Capitolo 1

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sarah

Mi chiamo Sarah e ho 17 anni e ho appena realizzato il mio sogno, entrare nella scuola di amici.

Già, ci sono proprio riuscita e devo ammetterlo cantare "del verde" di Calcutta e "touchè" il mio inedito è stata proprio una buona idea. Entro in casetta e noto che ci sono già alcune persone che si sistemano, mi avvicino lentamente e dico un semplice - ehi piacere, mi chiamo sarah- e quelle persone si girano di scatto spaventate e dopo scoppiano letteralmente a ridere, no non l'avevo fatto a posta a farle spaventare.
-io mi chiamo Nicholas, piacere-
-piacere, gaia-
-piacere, Marisol-
-io sono holden-
-piacere, sarah- ricambio con un gesto della mano e un sorriso.

-io sono angela, eh avvicinarsi più piano no eh?- la guardo e le rispondo con un semplice sorriso però noto che lei mi si avvicina, mi porge una mano e io la stringo e non so perché ma come ho stretto la sua mano ho sentito una stranissima sensazione dentro di me, però devo dire che è davvero una bella sensazione e penso che l'abbia sentita anche lei dato che continuavamo a fissarci senza dire una parola, ferme in quella posizione con le nostre mani strette. Rimaniamo così per tanto tempo credo, a risvegliarmi dai miei pensieri è proprio lei che mi lascia la mano e corre ad abbracciare una ragazza, mew, e si okay forse ci sono rimasta un po' male.

Sto distesa sul letto guardando il soffitto e pensando a quanto è bello stare qui quando qualcuno mi risveglia dai miei pensieri dicendomi:
-sarah giusto?-
-si si sono io- rispondo sorridendo
-piacere, io sono Stella- mi risponde con un sorriso a trentadue denti
- sono venuta per dirti che è pronta la cena, se ti va vieni a mangiare -
-sisi ora arrivo- ricambio il sorriso e usciamo insieme in cucina, quasi tutti i posti erano occupati tranne tre, uno era accanto a un tizio di nome Mida, l'altro accanto a Stella e l'altro accanto a Lil, così senza pensarci mi siedo proprio accanto a lei.
Stavamo parlando un po' tutti e devo dire che sono tutti davvero simpatici, ma una personcina in particolare lo è di più, Lil.

Avevamo finito di mangiare e dopo aver pulito un po', tutti se ne vanno nelle loro stanze tranne Lil che stava fuori con gaia e Mew, Holden che si era letteralmente addormentato su due sedie e beh io che stavo seduta in cucina a bermi una bella tazza di camomilla. Ero immersa nei miei pensieri quando una voce, ormai molto familiare, mi domanda:
-pulce tu non vai a dormire?-
la guardo e rispondo con semplice -no, non ho tanto sonno-
pensavo che se ne andasse ma invece si siede accanto a me e mi sussurra un -tutto bene?-
una domanda in cui non c'è una risposta, avevo così tante emozioni che non sapevo che rispondere, quindi vado sulla risposta più sicura del mondo.
-sisi tutto bene, sono solo felice- le rispondo sorridendo
-mi piace il tuo sorriso, sai?-
Come dice quella frase sento il mio viso andare letteralmente a fuoco e inizio a sorridere ancora di più, la guardo e lei scoppia a ridere come non aveva mai fatto in queste ore e dio la sua risata è wow, anche se è un bel po' contagiosa ma dettagli.
-anche a me piace il tuo sorriso, sai?-
Lei mi guarda e diventa rossa come un pomodoro e stavolta ero io che stavo morendo dal ridere.

-pulce vai a letto- come sento quel nomignolo mi giro verso di lei dicendole: -pulce da dove salta fuori?-
-ti sto chiamando così da tutta la sera- mi dice ridendo, okay non me ne sono accorta.
-ah ecco, non me ne sono accorta ahah, comunque si ora vado a dormire che tra poco mi addormento in piedi, però prima pensi sia il caso di svegliare Holden?, sembra un po' scomodo dormire così- la guardo sorridendo e lei si gira a guardarlo ed esclama un semplice -sisi-
ci alziamo e ci avviciniamo a lui piano piano.
e Lil le tocca un braccio chiamandolo e senza aprire gli occhi sussurra un - so morto, voglio dormire in una bara di lasagne-
io e Lil ci allontaniamo e scoppiamo a ridere e ci incamminiamo insieme verso le nostre stanze.
- a domani mattina pulce-
-a domani ange-
mi sorride e le dò un piccolo bacio sulla guancia come se fosse tutto normale e l'avessimo sempre fatto da una vita.

mi distendo sul mio letto e inizio a pensare a lei, hai suoi occhi, alla sua risata, al suo sorriso, al modo in cui abbiamo legato subito e al modo in cui mi faceva sentire, e devo ammetterlo è stranissimo, cioè ci siamo conosciute soltanto un paio di ore fa' e siamo già così legate.

l'opposto di me - lil e sarahWhere stories live. Discover now