Capitolo 6

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2002

È passata esattamente una settimana dal mio primo incontro col professor Woods. La scorsa settimana l'ho incontrato tre volte, il lunedì all'ultima ora, il mercoledì alla terza ora e il giovedì alla prima ora. Oggi è di nuovo lunedì, l'ultimo lunedì di settembre.
Il professor Woods sta spiegando Henry Wadsworth Longfellow e la sua opera più importante, La canzone di Hiawatha, un poema epico che narra le gesta di un guerriero nativo americano della tribù Ojibway, Hiawatha.
Woods lo paragona all'Eneide di Virgilio e all'Odissea di Omero, evidenziando similitudini e differenze.
Io a malapena lo ascolto. Sono troppo presa a guardarlo. Emana dolcezza ma, allo stesso tempo, anche un certo alone di mistero che mi attira. Voglio conoscerlo meglio, voglio vedere ogni suo lato, ogni sua sfumatura, ogni sua gradazione di grigio. Non ho paura che lui possa volermi fare del male. Lui è buono e non potrebbe mai volere il mio male. Sarei al sicuro con lui, ne sono certa.
Dopo la fine della lezione, aspetto che tutti escano e poi vado verso il professor Woods.
"Salve, professore" dico sorridendo "mi piace molto il modo in cui insegna, così tanto che vorrei vederla di più".
"Davvero?" Chiede quasi stupito "Beh... grazie. Se vuoi, puoi partecipare al mio corso di scrittura creativa".
"Mi piacerebbe!" Esclamo contenta.
Woods mi sorride e mi porge un'autorizzazione : "ne sono rimaste poche visto che molti studenti si sono già iscritti. Falla firmare a tua zia".
Prendo il foglio ed esco dall'aula. Dopo una ventina di passi, vengo fermata da Ava, Sophia e Emily.
"Ehi, stracciona!" Mi dice Ava in modo dispregiativo "come mai sei rimasta in classe più a lungo oggi?".
"Per caso hai una storia con lui?" Chiede Sophia "stai attenta, potresti fare la fine di Jessica Soto".
"Cosa le è successo?" Chiedo confusa. Ho sentito questo nome due volte e ancora non so chi sia.
"Diciamo che è una povera scema che, quasi cinque anni fa, ha fatto una brutta fine per colpa di un professore che la molestava" dice Emily "non sappiamo con certezza chi sia il professore, visto che Ian, il fratello di Jessica, non ha voluto fare il nome del molestatore. C'è chi crede che sia stato Ellis, chi crede che sia Solis, chi crede che sia Novak e poi ci siamo noi e altri che crediamo sia stato Woods, soprattutto dal modo in cui la trattava. Era eccessivamente paterno. Sembrava quasi un maniaco!".
Non riesco ad associare il nome di Woods alla parola "maniaco". Non credo che sia stato lui a molestare Jessica fino a portarla al suicidio.
Lui non lo farebbe mai.
Emily nota il foglio che ho in mano e mi chiede cosa sia.
"Non sono affari tuoi!" Le dico in modo sgarbato e faccio per andare verso l'uscita.
Emily, tuttavia, me lo strappa dalla mano velocemente.
Faccio per riprenderlo ma Ava e Sophia mi bloccano.
La ragazza dai capelli corvino riduce il foglio della mia autorizzazione in mille pezzi.
"È per il tuo bene!" Mi dice Emily "meno stai con quel pedofilo e meglio è!".
Detto ciò, mi lasciano andare e se ne vanno.
Non posso credere che lo abbiano fatto davvero. Una cattiveria del genere è inaccettabile.
Mi siedo sul freddo pavimento scolastico e mi metto a piangere. Lo so, è una cosa che fanno solo i bambini piccoli, ma sono così triste che non mi viene di fare altro.
Poco dopo, sento una mano sulla spalla e alzo lo sguardo.
Vi è il professor Woods davanti a me.
Mi alzo di scatto. Non può vedermi in questo stato
"Perchè stavi piangendo?" Mi chiede preoccupato.
Indico i pezzetti strappati del foglio dell'autorizzazione alla mia destra e gli dico, senza fare nomi : "sono state quelle tre".
Lui capisce subito cosa intendo e tira fuori dalla cartella che tiene in mano un altro foglio dell'autorizzazione.
"È l'ultima rimasta" mi dice porgendomela "volevo quasi buttarla ma ho deciso di conservarla nel caso qualcuno volesse iscriversi all'ultimo minuto".
Prendo il foglio e lo abbraccio. È di breve durata ma è sufficiente per scaldarmi il cuore.

Una volta arrivata a casa, vado a cercare zia Isabella e la trovo in camera sua, intenta ad avere un rapporto con l'ennesimo uomo, che stavolta è un ragazzo afroamericano che ha appena finito le superiori. Vedo che zia Isabella predilige i ragazzi giovani.
"Chi è lei?" Chiede l'uomo a mia zia.
"È quella rompicoglioni di mia nipote!" Dice mia zia "non preoccuparti, Chase, torno subito!".
Lei esce dalla camera completamente nuda e mi chiede in modo sgarbato cosa voglio.
"Um... potresti firmare questa?" Chiedo, leggermente imbarazzata di avere davanti a me una donna svestita.
Lei mi strappa il foglio dalle mani, prende una penna e firma, senza neanche aver letto di cosa si tratta. Mi da il foglio e torna da Chase.
Non vedo l'ora di iniziare il corso e conoscere meglio il professor Woods.

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