Capitolo 7.

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'Sorprendila, viziala e falla sentire unica ogni istante. Quando una donna si sente importante è capace di tutto, anche di restare per sempre."
-Fonte: Tumblr

Appena la campanella suona, segnando l'inizio della ricreazione, io mi dirigo immediatamente al secondo piano, per raggiungere la terza B scientifico, ma  solo dopo aver ricevuto occhiate maliziose da parte di Alice.

È da sabato sera che mi assilla sulla storia che io e Matteo ci siamo baciati, oscillando tra la felicità estrema e le battutine maliziose e il ripetere che anche lei vuole una relazione così. Ho provato a dirle che per ora non stiamo insieme, ma che ci stiamo solo conoscendo, ma lei non ha voluto ascoltarmi e ha iniziato a dire che presto saremo fidanzati e io nemmeno me ne renderò conto perché sono troppo cotta.

Ammetto che le sue parole non mi hanno lasciata indifferente e spero davvero che abbia ragione. Però per ora non mi lamento della situazione, io e Matteo stiamo andando per gradi e a me va benissimo così. Mi scalda il cuore anche solo vederlo e parlargli, perciò mi accontento di conoscerlo anche senza passare già al momento in cui ci mettiamo insieme e diventa tutto ufficiale.

Voglio viverlo pienamente e completamente, senza nessuna fretta. Quando stiamo insieme va davvero tutto a meraviglia, perciò cosa posso chiedere più di questo?

Appena arrivo davanti alla sua classe, lui già mi sta aspettando davanti alla porta. Ha una spalla posata al muro e lo sguardo concentrato su alcuni suoi compagni che stanno discutendo di qualcosa che non riesco a capire nel termosifone davanti alla loro aula, ma appena mi nota si mette composto e posa la sua completa attenzione su di me.

Come sempre il cuore inizia ad accelerare e gli faccio un cenno della mano a mo di saluto, mentre lui cammina verso di me. Appena siamo l'uno davanti all'altra, posa le mani sui miei fianchi e mi stampa un dolce e casto bacio sulla bocca. "Ciao Madi, come va?"

Mi accarezzo d'istinto le labbra e poi annuisco per fargli capire che va tutto bene. "Ciao Teo, sto bene, tu?"

"Ora che sei qua sto meglio" non c'è nessuna traccia di ironia nella sua voce "Mi sei mancata molto, sabato mi sono divertito a passare la serata con te" accarezza delicatamente il mio viso e io chiudo gli occhi per qualche secondo, beandomi del suo tocco. Con lui mi sento bene come non sono mai stata.

"Anche per me è stato così, Matteo. È stato il primo appuntamento che ho sempre sognato" quando ho immaginato la mia prima uscita con un ragazzo ho sempre desiderato che fosse semplice e dolce. Ed è stato così. Abbiamo passeggiato per Monza mentre parlavamo delle nostre vite e abbiamo provato a conoscerci meglio, abbiamo mangiato una pizzetta su una panchina e ci siamo baciati diverse volte e, ogni volta, il mio cuore si emozionava come la prima volta.

"Questo mi rende felice e..." lascia la frase in sospeso quando qualcuno fa il suo nome più e più volte, distraendolo. Nemmeno stavolta ho bisogno di guardarla in viso per capire che è Martina, ora che vuole? Per fortuna durante il fine settimana sono riuscita a non pensare alle parole poco carine che ha usato nei miei confronti alla giornata dello sport, ma sembra che non me ne libererò comunque. In un modo o nell'altro me la ritrovo sempre davanti.

Matteo inarca un sopracciglio, in modo confuso, poi sposta il suo sguardo su Martina che si è appena affiancata a noi. Lei mi squadra immediatamente dalla testa ai piedi, trattenendo una risata, poi presta la sua completa attenzione a Matteo, giocherellando con i capelli biondi che le arrivano più o meno alla spalla.

"Ciao Matte, volevo farti i complimenti per il goal di sabato, sei stato fantastico!" mentre parla con lui la sua voce stride più del solito e mi viene voglia di strapparmi le orecchie pur di non starla più ad ascoltare "Sei stato il più bravo, l'unico che sa giocare a calcio."

Quando nasce un amore|| Matteo PessinaWhere stories live. Discover now