Capitolo 3

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2019

"Tutto bene, Emma?"
La voce di Jacob mi fa ritornare alla realtà.
"Che ti è preso?" Mi chiede Olivia visibilmente preoccupata.
"Oh... niente, sto bene!" Dico loro sorridendo.
In realtà, non sto bene. Neanche lontanamente. Colui che credevo appartenesse al passato è ritornato nel mio presente. Lui, Noah Woods. Speravo di non sentire mai più codesto nome e invece...
Per il resto della giornata, cerco di fare il mio lavoro come si deve, ma una piccola frazione della mia mente pensa ancora a Noah e a tutto quello che mi ha fatto quando ero solo una giovane e ingenua ragazza orfana di quindici anni.
Nonostante ciò, riesco ad arrivare a 900 parole, che equivalgono al 70 % del lavoro.
Una volta tornata a casa, trovo Jasmine che guarda i cartoni animati alla TV in soggiorno e Ethan che le fa compagnia, ma in realtà non presta neanche un briciolo di attenzione al cartone.
Non appena mi vede, Ethan si alza dal divano, dove rimane seduta solo nostra figlia, e mi chiede, notando la mia inquietudine : "va tutto bene?".
Fingo di sorridere e gli rispondo : "bene".
Lui capisce subito che fingo e dice gentilmente a Jasmine : "Jazzy, perchè non vai a giocare con le bambole in camera tua?".
"E perché dovrei farlo?" Chiede la bimba con tono provocatorio.
"Io e mamma dobbiamo parlare" le dice Ethan.
"E non potete farlo in mia presenza?" Continua Jasmine.
Ethan odia quando Jazzy è così insistente, ma cerca di mantenere la calma in ogni modo.
"Se tu vai a giocare in camera, puoi restare sveglia fino a mezzanotte stasera" le dice allora Ethan per cercare di convincerla.
Il piano funziona e Jasmine corre subito in camera sua.
Quando Jasmine va via, io e Ethan ci sediamo sul divano.
Lui mi prende la mano destra e mi chiede con voce apprensiva : "cos'è successo?".
Dopo due minuti di esitazione, gli dico con voce flebile : "se hai visto le notizie, saprai di quella studentessa quindicenne della Julian Marsh, Madison Brandt, che ha denunciato il suo professore di letteratura inglese per molestie. Il suo professore è Noah Woods, lo stesso che, diciasette anni fa, abusò di me".
Dopo aver detto ciò, scoppiai a piangere.
Ethan mi abbraccia per consolarmi.
Dopo cinque minuti, smetto di piangere e dico a Ethan : "non so cosa fare. Se stare zitta o parlare".
"Dovresti testimoniare contro di lui" mi dice Ethan "in questo modo altre ragazze non farebbero la stessa fine di te e Madison e di chissà quante altre ragazze che per anni, come te, sono rimaste in silenzio".
"Il problema è che anche solo nominarlo mi fa male" gli dico "e poi, cosa cambierebbe la mia testimonianza? Non c'è solo lui in giro così. Ci sono molti Noah Woods nel mondo, così come ci sono molte Emma Villareal e Madison Brandt. Un Noah Woods che finisce in prigione non cancellerà magicamente gli altri".
"Pensaci bene" mi dice Ethan "potresti aiutare chi è stata vittima di ciò a denunciare. Così anche altri Noah Woods finirebbero in prigione".
"Ci devo pensare" gli dico e vado in camera.
Chiudo a chiave la porta, prendo telefono e auricolari, mi sdraio sul letto, metto Because of You di Kelly Clarkson e chiudo gli occhi.
In queste situazioni, ho un disperato bisogno di stare sola. Ethan lo capisce e non mi da fastidio. Sono fortunata ad avere lui al mio fianco.
E questo mi ricorda le parole di quel verme:
Saresti la ragazza più felice del mondo se avessi me al tuo fianco

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