Capitolo 5

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2019

È passato un giorno dall'accaduto. Oggi ho deciso di restare a casa perchè non mi va di rincontrare Olivia, Jake e persino Max in questo stato. Sto malissimo, anche se non si vede. L'uomo che mi ha rovinato la vita è riapparso magicamente dopo quasi vent'anni e io non so cosa fare. Non so se parlare o stare in silenzio. Non so cosa sia la cosa giusta da fare al momento. Se fossimo in un film, probabilmente lo saprei, ma questa è la vita reale, dove non sempre sai cosa fare in situazioni del genere.
Mentre Jasmine fa colazione, Ethan mi chiede perchè non sono andata a lavoro.
"Non è ovvio?" Gli dico in modo sarcastico "ti prego, non parliamone più".
"Invece dobbiamo parlarne!" Sbotta lui "solo così potrai liberarti!".
"Liberarmi da cosa?" Chiedo confusa e seccata dal suo comportamento insistente.
"Dal dolore e dal senso di sporcizia" mi dice.
"Quelle due componenti non se ne andranno mai da me, Ethan! Devi accettarlo!" Gli dico.
"Emma, credimi! Solo se racconti tutto a tutti ti sentirai meglio" mi dice.
"Ti prego, Ethan, smettila! Tu non hai passato quello che ho passato io! Tuo padre non è morto quando avevi solo quindici anni, non sei stato abusato da un professore che vedevi come una figura paterna! Non hai passato niente di ciò! Tu eri un ordinario ragazzino americano che è cresciuto in una tipica famiglia felice e amorevole, con due genitori che si amavano e che si volevano bene, e una sorella di tre anni più grande che ti proteggeva da qualsiasi bullo! Non hai passato neanche un briciolo di quello che ho passato io quindi non mi puoi capire" ribatto infastidita.
Non appena finisco il discorso, mi basta guardarlo in faccia per sentirmi in colpa.
Le mie parole lo hanno ferito molto.
"Scusa, io..." cerco di dire.
"Fa nulla" mi interrompe sconsolato Ethan "dopotutto, non ho passato quello che hai passato tu, no?".
Detto ciò, fa per uscire.
"Dove vai?" Gli chiedo.
"A fare una passeggiata" mi dice con tono brusco ed esce, sbattendo violentemente la porta di casa.
Solo allora mi rendo conto che Jasmine ha assistito a tutta la scena. Mi guarda rattristata. Povera piccola. Non ho solo ferito Ethan, ho ferito anche lei. Sono un disastro vivente.
"Papà tornerà vero?" Mi chiede Jazzy impaurita.
"Se mi ama ancora sì" penso.
"Certo, amore!" Dico a mia figlia, per rassicurarla.
Verso le cinque del pomeriggio, Ethan non è ancora tornato e sono seduta sul divano mentre Jazzy guarda i cartoni animati.
In quel momento, mi squilla il telefono. È Olivia.
"Amore, puoi spegnere un attimo la TV?" Chiedo gentilmente a mia figlia "mamma deve rispondere a una chiamata".
"No!" Mi dice Jasmine con tono capriccioso. Odio quando si comporta così.
"Jasmine Luna Perkins, spegni subito la TV!" Le intimo con severità.
"No!" Insiste Jazzy.
D'istinto, prendo il telecomando e la spengo.
Jasmine si mette a piangere a squarcia gola e mi implora di riaccenderla.
Io le chiedo scusa, prendo il telefono e mi chiudo in bagno.
Mi dispiace lasciarla così, ma vorrei parlare con la mia amica.
-Olivia, perchè mi hai chiamato?
-hey, Emma, come va? Perché non sei andata a lavoro oggi?
-ecco.... motivi personali.
-quando hai sentito la notizia di Woods, hai reagito in modo strano. Cos'è successo?
-è difficile da spiegare.
-con me puoi parlare, Emma. Ci conosciamo da otto anni. Ormai siamo come sorelle.
-sì, è vero.
-cosa succede?
-vedi, io ho subito le stesse cose che sono accadute a Madison...
-quindi mi stai dicendo che tu...
-sì, esatto! Sono stata abusata da Woods quando avevo quindici anni.
-oh mio Dio! Perchè non me lo hai detto?
-per quanto io ti voglia bene, penso che certe cose non si possano dire facilmente ad un amico.
-mi dispiace tanto, Emma... perché non parli? Potresti aiutare molte ragazze a farlo e far andare in galera quel coglione viscido di Woods.
-non ho il coraggio di farlo. Non mi piace neanche solo nominare il suo nome.
-so come fartelo venire, il coraggio.
-e come?
-conosco questa psicologa, Arianna Pugh. Mi ha aiutato molto quando, al liceo, soffrivo di anoressia nervosa e finivo per non toccare cibo per una settimana. Mi ha aiutato e penso che possa fare lo stesso anche con te.
-non lo so.
-ti manda il suo numero e indirizzo e poi decidi.
-va bene.
-Dr Arianna Pugh, 345 667 8943, Roscoe Village, Addison Street

Non appena sento un pò di quiete, esco dal bagno per vedere cosa succede.
Jasmine è seduta sul pavimento. Non piange più ma è molto triste.
La vado ad abbracciare e la tengo stretta a me.
"Scusa, tesoro se ho reagito così" le dico dispiaciuta "ricordati che mamma ti vuole sempre bene".
"Anche quando mi abbandoni mentre piango?" Mi chiede.
"Mamma era impegnata per questo l'ho fatto!" Le dico "non accadrà più, promesso".

Quella sera, dopo cena, torna Ethan. È decisamente più calmo di prima.
"Dove sei stato?" Gli chiedo.
"Da Abby" mi dice.
"Perchè sei stato da tua sorella?" Gli chiedo.
"Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi che non fossi tu" dice "scusa per come ho reagito! Sono stato uno stronzo!".
"Scusami anche tu" gli dico "non avrei dovuto dirti quelle cose!".
"Tranquilla, la rabbia mi è passata" mi dice abbozzando un sorriso "dov'è Jasmine?".
"È in camera sua a giocare con le Barbie" gli dico.
"Si starà annoiando a giocare da sola, non trovi?" Mi dice.
"Io non sono in vena di giocare" gli dico "vai solo tu, se vuoi".
Lui va quindi verso la camera di Jazzy, lasciandomi sola.
Approfitto del momento per sedermi sul divano e comporre il numero della dottoressa Pugh.
Ci ho riflettuto accuratamente e voglio provare. Dopotutto, se è riuscita ad aiutare Olivia, forse riuscirà ad aiutare anche me. Voglio provare per credere.
-salve, sono Rachel, come posso aiutarla?
-voi siete la segretaria della Pugh?
-sì, sono io.
-potrei avere un appuntamento con la dottoressa?
-certo, quando?
-il più presto possibile.
-guardi, signora, la data più vicina è il 16 ottobre, ossia fra una settimana. Altrimenti, dovrà aspettare fino al 2 novembre.
-è parecchio impegnata la dottoressa.
-molti chiedono appuntamento quindi è normale che sia così.
-va bene il 16 ottobre.
-bene, ora potrebbe dirmi il suo nome completo?
-Emma Maria Villareal.
-data di nascita?
-15 aprile 1987.
-luogo di nascita?
-Boston, Massachusetts.
-ok, grazie. Ci vediamo il 16.

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