Quando nasce un amore|| Matteo Pessina

Capitolo 10.

"Perché chi è speciale viene fuori anche in silenzio. Ricordati che le cose più preziose brillano anche senza luce del sole."
- Angela Perri

"Ti ricordi che stasera devi cenare da me, sì?" Matteo scoppia a ridere sentendo la mia domanda e l'ansia che trapela dalla mia voce e poi annuisce appena, ma sempre continuando a ridere come se avessi detto la cosa più divertente del mondo

"Madi, ti pare che non ricordi? Ne stiamo parlando ogni giorno da quando sono stato invitato e poi, comunque, non potrei mai dimenticare una cosa del genere." smette di ridere e mi lascia un piccolo bacio sul naso "Ci sarò, te l'ho promesso e sarà così"

Giocherello con le sue dita e annuisco comprensiva. Sono consapevole che manterrà la parola data, ma sono comunque agitata alla sola idea della cena di stasera. Mio padre, quando vuole, sa essere davvero severo e giudicante, e io non voglio che Matteo si ritrovi bloccato a tavola con la sua versione più odiosa. Già lo sto, praticamente, obbligando a conoscere i miei così presto solo per potermi continuare a frequentare, non voglio pure che passi delle ore difficili e imbarazzanti.

"Guarda che sei ancora in tempo a scappare lontano e risparmiarti una simile tortura" non mi offenderei certamente se prendesse questa decisione. Certo, ovviamente ci rimarrei male, ma lo capirei se volesse stare lontano da un rapporto così tossico come quello tra me e mio padre.

Lui mi lancia un'occhiata malefica sentendo le mie parole e poi posa la mano destra sul mio viso, accarezzandomi dolcemente con il pollice "Ma che dici? Io voglio stare con te, te l'ho già detto e non ho certamente cambiato idea. Verrei a cena a casa tua ogni notte se volesse dire continuare a vederti"

Le sue parole mi arrivano al cuore e sento un calore immenso invadermi dentro e scacciare via il gelo e la paura che nasce in me pensando a stanotte. È incredibile come una sua parola sia capace di calmarmi in modo così immediato "Non ti sembra strano che un genitore si comporti come fa mio padre?" decido di fargli questa domanda perché voglio sapere cosa ne pensa di tutta questa storia.

Scrolla le spalle come se non avesse un vero e proprio pensiero a riguardo, ma appena gli lancio un'occhiata, come per incitarlo a parlare, decide di accontentarmi "Non credo sia tanto giusto che ti abbia praticamente ricattata, ma magari vuole davvero solo proteggerti, no?" sembra quasi che voglia evitare di far peggiorare il rapporto con mio padre "Comunque, per me, non è un problema in nessun modo, davvero. Stanotte verrò da te e lo accontentiamo, così saremo molto più tranquilli e senza questo pensiero, ok?"

Annuisco appena, trovandomi d'accordo con lui e trovando coraggio nelle sue parole "va bene, mi fido di te, perciò"

"Andrà tutto bene" mi schiaccia un occhiolino e poi fa scontrare le nostre labbra, baciandomi dolcemente, come per farmi spegnere la mente e farmi tranquillizzare. Io spengo davvero ogni brutto pensiero e mi concentro solamente sulle emozioni che si scatenano in me ogni volta che mi è accanto.

*****

Appena il campanello suona, mi dirigo immediatamente ad aprire la porta, prima che qualcuno mi anticipi, e mi ritrovo Matteo davanti. Mi guarda sorridendo come se avesse davanti chissà quale bellezza e non me con un semplice leggings nero addosso e una felpa rossa di tre taglie più grandi.

"Ciao Madi, sei bellissima" scuoto la testa sorridendo e gli do un colpetto sul braccio destro, come per rimproverarlo di ciò che ha appena detto, visto che di bello, soprattutto in questo momento, in me non c'è nulla. "Guarda che non sto scherzando, dovresti vederti con i miei occhi e allora non metteresti più in dubbio le mie parole"

Faccio per stampargli un bacio sulla bocca, non sapendo davvero come rispondere alle sue bellissime parole, ma ci allontaniamo prima di baciarci, sentendo mio padre richiamarmi e chiedermi se Matteo è arrivato. Rivolgo uno sguardo di scuse al moro davanti a me e poi lo faccio accomodare in casa, gli faccio appendere il giubbotto nell'appendiabiti e solo ora mi rendo conto che ha in mano una busta.