3. Chi arriva prima se lo prende

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Chiusi l'ultimo fascicolo che avevo appena concluso di compilare ed osservai il mio compagno. Era leggermente sdraiato sulla sedia, i piedi appoggiati sull'angolo della scrivania e le parole crociate appoggiate sulle gambe. Mordicchiava la matita mentre con la fronte corrucciata spostava lo sguardo di casella in casella. Potevo sentire i suoi neuroni lavorare come pazzi per trovare una stupida parola, così mi avvicinai e osservai il rompicapo che tanto lo faceva penare. <<Vaso>> dissi facendolo spaventare. <<Cosa?>> chiese confuso, <<Quattro lettere verticale, "conteneva il maligno", è il vaso di Pandora>> dissi sorridendo leggermente. Il ragazzo però, invece che scrivere la parola, chiuse stizzito il libricino. <<Non ho chiesto il tuo aiuto>>

<<Sempre molto gentile>>

<<Hai finito i rapporti? Ho un po' di fame>>

<<Sì>> risposi sospirando e il ragazzo si alzò in piedi afferrando la giacca. <<Ci vediamo qua alle 14>> disse e poi scomparve dietro la porta. Che maleducato, non poteva capitarmi partner peggiore. Avrei preferito Billy, la nuova matricola che si spaventava della sua stessa ombra, invece che il maleducato Styles. Decisi così di andare anche io a mangiare.

Rientrai alle 14:02 ed Harry era già in ufficio, seduto sul bordo della scrivania che smanettava con qualche giochino al cellulare. Ma non lavorava mai?

<<Sei in ritardo Russell>> disse senza sollevare la testa dallo schermo. <<Sono solo due minuti, c'era fila alla macchinetta per prendere il caffè>>

<<Sei comunque in ritardo, ringrazia che non farò rapporto>>

<<Sei insopportabile>>

<<E tu una ritardataria>>

<<Stamattina hai letteralmente passato il tempo a fare i puzzle>>

<<Hai delle prove?>>

Sbuffai lasciando perdere quella conversazione, andare avanti sarebbe stato inutile. <<Andiamo, abbiamo il giro>> dissi afferrando le chiavi della macchina, ma mi furono subito tolte dalle mani. <<Ehi!>>

<<Guido io>>

<<Ma ho sempre guidato io con Alvin>>

<<Io non sono Alvin>>

<<Purtroppo>> e dopo aver affermato ciò il ragazzo mi lanciò uno sguardo di fuoco ed uscì. Lo seguii e salii sulla volante dalla parte del passeggero ed Harry partì. <<Alza il finestrino>> disse, <<No>>

<<Fa freddo>>

<<Io ho caldo>>

<<Sei sempre così scontrosa?>>

<<Sei sempre così acido?>>

<<Solo nei giorni pari>>

<<Ma oggi è il 13 settembre>>

<<Con te anche nei dispari>> rispose con un leggero sorriso sul volto e questa volta una leggera risata lasciò le mie labbra. Arrivammo davanti alla baia e come una bambina mi persi a guardare le onde che si infrangevano contro la battigia. L'acqua era sempre stata abbastanza fredda, ma a Santa Monica il surf non lo poteva fermare nessuno. Osservai i ragazzi abbastanza coraggiosi da sfidare le onde con le loro tavole, immaginando come dovesse essere bello poter lasciarsi alle spalle la vita per un momento e fondersi completamente con l'oceano, entrando in simbiosi con la natura. Harry rallentò quando arrivammo vicino alla spiaggia e parcheggiò. Scesi sistemandomi un cappellino sulla testa e gli occhiali sul naso, avere la pelle chiara e vivere lì era un po' complicato, bruciarsi era all'ordine del giorno. <<Andiamo, sembra una giornata abbastanza tranquilla>> disse Harry avviandosi. <<Non si dice mai una cosa del genere Harry!>>

<<Perché no?>>

<<Porta sfortuna>>

<<Non ci credo a queste cose>> ma non fece in tempo a finire la frase che una donna iniziò ad urlare: <<LADRO! PRENDETELO!>> indicando un ragazzino che poteva avere massimo 18 anni correre via in mezzo alla folla.

<<Che ti avevo detto?>> dissi ad Harry mentre ammanettava il ragazzo che sembrava mortificato. Harry ridacchiò ma non mi rispose, forse davanti ad altri la sua spavalderia calava. <<Cosa diamine ti è saltato in mente bamboccio?>> chiese al ragazzino portandolo verso la macchina. <<Ho perso una scommessa...>> rispose il più piccolo. <<Una scommessa?>>
<<Sì>>

<<E dovevi derubare qualcuno come pegno?>>

<<Sì>>

<<Simpatici i tuoi amici, ti fanno macchiare la fedina penale per una bravata, fossi in te cambierei cerchia di conoscenze>>

<<Lo sapranno i miei genitori?>>

<<stanne certo>> e detto questo lo infilò in macchina e mi lanciò le chiavi. <<Portalo in centrale, fai il verbale e torna qua, ti aspetto e intanto continuo il controllo>> disse. Rimasi spiazzata dal sentir ricevere ordini, ma non feci in tempo a rispondere che si allontanò. Arrogante.

Firmai l'ultima scartoffia per l'arresto del ragazzo e tornai in macchina, misi in moto e partii. <<All'attenzione di tutte le volanti, segnalato il ritrovamento di un cadavere tra la sesta e la settima strada. Ripeto, segnalata la presenza di un cadavere tra la sesta e la settima strada>> gracchiò la mia radio. Accelerai dopo aver acceso le sirene e, dopo aver trovato Harry tra la folla gli feci segno di salire. Dopo aver chiuso la portiera ripartii a tutto gas verso la sesta e la settima strada. <<Si può sapere che ti prende?>> si lamentò tenendosi alla maniglia e guardando la strada con occhi spalancati. <<Hanno trovato un cadavere>>

<<E allora?>>

<<E allora cosa Harry?>>

<<Vuoi il caso>>

<<Esattamente>>

<<E chi arriva prima se lo prende>>

<<Vedo che oltre che strafottente sei anche intelligente, agente 7887>> risposi ridacchiando lasciandolo sorpreso. Harry 0 (forse 20) - Addison 1.

Arrivammo sul luogo del ritrovamento e scendemmo di fretta dalla macchina, mi osservai attorno ma non notai altre pattuglie attorno. <<Veloce>> dissi ad Harry andando verso la via laterale. Quel che trovammo davanti ai nostri occhi ci fece rabbrividire immediatamente.

Naive ||H. S.||Where stories live. Discover now