24 Maya

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Una settimana dopo.
Barcellona ore 11:00

Sono partita da Londra questa mattina presto per raggiungere Lewis ad un orario decente che ci permettesse di lavorare abbastanza.
È già giovedì e non possiamo perdere altro tempo.
Ho tardato il mio arrivo con la scusa che il trasloco nel nuovo appartamento ha subito qualche intoppo per colpa della ditta incaricata di portare le mie cose, ma in realtà è stata una settimana talmente schifosa che volevo finire col darmi malata.
Da quella sera in discoteca non ne è andata giusta mezza, anzi, se le cose potevano andare peggio ci sono andate.
Ora sono in taxi per raggiungere Lewis e il suo team direttamente in hotel, hotel che questa volta ha prenotato per intero la sua scuderia e in cui è stata presa una stanza anche per me sotto minaccia del pilota. Io come sempre ho saputo all'ultimo della sua decisione e mi sono ritrovata alle 6 di questa mattina a disdire la mia precedente prenotazione.
Una rottura in più!
La testa comincia a pulsare quando vedo dal finestrino che ci stiamo inoltrando nella città e ciò vuol dire che tra poco dovrò mettere su il mio miglior falso sorriso di sempre e togliere dalla mente quei pensieri che da 6 giorni mi stanno distruggendo completamente, ma nulla è facile come sembra e i ricordi non sempre affievoliscono in fretta.

Mi sono svegliata di buon ora perché oggi è un giorno nuovo che porterà ad una nuova avventura e speriamo anche ad una nuova Maya, meno noiosa e calcolatrice.
Le ore di sonno sono state ben poche, ma l'adrenalina oggi mi sta dando una botta migliore di un caffè nero doppio e in questo momento sono proprio grata di tutto ciò. Preparo le ultime cose dopo aver fatto l'ultima doccia in questo appartamento che per 4 anni ho sentito mio e mentre sto chiudendo l'ultima valigia, il mio cellulare prende a suonare.

Chiamata
N: A che ora parti? Ti accompagno io.

M: Buongiorno Neymar, non mi serve un passaggio tranquillo.

N: Ma la mia non era una domanda, cioè, l'orario si, ma che ti accompagno è già deciso. Non farti pregare, voglio solo parlare con te e sapere che partirai senza odiarmi totalmente forse.

Non volevo stare nella stessa auto con lui, non volevo vederlo proprio in effetti, ma conoscendolo avrebbe fatto un appostamento sotto casa mia. Accetto, tanto poi me ne vado dal paese.

M: Fatti trovare da me tra massimo 40 minuti allora. Ciao!

Così avevo chiuso la chiamata già stanca di essere stata messa nuovamente alle strette da lui.
Lui ha sempre fatto così da quando abbiamo legato ed è infatti l'unica cosa che non mi è mancata di lui dal nostro litigio.

Alla fine si è presentato in anticipo e svogliatamente ho caricato le 3 valigie sul suo SUV e ho preso posto, il tutto nel completo mutismo.

"Maya ti prego parlarmi, urla, colpiscimi, fai qualsiasi cosa tranne quello che stai facendo ora. So cosa significa, non valgo più nulla vero? Ti ho detto che non volevo, ero geloso." ecco il suo modo di rompere il silenzio da me creato e l'unica cosa che volevo io era di rompere qualcosa sulla sua faccia da stronzo.

"Se ti colpissi ora rischieresti la rottura del setto nasale te lo garantisco." rispondi io

"Farebbe meno male di sapere che per te valgo meno di niente."

"Non fare la vittima ti prego. Chi ha voluto arrivare a questo? Chi è geloso anche dell'aria che respiro?" non avevo intenzione di cedere. Ora non avevo alcol in corpo e la mia concentrazione era al massimo, non avrei ceduto neanche sotto tortura.

Da parte sua non ci fu più risposta fino all'aeroporto. Accese anche la radio pur di non essere sollecitato a parlare e questa situazione aveva veramente del surreale, prima mi obblighi a stare con te e poi neanche rispondi.

L'auto era ferma da qualche minuto e io stavo per scendere dato che non avevo nessuna intenzione di stare lì ferma e zitta come una statuina ad aspettare non si sa cosa.

"Tu vuoi dirmi che veramente non hai mai capito nulla? Non può essere vero May, non posso crederci." la sua voce mi ferma quando la mia mano si stava già allungando verso la maniglia della portiera. Lo guardo e sembra un fascio di nervi, il corpo in tensione e le mani tanto salde sul volante da avere le nocche bianche.
Capire cosa?
"Di che stai parlando?" io proprio non capisco.
"Mi odi giusto?" mi chiede e io annuisco sussurrando un abbastanza, ma continuando comunque a non capire quale filo logico stesse seguendo.
"Beh, io a parole non riesco a spiegarlo quindi se devi odiarmi almeno lo farai per qualcosa in più da ora in poi." non faccio in tempo capire le sue parole che le sue labbra si scontrano con le mie in un bacio bisognoso e carico di tristezza, probabilmente ciò che prova lui da chissà quanto.
Lo allontano e nonostante non ci abbia messo forza lui si allontana di quel tanto che basta a me per fuggire fuori da quell'auto che improvvisamente era priva d'aria all'interno, prendo le valigie di corsa e guardandolo un'ultima volta lo saluto dicendogli che mi dispiace e senza aspettare che lui si riprenda ed esca seguendomi, corro all'interno per scomparire tra la folla di persone presenti.

A togliermi dai ricordi di quel maledetto ultimo incontro con Neymar, è l'autista che sembra nervoso.
"Signorina sta bene? L'ho richiamata più volte." mi chiede e io annuisco distratta voltandomi verso destra, dove una grandissima porta scorrevole si staglia impetuosa a pochi passi da me.
Cazzo, siamo già arrivati!
Prendo un lungo respiro nella speranza di riacquistare un minimo di controllo sulla mia mente e mettendo su il sorriso migliore disponibile al momento, pago, scendo e mi faccio aiutare a scaricare la mia valigia.
Mi sembra di camminare per inerzia e non perché io abbia reale controllo sui miei muscoli.
Vorrei essere da tutt'altra parte per non dover pensare a come comportarmi con Lewis. Già c'era di mezzo il nostro ultimo bacio che non doveva significare nulla, ora si è aggiunto un altro bacio, non suo che non riuscivo a dimenticare.

Dopo anni di perfetto autocontrollo e lontana da ogni dramma di copia eccomi qui..
Single
Lavoro con un pilota che mi attrae
Ci baciamo, più volte!
Un calciatore dopo anni mi bacia.
Non dovrei sentirmi una traditrice nei confronti di nessuno, eppure la morsa allo stomaco urla che non è così.

Odio gli uomini. Da oggi manteni le distanze da tutto il genere maschile Maya, fatti questo piacere.

"Maya siamo qui." la voce dell'uomo che con un bacio sconvolge si fa largo nell'atrio e sono costretta ad entrare nel mio nuovo Mood da subito.

Un brivido si allunga sulla mia spina dorsale per il modo meraviglioso che ha di pronunciare il mio nome, ma con disinvoltura lo ignoro e mi volto verso di lui.

È bellissimo come sempre!
Sarà lunghissimo questo fine settimana.

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Spero non ci siano troppi errori, ma non ho avuto molto tempo per correggerlo scusate.

Lasciati andare - L.H.Where stories live. Discover now