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Al contrario di molta gente ho sempre amato la pioggia per quello che porta con se: Il fresco, il suo rumore e la tranquillità delle strade vuote.

Ma i temporali sono tutta un'altra cosa e come molta gente, li odio.
Per questo ora sono di cattivo umore guardando il panorama dalla finestra: alberi che sventolano forte dando la sensazione di cadere, tuoni, wifi scarso e le macchine intrappolate in un lungo traffico che cercano di tornare a casa il prima possibile.

Sbuffo chiudendo la tenda e vado a sedermi sul divano.
Sta sera dormirò da solo a casa, perché le ragazze questo pomeriggio sono andate da mia zia che voleva conoscere Eve, ma visto che c'è fuori un temporale spaventoso, ho detto a Diana di dormire da lei e tornare a casa domani mattina.

Meglio non spaventare le bambine.

Non sapendo che fare faccio per alzarmi e prendere il computer, ma vengo interrotto dal campanello.
E chi può essere a questa ora? Spero non sia Diana che è tornata con questo tempo.

<<Arrivo>> urlo alzandomi svogliatamente.
Se è Sebastian o Cameron gli spezzo le ossa: ormai fanno via vai rompendomi le palle con la storia di Olly.
Come se hanno voce in capitolo in quello che c'è tra noi due.
Soprattutto quella testa di cazzo di Cameron.

Ma quando apro la porta mi gelo sul mio posto.

<<Che diamine ci fai tu qui?>> esclamo incredulo quando alla porta trovo un Olivia bagnata fradicia e con il respiro affannoso.

<<Dio ma sei pazza? Come ti viene in mente di uscire nel bel mezzo di un temporale?>> la rimprovero tirandola dentro casa prima che si prenda qualche malanno.
Anche se dal suo aspetto mi sembra che stia già male.

<<I-io sono qui per->> prova a parlare, ma si interrompe starnutendo due volte, <<Sono qui per vedere Eve >> aggiunge poi.

La guardo, anzi la scruto attentamente e per sbaglio mi soffermo a osservare le sue labbra bagnate e rosee.
Non sento il loro sapore da tanto e sono tentato nel mandare tutto affanculo e baciarla, ma per fortuna mi trattengo.

<<A quest'ora? Esiste un telefono e sei stata davvero stupida a uscire in mezzo a questo temporale, c'è un casino là fuori>> dico distogliendo lo sguardo da quelle stupide labbra.

<<Non ce l'ha facevo più a stere lontana da mia figlia, tu mi hai->> si ferma starnutendo e poi ripende a parlare, <<Tu mi hai bloccata e alla fine ho deciso di venire io. Sono passate tre fottute settimane e->> si ferma di nuovo starnutendo, ma sta volta non la faccio finire.

<<Eve non c'è>> la informo sbuffando quando starnutisce di nuovo.
Cazzo quanto è cocciuta, per colpa sua adesso si prenderà un brutto raffreddore e non mi sembra il caso di farla tornare a casa da sola a quest'ora e in queste condizioni poi.

<<Oh>> abbassa lo sguardo imbarazzata.
Olivia imbarazzata? Devo assolutamente segnarmi questa data.

<<Allora vado via>> afferma tirando su con il naso rosso.

<<Ferma>> le afferro il polso e la tiro verso di me, attento a non avvicinarla molto.

<<Sta notte stai qui, è tardi e non ti lascerò andare in queste condizioni>> borbotto togliendo subito la mano.

<<Ok, grazie>> accenna un sorriso, ma è diverso da quelli che mi ha sempre rivolto.
È un sorriso, non so, spento ecco. Non le si addice per niente.

Rimaniamo così a guardarci e solo ora noto i suoi occhi rossi e stanchi.
Anche se sembra uno zombie, rimane sempre bella. 

<<Hai cenato?>> domando spezzando il silenzio.

The proof of our loveWhere stories live. Discover now