19 Lewis

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Miami ore 11.30 (domenica)

Sono arrivato al box Mercedes e ad aspettarmi con impazienza trovo Toto che mi squadra non appena mi vede. Alle mie spalle c'è come sempre la figura di Angela che come sempre sorride nascondendo al mondo la reale situazione in cui mi trovo. Quest'anno, dopo anni di buone e buonissime performance, la situazione è calata a picchio e non risultiamo più il top team di prima. Possiamo benissimo ammettere tra di noi che siamo scesi dal primo posto al terzo e se continua così scenderemo ancora più in basso nella classifica costruttori. Toto nonostante sia una persona tutto d'un pezzo che difficilmente lascia trasparire le sue emozioni, quest'anno è talmente incazzato che i giornalisti ci stanno facendo il banchetto di Natale sulla nostra attuale situazione.
Vedo tutti sempre più agitati e il mio umore è sempre peggiore gara dopo gara, tanto che se prima avevano paura di una mia sfuriata, ora è una vera e propria abitudine e quasi nessuno ci fa più caso.

Oggi però mi sento un pochetto più forte, posso fare meglio delle scorse volte e per il momento i dolori li percepisco più come un fastidio, ma nulla è detto finché non salirò sulla mia 44 che tanto amo da sempre e che tanto odio da gennaio.
Questo mondo è la mia vita, la mia gioia, il motivo delle mie incazzature peggiori, la mia droga e anche il mio nemico a volte. L'adrenalina prende man mano possesso del mio corpo già da quando indosso la tuta per poi aumentare ad ogni passo verso la mia monoposto e finire per invadermi completamente quando prendo posto e accendo finalmente il motore.
Amo la mia vita ad ogni giro di motore che sento vibrare in tutto il mio corpo come se mi stessi ricaricando!

Maya oggi mi ha fatto una sessione per gara diversa dal solito e mi sono trovato molto bene con i nuovi esercizi, soprattutto quelli per i riflessi. Ci siamo salutati nella mia stanza e scherzando le ho detto che poteva anche lasciarmi un bacio come portafortuna visto che eravamo soli, beh, mai mi sarei aspettato di riceverlo veramente.
Sapere che è in città, ma che non guarderà la gara dai box mi fa strano e non poco. Sono abituato alle persone che non vedono l'ora di avere l'onore di essere così vicini alla pista, invece lei come sempre si distingue.
Stamattina i suoi mille discorsi mi hanno fatto capire almeno in parte cosa le passa in testa e la risposta più completa è che ora come ora lei non ha più idea di che tipo di vita vuole. Farò qualsiasi cosa per aiutarla a sistemare i pensieri e soprattutto cercherò a tutti i costi di portarla a scegliere la vita che mi permetta di esserne partecipe.

Salgo sulla freccia argento e guardando le persone che mi circondano e che mi stanno mettendo le ultime protezioni capisco che è ora di spegnere il cervello e pensare solo a correre. La voce del mio ingegnere di pista mi risulta ovattata per via del casco e probabilmente parla da molto senza che io lo abbia sentito, troppo preso da altro.

Tutti si allontanano dalla griglia di partenza e davanti a me vedo solo i miei sfidanti. Parto sesto e per me non è una buona posizione, ma visto tutto ciò che sta succedendo ultimamente mi faccio andar bene tutto con la speranza di non peggiorare la mia posizione in gara. Il mio team mate parte dodicesimo, quindi agli occhi di tutti i tifosi Mercedes, oggi sono io a dover portare a casa più punti possibili ed è quello che farò, me lo sento.

Finisco la gara nella stessa posizione da cui sono partito e visti i dolori lancinanti che ho sopportato negli ultimi 30 giri, sono abbastanza contento. Non sono contento però di essermi fatto soffiare la quinta posizione dal mio compagno che ha fatto una rimonta di ben 7 posizioni. La rabbia e il dolore mi stanno mangiando poco a poco e una volta arrivato al motorhome decido di chiudere tutti fuori e prendermi tempo per sbollire. So che Angela è subito fuori dalla porta, sento la sua voce che inviata chiunque mi cerchi di lasciarmi un attimo e promettendo di non tardare alle interviste.
Tutti vogliono chiedermi come mi sento, ma io veramente non capisco cosa si aspettino come risposta. Non ho migliorato le mie prestazioni e Russel si è migliorato di 7 posizioni, posso essere mai felice del risultato mio personale? Poi ovviamente chiederanno della situazione porpoising...una merda è l'unica risposta che darei.
Sto cercando di ritrovare la calma e la voglia di rispondere a qualcuno quando il mio cellulare vibra sul tavolo dove lo avevo dimenticato prima. È lei!

Chiamata
M: Hei, so che non amerai questa mia intrusione al momento, ma giuro che l'unica domanda che ti faccio è questa. Quanto hai male da 1 a 10?

L: 9 al momento e 10 gli ultimi 7 giri.

Sono contento di sentire la sua voce preoccupata per me, ma ho ancora troppa voglia di restare solo per tenere una conversazione.

M: va bene, ti lascio al tuo lavoro e ricordati che per qualsiasi cosa il mio telefono ha la suoneria attiva. Ah, per quanto valga, per me hai fatto tutto ciò che potevi fare in pista. Ti voglio bene Lew.

Stacca di corsa la chiamata e mi lascia lì come un cretino ancora imbambolato dalla dolcezza della sua voce nel dirmi che mi vuole bene.
Rido da solo spegnendo lo schermo mentre mi avvio alla porta, se non mi manda fuori di testa almeno 5 volte al giorno non è Maya. Finirò al manicomio me lo sento e lo sguardo che mi riserva Angela quando mi vede ridere da solo ne è solo la conferma.

"Lewis la tua PR ti cercava. Dopo mi dirai anche quando hai iniziato a ridere da solo." Mi prende in giro sapendo già di chi è la colpa.
Comincio a pentirmi di aver voluto due donne, anzi, due amiche ad aiutarmi.
"Smettila di ridere di me ti prego. Andiamo dalle sanguisughe e speriamo di uscirne vivi anche stavolta." mi infilo gli occhiali da sole e con la tuta slacciata sopra e lasciata a penzoloni mi avvio all'esterno.
"Ricordati di non chiamarli così quando sarai a portata di videocamera. Fai il bravo per favore." mi risponde supplichevole.
"Sono nato bravo io!" sorrido a vederla roteare gli occhi e mi godo i suoi borbottii su quanto io sia egocentrico e infantile a volte.

Lasciati andare - L.H.Место, где живут истории. Откройте их для себя