23 Maya

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Entro nel taxi nell'unico posto libero, ovvero davanti affianco al conducente e le due che sembrano veramente euforiche si sporgono per darmi un bacio sulla guancia in segno di saluto.
Sembrano già andate, ma sono sicura che non hanno ancora bevuto dato che i loro aliti non sanno per nulla di alcol. Per ora.
"Isi volevi liberarti di me che sei così sorridente oggi?" chiedo alla mora che fa invidia all'intero paese per la sua carnagione leggermente abbastanza tutto l'anno. Questa ragazza fa invidia al mondo intero a mio parere, mora, occhi grandi e profondi con lunghe ciglia accuratamente piegate e marcate da un mascara pesante. Ha lo sguardo tanto profondo da incantare all'istante e far perdere la testa a molti uomini ogni volta che usciamo. Lei potrebbe realmente andare a ballare in pigiama e nessuno se ne accorgerebbe.
"Non dirlo neanche per scherzo, sono felice solo perché oggi è un giorno speciale, oggi vieni a ballare e mi fa quasi emozionare questa cosa." mette su una scena teatrale molto esagerata appoggiandosi alla bionda al suo fianco e togliendo fintamente delle lacrime dagli occhi.
"Puoi dirlo forte, May è uscita dopo le 20. Domani i giornali avranno titoli simili a 'De Santis esce dalla sua fortezza di sera lasciando così Parigi sotto shock'" ride l'altra dandole manforte.
"Siete due stronze" risi anch'io unendomi a loro.

Arrivate a destinazione pagammo la tariffa al conducente che appena scese ho sentito fare un sospiro di sollievo. Tra risate e mezzi insulti lo abbiamo fatto impazzire e il viaggio è durato relativamente poco per sua fortuna.

Ci scambiamo un sorriso complice e ci avviamo all'entrata dove è già presente una lunga fila composta da minimo 70 o 80 persone, non entreremo prima di mezzanotte.
Ashley con tutta la sua spavalderia sorpassa tutti i presenti che nel frattempo ci guardano male e Isabel sembra spalleggiare la coinquilina. Io invece vorrei scavarmi una fossa qui e anche subito perché la gente si è ormai tutta voltata verso di noi mettendomi a disagio.
Ashley scambia due parole con il robusto uomo posto a destra della porta e dopo aver letto qualcosa su una lista ci fa segno di entrare. Hanno addirittura prenotato?
"Ragazze che significa tutto questo?" quasi urlo per sovrastare la musica che già all'ingresso è molto alta. Afferrò subito la mano della portoghese davanti a me per non perderla in mezzo alla calca.
"Abbiamo un tavolo nel privè, stasera meritiamo il meglio." Mi fa l'occhiolino Isi per poi trascinarmi su una scalinata illuminata quel tanto che serve per non rompersi l'osso del collo.

Arriviamo nella zona vip che è composta da una grandissima sala dalla forma particolare. È come una cornice rettangolare con un buco al centro da cui di vede la pista sottostante. Da qui si vede più o meno tutto, ogni tavolo è visibile dato che si è separati solo da pareti di vetro e il soffitto è quasi interamente a specchio. Il posto è magnifico e visto il lusso dell'arredamento deve essere costata una vera fortuna questa prenotazione.
"Voi due siete matte, sarà costato moltissimo." do voce ai miei pensieri.
"Tranquilla tesoro, diciamo che ho degli agganci e ho avuto lo sconto." mi risponde Ashley sorridendo contenta di aver fatto tutto ciò.
"Si May tranquilla, tanto Ash si fa uno dei soci di questo posto." Ride Isabel beccandosi un'occhiata di fuoco dalla diretta interessata. Scoppio a ridere e la curiosità si fa viva "Ahhh, tutto si spiega" lascio un sorriso malizioso verso entrambe "ora voglio proprio sapere tutta la storia, argomenti piccanti inclusi."
Dopo un sospiro Ashley cede e comincia a raccontare finché non arriva un cameriere per le nostre ordinazioni e poi riprende non appena torniamo ad essere sole.

Siamo qui da circa due ore e mezza e mi sento leggermente brilla, diciamo più leggera e frizzante del solito ecco.
Decidiamo di scendere in pista per assaporare appieno la serata che per ora è stata all'insegna del gossip. C'è solo un argomento su cui ho praticamente omesso trequarti di cose, quale se non l'argomento Lewis ovviamente. Non ho voluto sbilanciarmi perché so come sarebbe finito il discorso. Le parole usate sarebbero sicuramente state "prova il motore di quell'uomo su ogni superficie e in ogni luogo capiti. Sei proprio scema altrimenti".
È l'ultimo consiglio di cui ho bisogno ora come ora. Già mi fido poco del mio autocontrollo.

