Sono qui

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Arrivai a scuola insieme ad Ethan e scesi dalla macchina ringraziandolo.
Vidi Lucas chiacchierare con qualcuno.
Mi vide e mi sorrise, disse qualcosa al ragazzo e venne verso di me.
"Ciao cucciola" mi salutò stampandomi un bacio sulle labbra, sorrisi.
"Ciao Lucas" lo salutai e lui ridacchiò.
"Posso offrirti il the caldo alle macchinette?" Annuii sorridendo e lui mi prese per mano trascinandomi con se dentro.
"Come hai passato la domenica?" Chiesi mentre lui metteva i soldi nella macchinetta, alzò le spalle.
"Ho guardato qualche film" annuii.
"Potevi chiamarmi" lui mi guardò confuso e poi mi sorrise porgendomi il the.
"Volevo chiamarti, ma non pensavo che tu volessi stare in casa a non fare nulla"
"Sei il mio ragazzo, mi piacerebbe passare una giornata solo noi due"
"Me lo annoto e ti farò sapere" rispose baciandomi.
"Bravissimo, annota tutto" sorrise.
Sorrisi bevendo un sorso di The caldo.
Lucas si mise seduto a terra e bevve un sorso di cappuccino.
"Oggi ci dobbiamo allenare al campetto" annuii frustata e Lucas ridacchiò baciandomi una tempia.
Mi accoccolai a lui e sorrise, stemmo zitti finché la scuola non si affollò.
"Ed ecco che il momento dolce è stato rovinato" esclamò sbuffando, sorrisi guardandolo negli occhi.
"Tranquillo" sorrise dandomi un bacio.
Ci alzammo da terra e sbadigliai.
"Dormigliona" sorrisi facendoli l'occhiolino.
"Ti accompagno in classe?" Scossi la testa e lui mi prese per mano trascinandomi con se, sotto lo sguardo di tutti.
"Non devi farlo per forza" risposi, lui alzò le spalle.
"Mi piace accompagnarti in classe"
"Lucas aspetta" si fermò in mezzo al corridoio, mi guardò negli occhi.
Mi avvicinai a lui e lo baciai.
"Ci vediamo oggi al campetto" rispose ridacchiando, annuii sorridendo.

Finii di mangiare il mio panino e arrivai al campetto, vidi Lucas palleggiare con una palla e così sorrisi.
"Ehi!" Lo salutai, sorrise facendo canestro e poi corse verso di me.
"Ehi cucciola" mi baciò, sorrisi di nuovo ricambiando il bacio.
"Da cosa cominciamo?" Domandai, alzò le spalle sorridendomi.
"Fai 3 giri di campo" sgranai gli occhi.
"Dai! No!" Mi mise le mani sulle spalle.
"Andiamo dai, correrò con te" misi il broncio e cominciai a correre seguita da Lucas

Finii i giri di campo e mi sdraiai a terra sfinita, Lucas ridacchiò mettendosi seduto accanto a me.
"Non ridere!" Lo avvertii, ma non mi ascoltò e così mi misi sopra di lui a cavalcioni cominciando a farli il solletico.
"No! Odio il solletico! Finiscila!" Sorrisi baciandolo.
"E tu chiedimi scusa!"
"No!" Esclamò ridendo e stringendomi a se.
"Mi diede un bacio sul collo e sorrisi.
"Adoro le fossette che fai quando sorridi" sussurrò dolcemente.
"Ah sì?"'domandai imbarazzata.
"Mhm si" rispose dandomi un altro bacio sul collo.
"Ora alleniamoci" esclamò guardandomi negli occhi, annuii alzandomi da sopra di lui.
Si alzò e mi fece l'occhiolino.
"Dai cucciola, 10 flessioni" sbuffai esasperata e cominciai a fare le flessioni.

"Benissimo! Sei stata bravissima!" Guardai l'orologio ed erano le 17.00.
"Sono sfinita Lucas!" Esclamai appoggiandomi la mano sui fianchi per il dolore lancinante.
Lucas mi porse una bottiglietta di acqua, che afferrai e la cominciai a bere.
"Dio Mio! Avevi sete eh!" Ridacchiai annuendo.
"Ho bisogno di una doccia" esclamai facendo una smorfia, Lucas sorrise.
"Ti accompagno a casa" annuii e mi afferrò una mano sorridendomi.

Entrammo in macchina e Lucas mise della musica mordendosi il labbro inferiore, giocò con il piercing.
"Sei nervoso?" Scosse la testa confuso.
"No, sono solo felice" esclamò ridendo.
Mi prese una mano e così sorrisi.

Arrivammo davanti a casa mia e sorrisi.
"Ti va di entrare?" Chiesi imbarazzata.
Lucas mi sorrise baciandomi a stampo.
"Siamo già a quel punto?" Chiese, lo spinsi ridacchiando e scesi dall'auto.
"Peccato!" Esclamò affiancandomi.
"Ma stai zitto" risposi sorridendo, aprii la porta ed entrammo.
Trovai un uomo seduto sul divano.
"Chi è lei?" Chiesi confusa e spaventata.
L'uomo mi guardò e si alzò in piedi.
Venne mia madre dalla cucina e stava piangendo.
"Mamma, chi è quest'uomo?" Chiesi confusa, Lucas mi strinse una mano.
"Lavoravo con tuo padre" lo guardai.
"Quindi?" Domandai confusa.
"Suo padre è morto stamattina presto in banca, gli hanno sparato"

Un mese per innamorarmi di te.Where stories live. Discover now