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Olivia's pov

Come ormai ogni sabato, sono a casa di Diana ma questa volta non per aiutarla : Sophia e Eve devono fare un progetto insieme.

<<Io non faccio la scritta, ho una pessima calligrafia>> ci informa Diana.

Il progetto consiste nel fare un cartellone sull'importanza della famiglia e la coppia che avrà il cartellone più bello sarà l'assistente della maestra per un mese.

Non è un gran premio, ma sono solo dei bambini e per loro va bene.

<<Io ho la mano tremolante, meglio evitare uno schifo>> li informo anche io.

<<E allora chi scrive? Le bambine non sanno scrivere>> esclama Diana e nello stesso momento entra suo fratello dalla porta.

Bene bene.
Ci guardiamo complici e sorridiamo.

<<Fratellone>> si alza e gli salta in braccio, <<Sai che ti voglio bene?>>aggiunge sorridendo furba.

<<Cosa vuoi?>> sbuffa lanciando un'occhiatina fugace dalla mia parte.

<<Abbiamo bisogno del tuo aiuto con il progetto delle bambine>>.

<<Scordatelo>> prova ad andarsene, ma lei lo ferma.

<<Ti prego, faccio tutto quello che vuoi>> lo supplica.
Non ci credo che è così stronzo, è di sua nipote di cui stiamo parlando.

<<No>>.

<<Dai, Olivia aiutami a convincerlo>> si gira verso di me facendogli puntare di nuovo gli occhi su di me.

<<Emh>> mormoro sentendomi sciogliere sotto il suo sguardo affascinante.
Maledetta la persona che l'ha fatto così bello.
<<Ti prego?>> aggiungo sorridendo.

<<E questo dovrebbe convincermi?>> corruccia lo
sguardo.

Beh almeno ci ho provato.

<<Ti prego zio Dylan voglio essere l'assistente della maestra così le consiglierò di non farci più dipingere>> si intromette Eve.

Grazie amore, ma non credo che questo lo convincerà.

La guarda pensieroso per poi accennare un sorriso e contro ogni mia aspettativa annuisce.
<<Va bene, ma lo faccio solo per te>>, si leva la giacca avvicinandosi.

Aspetta, da quando questi due sono "amici"?. Pensavo che non la sopportasse perché gli ricordava me, ora addirittura fa le cose per lei.

<<Io aiuto le ragazze a disegnare la famiglia, tu scrivi la scritta e Olivia li colora>> ordina Diana andando verso le bambine.

Lui sbuffa ma esegue gli ordini sedendosi a terra vicino a me.

<<Non pensavo foste diventati amici>> prendo i colori, mentre lui si mette in una posizione comoda e afferra una matita.

<<È una brava bambina, un po' fastidiosa come te, ma in questa settimana ho capito che non è così male>> spiega e io annuisco distrattamente.
Non so se sia una cosa positiva o negativa, ma non è il momento di pensarci.

<<Che devo scrivere?>> domanda girando il volto verso il mio.
Solo ora mi accorgo di quanto siamo vicini e di come la sua vicinanza mi mette in imbarazzo, cosa che non succede mai.

Rimango a fissare il suo volto come una pazza, cercando di trovare qualche imperfezione umana, ma è inutile: ha la pelle perfettamente liscia, naso dritto, sopracciglia curate, capelli perfettamente disordinati che lo rendono sexy e delle labbra carnose molto invitanti.
Ho un'improvvisa voglia di toccarle e non mi dispiacerebbe nemmeno baciarle.

The proof of our loveWhere stories live. Discover now