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<<C-cosa vuol dire quello che hai appena detto?>> mi guarda sconvolto e infuriato.

<<Niente, niente di niente. E rispondi alla mia domanda>> mi agito andando in salotto.

Non c'è nessuno in casa, non è possibile che sia entrato da solo.

<<Non cambiare discorso!>> urla superandomi e mettendosi davanti a me.

<<Cosa cazzo vuol dire quello che hai detto? Com'è possibile che Eve s-sia>> si blocca prendendo un respiro, <<Mia figlia>>.

Mi irrigidisco portando le mani sotto al seno e il mio cuore inizia a battere forte, troppo forte.

Mi sono immaginata questo giorno da mesi, ma mai mi sarei aspettata che le cose andassero così.

<<Rispondimi cazzo!>> urla ancora.

Vorrei dirgli di non urlare, vorrei dirgli che non è vero, che Eve non è sua figlia e che non gli ho mentito per tre mesi interi, ma a quale scopo? Ormai lui sa, sa tutto.

<<I-io non->> balbetto abbassando lo sguardo.

Non ho giustificazioni, ormai è troppo tardi e lui mi odia.
Qualsiasi cosa dirò, lui non mi perdonerà.

<<Tu cosa? Parla cazzo, non farmi incazzare>> mi intima, <<Eve è mia figlia? Sì o no?>>.

Sospiro e annuisco debolmente.

<<Cazzo>> impreca dando un calcio al divano, <<Come cazzo è possibile? Io non ti conoscevo>>sbraita.

<<Al ballo di fine anno, proprio una settimana prima che tu partissi. Avevamo fatto sesso e io ero rimasta incinta>> spiego andandomi a sedere sul divano.

Non so controllare l'ansia e se non mi siedo rischio di svenire.

<<Perché?>> mi guarda inferocito <<Perché non me l'hai detto? Quando cazzo avevi intenzione di dirmelo eh?>>.

<<I-io non lo so, non lo so Dylan>> lo guardo dispiaciuta, <<Forse tra qualche settimana, mese, anno o forse mai>> rispondo sincera.

Non posso mentirgli ancora, sarebbe inutile.
Magari se gli dico la verità capirà e non mi odierà così tanto.

Lo sento ridere amaramente e alzo gli occhi verso di lui,
<<Cos'hai da ridere?>>.

<<Oh niente, è solo che trovo divertente tutto ciò. Facciamo sesso, tu non mi dici niente->> inizia fare l'elenco dell'accaduto, ma io lo interrompo.

<<Te ne eri andato! Ero venuta a casa tua, ma i vicini mi hanno detto che eri partito a Portland! Non puoi darmi la colpa su questo>> urlo alzandomi in piedi.

<<Potevi cercare il mio numero! Ce l'aveva tutta la scuola cazzo, tu lo sapevi bene. Potevi scrivermi su instagram, twitter o dove cazzo ti pare. Ma avevi tante opzioni!>> ribatte.

<<Anche se l'avessi fatto>>prendo coraggio e mi avvicino, <<Tu l'avresti accettata? Eh? Avevi appena diciotto anni, non l'avresti accettata lo sappiamo entrambi>> sibilo a denti stretti.

Riversare la colpa su qualcun altro è sbagliato, ma non posso farne a meno.
Come se questo mi facesse sentire meno in colpa.

<<Questo non ti giustifica! Avresti dovuto dirmelo quando sono tornato>> controbatte e si allontana, come se gli facesse schifo starmi vicino.

E come dargli torto, sono stata una vera egoista e ora ne sto subendo le conseguenze.

<<A-avevo ancora paura che non l'accettassi, eri uno sconosciuto e io- mi dispiace>> cedo.

È inutile ribattere, peggiora solo le cose.

<<Non me ne frega un cazzo delle tue scuse, l'unica cosa che adesso mi importa è mia figlia. Verrà con me, che tu lo voglia o meno>> ordina facendomi spalancare la bocca.

<<No! No! Non puoi portarmi via mia figlia, ti prego Dylan non lo fare>> lo prego con gli occhi umidi.

Va bene, ho sbagliato ma non posso vivere senza Eve, lei è il mio respiro, la mia vita, il mio tutto.

<<Si che lo farò, voglio avere mia figlia e se non me l'ha darai, andrò in tribunale>> afferma senza nemmeno guardarmi negli occhi.

<<Dylan ascoltami ti prego, guardami, lo so che non sei così cattivo, ti prego non portarmi via mia figlia ti scongiuro>> gli prendo il viso a coppa e lo prego con la voce tremante.

<<Perché dovrei farlo sentiamo?Tu hai fatto la stessa cosa per anni>> mi scrolla di dosso, e mi guarda male.

<<Oh vuoi che lo faccia per te eh?Per quello che c'è tra di noi dici?>> sorride amaramente, <<Notizia flash: tra me e te non c'è più niente. Mi vergogno, anzi mi fa schifo, solo aver provato qualcosa per te, mi fa schifo averti toccata, mi fa schifo essermi fidato di te. Tu mi fai schifo>>aggiunge.

Afferro il colpo e il mio cuore si sgretola in mille pezzi. Gli faccio schifo. Mi odia e presto lo faranno anche la mia migliore amica e mia figlia.

Cosa può essere peggio di così? Niente.

<<Dylan>> sussurro con la voce spezzata, <<Ti prego permettimi almeno di dirglielo io, a modo mio. Mi odierà di meno. Almeno questo>> lo prego sfinita.

Mi guarda in silenzio e per un attimo vedo un lampo di dispiacere sui suoi occhi, ma subito distoglie lo sguardo.

<<Due giorni>> mormora, <<Hai due giorni per dirglielo, se non lo farai gliel'ho dirò io. E prepara la sua roba, appena gliel'ho dirai starà da noi momentaneamente, sono sicuro che accetterà>> aggiunge voltandosi verso la porta.

<<Dylan>> lo chiamo e lui si ferma, senza però voltarsi, <<Sono sicura che sarai un ottimo papà>> sussurro tra le lacrime e un sorriso triste.

Non è così che volevo che andassero le cose, ma almeno ora Eve avrà un papà.

*****

Angolo autrice :

Sento già le vostre urla da qui.
Ma ragazzi miei, questo è solo l'inizio di una serie di capitoli assai tristi.

Ma prometto che cercherò di non esagerare, infondo vi amo.

Ah e nel caso ve lo steste chiedendo vivo dall'altra parte del mondo, perciò non mi troverete mai🤭.

A presto<3.

The proof of our loveWhere stories live. Discover now