi esistenziali, una che vuole molto, ma allo stesso tempo non vuole nulla, un'incoerente patologica.
Mi faccio quasi pena perché non sono così, io non ho mai dubitato del mio percorso fino a ieri.
Un bacio e puff, nulla mi sembra giusto.
Do la colpa al bacio perché è più semplice da digerire, ma fondamentalmente il problema è stato fermarmi a pensare alla mia vita ed è una cosa che non faccio mai, non analizzo ogni mia scelta passata se non in fatto di studi.
Sbuffo e mi alzo completamente, stufa di quello sguardo addosso.
"Dove vai ora?" Alle sue parole mi giro sconvolta a guardarlo
Ma è scemo?!?!
"Via, mi sono resa abbastanza ridicola. Mannaggia ad Angela e alle sue idee." sbuffo nuovamente e lui scatta in piedi all'istante.
"No te lo scordi, non vai da nessuna parte, abbiamo ancora 12 minuti, risiediti!" la sua non la recepisco come una richiesta, ma piuttosto come un vero ordine. Ha lo sguardo serio e i tratti del suo viso si sono fatti duri e più marcati.
È ancora più sexy con questa aria da duro.
Mi picchio mentalmente per questi pensieri fuori luogo e cerco di ricompormi sedendomi nello stesso posto da cui mi sono alzata pochi secondi fa.
"Ti ho ascolta per 18 fottuti minuti e ora tu ascolti me." - la sua mano afferra il mio mento per obbligarmi a guardarlo in faccia - "Hai fatto un giro infinito, ma il succo della questione è che non sai neanche tu cosa vuoi fare della tua vita da oggi in poi e che per quanto riguarda me non ti fidi perché quel cretino di Neymar e l'altro scemo del tuo ex sono stati tanto scemi da ferirti e lasciarti sola o semplicemente non ti hanno capito." dice finendo con una risatina tra l'ironico e il deluso.
"In parole povere si, più o meno." mi esce un lieve sussurro, non so neanche se mi abbia sentita.
"Beh, io non sono ne scemo 1 né scemo 2. A mio parere hai così tanta paura di essere tradita o ferita che è da più o meno sempre che eviti di vivere e per tua fortuna è arrivato in tuo soccorso il re dello svago" finisce per indicarsi con fierezza e gonfia il petto in avanti con orgoglio, fa parecchio ridere il suo modo di fare molto teatrale.
"Quali sono i tuoi piani quindi?" non sono convinta di voler sapere, ma Angela mi ha consigliato di spegnere il cervello e godermi le cose che vengono e io voglio iniziare a cambiare. Devo cambiare perché continuando così finirei come un'eremita sperduta chissà su quale monte.
"Andiamo per gradi, iniziamo subito con oggi. Guarderai la gara in TV, tranquilla non ti porto nei box oggi perché se muori mentre gareggiò sarebbe un problema grosso." - ridacchia e io istintivamente sorrido - "dopo la gara vai a fare shopping per Miami e stasera ceniamo in un ristorante quindi comprati un bel vestito." lui sembra fiero di se stesso.
" Aspetta.... ristorante? Io e te? Dove?" Il panico già mi assale a pensare a me e lui fuori davanti a tante, troppe persone.
"Calma piccola, io, te e Angela in un ristorante tanto lussuoso quanto discreto. Fidati, dobbiamo pur iniziare da qualcosa no?" il tono della sua voce è molto rassicurante, tanto da non poter controbattere.
Il mio modo di voltare pagina sta prendendo una piega inaspettata, ma un cambiamento serve e questa è la mia occasione me lo sento.
Annuisco e usciamo dalla stanza del pilota per raggiungere la hall per recuperare Angela che sicuramente si sta chiedendo se siamo morti o meno.
Prendiamo l'ascensore e decido di dare voce ai miei pensieri - "Angela secondo te pensa che ci siamo uccisi a vicenda?" - rido e Lewis mi sedie a ruota.
"Probabilmente vedendoci arrivare insieme farà un sospiro di sollievo. Omicidio scampato per oggi."

Arriviamo davanti ad Angela ancora ridendo e lei si alza dal divanetto con l'agilità di un grillo facendoci i complimenti per non esserci picchiati o peggio.
Io e il numero 44 ci scambiamo un occhiolino e sorridendo ci avviamo a lavorare.

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Buongiorno a tutti, ho molte idee per storie future, ma vorrei sapere da voi quali piloti vorreste vedere nel ruolo di protagonisti.
Fatemi sapere ♥️

Lasciati andare - L.H.Where stories live. Discover now