Per raggiungere la scalinata dobbiamo praticamente percorrere mezzo piano visto che il nostro tavolo è sul lato opposto. Camminiamo così vicine alla vetrata sulla nostra sinistra mentre superiamo altri tavoli occupati posti sulla sinistra. Siamo quasi giunte alla scala quando una voce a me famigliare chiama il mio nome. Non faccio in tempo a girarmi verso l'uomo che mi ha richiamata che mi sento stringere da dietro da forti braccia che hanno stretto la mia vita stretta. Piego la testa in dietro appoggiandola alla spalla del mio amico così da poterlo vedere in viso "Kylian anche tu qui" esclamò.
"È più strana la tua presenza qui bimba che la mia." esclama ridacchiando.
"Ah beh, questo è sicuro." gli do ragione e poi mi rivolgo alle ragazze"ragazze voi andate pure, vi raggiungo subito." Le guardo andare dopo avermi fatto segno che dopo avremmo avuto di cui parlare.
Finalmente il calciatore mi libera dalla sua morsa e mi afferra il polso delicatamente conducendomi verso il suo tavolo lì vicino. Arrivo davanti a molti comportamenti della squadra e saluto tutti con il sorriso mentre loro ricambiano. L'unico a non proferire parola è Neymar, il mio problema più grande di questo maledetto mese di maggio. Lui non apre bocca, ma i suoi occhi non si staccano dal mio corpo e procedono lentamente nella loro scansione completa di me.
Sono contenta di aver bevuto già abbastanza da non sentirmi a disagio sotto questo sguardo serio e indagatore.
"Più trasparente non c'era nulla?" domanda lui tenendo in volto un espressione impassibile.
"Wow, certo che se dopo 2 settimane questo è il massimo che hai da dire, potevi continuare il tuo silenzio." parlo con calma, ma il tono tagliente con cui sono uscite le mie parole ha attirato l'attenzione di tutto il gruppo.
"Ma lasciala stare che è incantevole. Sei il solito guastafeste oh." lo ribecca Verratti, il quale mi riserva un occhiolino.
"Fatti i fatti tuoi e non guardarla così." lo trucida con lo sguardo "e tu vieni con me" mi indica e subito si alza dal divanetto spostandosi più lontano. Io sono rimasta in piedi imbambolata e confusa dal suo comportamento che è sempre più strano. Sento il palmo caldo della mano di Kylian sulla schiena che mi spinge leggermente verso il brasiliano e solo allora mi risveglio dai pensieri. Lancio un'occhiata al giovane francese che mi fa segno di andare e mi riserva un piccolo sorriso d'incoraggiamento.
Mi metto di fronte a Neymar che mi fissa serio e io il disagio comincio a sentirlo, ma la voglia di picchiarlo mi dà la forza di reggere il contatto visivo che somiglia tanto ad una sfida.
"Hai altro da dire o posso continuare la mia serata fingendo di non averti incontrato?" sbotto esausta per questo tempo che spreco con lui.
"Mi dispiace ok? Mi dispiace e devo spiegarti alcune cose. Non sono andato dal dirigente come pensi tu." Prende un respiro profondo mentre io lo guardo con un sopracciglio alzato non credendo minimamente a ciò che dice.
"Io ero con Kylian e altri della squadra e sai quanto siano tutti pettegoli. Chiunque lì si è accorto che abbiamo litigato e continuavo ad essere bombardato di domande. Alla fine ho detto che è stata tutta colpa di un tuo incontro ravvicinato con Hamilton." Sbuffa passandosi una mano tra i capelli per poi continuare "l'ho detto nel momento stesso che il vicepresidente è passato di lì e subito mi ha richiamato in ufficio. Non ho detto granché, ma tanto lui aveva già capito ed era furioso. Il mio silenzio infine ha dato conferma." finisce guardandomi triste e sembra realmente pentito, ma io ho una domanda che mi alleggia persistente in testa.
"Tutto molto bello Ney, seriamente, ma che scusa hai per le parole che mi hai sputato addosso in corridoio?" lui sa a quali parole mi riferisco, anche perché sono le uniche che mi ha riservato nell'ultimo periodo. Non sembra agitarsi alla mia domanda, anzi sembra proprio in imbarazzo.
"Ero arrabbiato e pensavo ricevessi un richiamo, non avrei mai pensato ad un licenziamento. Io...io non lo sapevo giuro." I suoi occhi sembrano sinceri, ma io non ho intenzione di cedere. Non mi fido più di lui.
"Va bene, ma adesso torno alla mia serata, ciao Ney." non voglio continuare a parlare con lui.
"Aspetta! Io..." mi afferra la mano e mi guarda attentamente quasi cercasse in me il coraggio di dire quello che vuole.
"Tu?" lo incito un poco curiosa.
"Io beh, tu... lascia stare nulla di importante. Ciao bimba." mi lascia la mano e velocemente torna al suo tavolo mentre io rimango immobile e cerco lo sguardo di Kylian che mi guarda confuso. Alzo le spalle e lo saluto con un cenno della testa prima di incamminarmi.
Ho bisogno di un altro drink!

Balliamo e beviamo fino alle 3 del mattino, quando belle alticce prendiamo un taxi per tornare a casa.
Tolgo i tacchi nell'atrio del condominio e a passi lenti e barcollanti raggiungo il mio appartamento senza svegliare i vicini.
Tolgo la modalità aereo che avevo impostato sul telefono a inizio serata e una sfilza infinita di notifiche fa capolino sullo schermo. Stanca e con la testa pesante decido di ignorare qualsiasi cosa per concentrare le mie ultime forze nel struccarmi e cambiarmi per poi finalmente dormire.

Lasciati andare - L.H.Where stories live. Discover now