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Sono passati altri tre giorni dove non ho chiuso occhio nemmeno per un secondo.
Ho dovuto chiedere una settimana di pausa da lavoro e fortunatamente il mio capo ha accettato senza fare lo stronzo.

Eve non è tornata ancora a casa, ma ho sentito Diana per telefono e mi ha detto che sta molto meglio e sta sera posso andare a riprenderla.

Non sono sicura che mi abbia già perdonata, ma lo spero.
Ho deciso che le dirò che suo padre se ne è andato qualche anno fa, in un altro stato.
Sto mettendo benzina sul fuoco lo so, ma è l'unica soluzione.

<<Hey papà>> sorrido avvicinandomi al giardinetto dove sta annaffiando i fiori.

<<Hey piccola come stai? Hai delle occhiaie da far paura>> mi informa preoccupato.

Già ora ci parliamo di nuovo: abbiamo fatto pace ieri sera quando gli ho spiegato tutto e lui come sempre mi ha capita e sostenuta.

Mia madre invece è ancora arrabbiata sostenendo che sto sbagliando, ma mi ha detto che non si intrometterà.
Meglio di niente dai.

<<Lo so, sono preoccupata per Eve>> spiego prendendo il rubinetto d'acqua per passarlo sul prato.

Una cosa che mi ha sempre legato a papà è il giardinaggio: è una cosa che amiamo entrambi e che ci unirà sempre.

<<Vedrai che ti avrà già perdonato, è una bambina e non può odiare sua madre>> mi rassicura.

<<Speriamo bene, oggi la vado a riprendere>>lo informo sorridendo.

<<Vedi?Le cose si stanno già sistemando>>.

<<Grazie papà>>.

<<Per cosa?>>.

<<Per tutto, sei la mia ancora e senza il tuo sostegno non sarei mai riuscita ad andare avanti. Sei il padre migliore del mondo>> poggio il rubinetto e vado ad abbracciarlo .

<<Oh la mia piccola sta diventando un'adulta>> ricambia stringendomi forte.

<<Lo sono da un bel po'>> ridacchio.

<<Non è vero, sei e rimarrai per sempre la mia piccola bambina>>mi prende il viso a coppa e mi guarda con gli occhi lucidi.

<<Ti voglio bene papà>> gli asciugo le lacrime.

<<Anche io, molto>> mi bacia la fronte e dentro di me faccio i salti di gioia.

L'amore di un genitore è davvero unico.

*****

<<Hey>> dico a bassa voce entrando nella stanza della mia bellissima bambina.

È tornata a casa da un bel po', ma ancora non abbiamo parlato per bene e non sono in grado di aspettare fino a domani, così ho deciso di parlarci adesso prima che dorma.

<<Ciao>> sorride sedendosi sul materasso.

<<Ti ho portato il latte e l'elastico per la treccia>> sorrido anche io sedendomi vicino a lei.

È così bello riaverla qui.

<<Grazie>> afferra il latte e inizia a berlo.

Vorrei aprire il discorso, ma non so davvero cosa dire. Le parlo prima del padre? O di noi?.

Ma non passa molto tempo prima che sia lei a farlo.

<<Scusa mamma, non dovevo urlarti in quel modo>> si scusa poggiando il bicchiere di latte sul comodino.

<<Non importa, io ti ho detto una bugia e tu avevi ragione ad arrabbiarti>>le prendo le manine.

<<Ma tu sei mia mamma e se mi dici qualche bugia è per il mio bene, non volevo farti piangere scusa tanto>> mi salta in braccio e non ci penso due volte a stringerla forte.

Ho sempre saputo che fosse una bambina intelligente e matura per la sua età, ma con questo si è proprio superata.

<<Ti voglio bene e non importa dov'è papà, io ho te e mi basti>>mi informa staccandosi.

<<Davvero?>>.

<<Certo, sei la mamma migliore del mondo e non mi hai mai fatto mancare nulla, non mi serve per forza un papà. Se non è qui c'è un motivo, ma forse è meglio che io non lo sappia>> parla con la maturità di una ventenne.

Dio se la amo.

<<Non voglio che tu lo odi ok? Se un giorno lo incontrerai devi amarlo come ami me>> le accarezzo la guancia.

Infondo Dylan non ha colpe e non voglio che lo incolpi di qualcosa di cui non ha colpa.

<<Va bene, ora mi fai la treccia?>> mi domanda e io annuisco.

Ha dei capelli bellissimi che mi ricordano tanto quelli di sua zia Diana.
Di colore assomigliano anche ai miei, ma i suoi sono più lisci.

<<Cosa hai fatto questi giorni?>>le chiedo cominciando a dividere in tre parti i capelli luminosi.

<<Zia Diana ha portato me e Sophia al parco ogni pomeriggio! Ci ha comprato anche il gelato>> mi informa entusiasta.

<<Ah si? E che gusto hai preso?>>.

<<Alla fragola ovviamente, mentre Sophia l'ha preso al cioccolato>> dice per poi aggiungere: <<Sai mamma, anche zio Dylan adora quello alla fragola come me>>.

Ah.

<<Wow avete gli stessi gusti>> esclamo con un po' di timore.

Questi due si somigliano un po' troppo.

<<Già, odiamo entrambi dipingere e amiamo la musica, soprattutto la musica con il pianoforte. Siamo come gemelli!>>.

<<Ah si? Non mi avevi mai detto che ti piace il pianoforte>> mi acciglio.

<<L'ho scoperto ieri, quando zio Dylan ci ha suonato la ninna nanna con il pianoforte.
Sophia dice che lo fa ogni sera, uffa anche io voglio che qualcuno mi suoni il pianoforte ogni sera>> si rattrista.

Wow, ne parla come se fosse il suo eroe.
È così strano, ma forse non così male come credevo all'inizio.

<<Amore io non so suonare il pianoforte, se no lo avrei fatto volentieri>> le bacio la fronte <<Ma se vuoi puoi andare a dormire da Sophia qualche volta>> propongo e come mi aspettavo fa i salti di gioia.

<<Grazie mamma>>mi bacia le guance.

<<Ora però è l'ora di fare la nanna, mi raccomando pensa a cose belle>> dico coprendola bene con le coperte di Barbie.

<<Notte>>.

<<Notte>> le bacio il naso e mi giro andandomene in camera mia pronta a fare una lunga dormita.

Finalmente è tornato tutto come prima.

*****

Angolo autrice:

Vi sfido a trovare una scrittrice più disponibile e attiva di me:) (scherzo ovviamente).

Tre capitoli in un solo giorno!.

Comunque, finalmente Eve ha fatto pace con Ol riparando il mio povero cuoricino.
Ora manca solo la questione "quasi bacio" tra Dylan e Olly 😏🤫.

Prossimo capitolo domani<3 (Questa volta per davvero haha).

The proof of our loveWhere stories live. Discover now