29. Sparare cazzate

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Dopo qualche minuto in cui fissai il computer incerta su cosa dire, il volto del nostro sospettato si materializzò davanti ai nostri occhi. <<Arnold Whiteless>> lesse Miller ad alta voce. Mi fece impressione vedere il volto serio del ragazzo su quel pc, mentre i suoi precedenti erano scritti accanto ai suoi occhi duri. <<Furto, minacce a mano armata, possesso di stupefacenti. Insomma, un ragazzo proprio a modo>> disse Harry sospirando. <<Dobbiamo trovare il modo di portarlo in centrale, ma senza allarmarlo, potrebbe fuggire un'altra volta>> dissi mentre mi allontanavo dal gruppo andando verso la porta. Un "shh" colpì le mie orecchie, così mi voltai a guardare da dove provenisse, e notai un ragazzo molto più giovane di me fissarmi in cagnesco. Lo guardai male anche io, ma decisi di non rispondere e di uscire in silenzio. <<Possibile che in questo posto la gente strana continui a saltare fuori come funghi?>> sussurrai tra me e me per poi continuare a camminare.

Ci trovammo tutti e tre al tavolo nella saletta "relax" ed iniziammo a discutere su come procedere. La mia concentrazione fu interrotta molte volte dal pensiero sulla proposta che mi era stata fatta poco prima. Trasferirmi o no? Rimanere a Santa Monica o trasferirmi a Nashville avevano entrambi molti pro e molti contro, ma sebbene la mia voglia di cambiare era tanta, la nostalgia di casa era forse il doppio. Non mi accorsi neanche di star fissando un punto imprecisato della stanza fino a quando Miller non m schioccò due dita davanti agli occhi.

<<S...scusatemi>> dissi riportando la mia attenzione alla realtà. Guardai d'istinto Harry, che era intento a fissarmi con aria curiosa e preoccupata. Gli sorrisi forzatamente e continuai la conversazione come se non fosse successo niente.

Dopo circa tre ore finalmente uscimmo da quella stanza e decisi di non tornare in albergo seppur fossi ancora in pausa. Mi misi alla scrivania e presi il telefono per ordinare qualcosa da asporto per pranzare, ma una mano me lo tolse da davanti al viso molto velocemente. <<Ehi!>> dissi abbastanza sorpresa da quell'azione, ma Harry prese posto sulla scrivania davanti a me. <<Ora mi dici cosa ti succede, D.>> disse sospirando. Mi guardai attorno per essere sicura che non ci fosse nessuno ad ascoltare la nostra conversazione, poi continuai: <<Il capo mi... mi ha offerto un posto qui, a Nashville>> dissi sospirando, ma il ragazzo non mosse neanche un muscolo del viso, rimanendo impassibile mentre mi fissava per attimi che sembrarono durare secoli. <<Hai intenzione di accettare?>> chiese poco dopo, ma io risposi sollevando le spalle. <<A Santa Monica dovrei lasciar tutta la mia vita e tutta la mia famiglia, ma l'idea di cambiare devo dire che mi alletta>>

<<É per Alvin?>>

<<Cosa?>>

<<Cambieresti per non veder più Alvin, Addison?>>

<<No, no, assolutamente, non è quello il motivo, di lui me ne frega ben poco>>

<<E allora perchè vorresti cambiare città?>>

<<Hai mai avuto la voglia di iniziare tutto da capo? Mollare qualsiasi cosa, scappare in un nuovo posto e ricominciare una vita completamente da zero?>> risposi guardandolo negli occhi. Il ragazzo annuì impercettibilmente, e mi spronò a continuare. <<É semplicemente questo, Harry, nulla di più, ma non credo di accettare>>

<<<Perchè no? Hai detto che vuoi cambiare>>

<<Perchè non sopporterei di stare lontana dalle persone che amo, men che meno da te>> sussurrai quasi impaurita da quelle parole. Il ragazzo sorrise e lasciò che la sua mano mi accarezzasse dolcemente il viso. <<Ti darei mille baci se non fossimo sul posto di lavoro>>

<<Recupereremo dopo>> risposi facendogli un occhiolino e mi alzai dalla sedia.

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Quella sera uscimmo dalla stazione particolarmente presto, dopo aver ripassato per la milionesima volta il piano per il giorno seguente. Con alcuni colleghi decidemmo di rimanere a mangiare una pizza in una strada vicino, così ci avviamo tutti insieme chiacchierando di com'era andata la giornata.

Prendemmo posto attorno a un tavolo rotondo, cosa che mi piacque considerando che potevo vedere chiunque in faccia. Ordinammo da mangiare e continuammo a parlare del più e del meno durante l'attesa, ma una domanda di Miller fece calare il silenzio: <<Allora Addison, hai intenzione di accettare la proposta del capo?>>. Rimasi confusa da questo suo quesito, considerando che di tale proposta non ne avevo parlato con nessuno se non con Harry. <<Come fai a saperlo?>> chiesi cercando di non strozzarmi con la Coca-Cola che stavo bevendo. <<È una proposta che ho fatto io personalmente, stiamo lavorando bene, quindi mi piacerebbe averti qua per sempre>> rispose con tutta la tranquillità del mondo. I colleghi attorno a noi si zittirono e puntarono gli occhi verso di noi curiosi come bambini. <<Magari la prossima volta parlane direttamente con l'interessata prima di sparare certe cazzate>> si intromise Harry rispondendo al mio posto. Misi una mano sul suo avambraccio segnalandogli di smettere di parlare, non avevo bisogno di qualcuno che mi difendesse e tantomeno che rispondesse al mio posto. <<Sarà qualcosa di cui discuterò con altre persone, ti ringrazio per l'idea ma dal momento in cui la proposta è stata fatta me, sarò io a prendere la decisione e la comunicherò direttamente ai piani alti>> risposi cercando di troncare la conversazione su quell'argomento il prima possibile. Scoprire che era stato Anthony di persona a proporre l'iniziativa mi aveva lasciata abbastanza basita. Non sapevo se prenderlo come un complimento, o di aggiungerlo alla lista delle cose fatte per vincere una gara immaginaria contro l'agente Styles. Non ero stupida e mi ero accorta perfettamente di quello che stava succedendo tra i due ragazzi, ma sinceramente le scenate da ragazzini al liceo non mi piacevano più come una volta.

Durante la cena cercai di parlare il meno possibile con Miller, appuntandomi mentalmente che avrei dovuto mettere fine a quella storia una volta per tutte.


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I'm back!

Giuro che sono viva! Sono stata particolarmente impegnata nell'ultima settimana, ma spero voi mi possiate perdonare ❤️

Anche questo capitolo di transizione, il prossimo contiene alcuni avvenimenti molto importanti per la narrazione.

Detto questo, al prossimo capitolo ❣️

Naive ||H. S.||Where stories live. Discover now