Capitolo 26.

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"Mi chiedo come sia possibile vivere una vita senza te".
- Fonte: Tumblr

Mi sveglio di soprassalto con il cuore che batte forte e il viso imperlato di sudore. Mi metto a sedere nel letto della mia stanza e solo ora mi rendo conto di star piangendo. Ho appena sognato, per l'ennesima volta, il momento in cui io e Matteo ci siamo separati all'aeroporto. È un sogno ricorrente che faccio da ben due settimane, ovvero da quando ci siamo trasferiti a Nizza.

Sento così forte l'assenza di Matteo. La sento forte in me come se mi mancasse una parte assolutamente vitale. E chi l'avrebbe mai detto che a sedici anni si potesse soffrire così e sentirsi come se si stesse per morire...

Mi asciugo gli occhi con il dorso della mano e poi mi giro verso la sveglia per controllare che ora sia. Notando che sono quasi le sette, afferro il cellulare e decido di chiamare Matteo. Sono sicura che sia già sveglio, visto che ieri ha riniziato la scuola, mentre il mio primo giorno sarà proprio oggi. Sono molto agitata all'idea di iniziare ad andare in una scuola nuova, con nuovi compagni, non è facile per una persona che come me ha paura di fidarsi. Nella mia vecchia classe avevo ormai trovato stabilità.

Sbuffo nervosamente e mi ravvivo i capelli, nel mentre che mi vedo riflessa nello schermo durante la videochiamata che ho inoltrato a Matteo, in modo tale da essere un po' più presentabile, anche se i segni della mia notte tormentata sono ben visibili sul mio viso. Non è un segreto comunque, lui ha ben capito quanta fatica faccia a dormire da quando sono qua.

Improvvisamente il suo viso mi appare davanti, e sento immediatamente l'ansia scemare via, ma allo stesso tempo una forte malinconia espandersi nel mio petto.

Quando ci videochiamiamo o telefoniamo, mi sento come divisa a metà. Una parte di me si sente meglio al solo essere connessa a lui in qualche modo, l'altra parte di me muore sempre di più rendendosi conto quanto mi è lontano.

"Buongiorno amore" sorrido sentendo le sue parole e accarezzo dolcemente lo schermo come se stessi accarezzando il suo viso "hai fatto un altro incubo? Hai gli occhi gonfi, Madi" nel suo tono di voce sento la preoccupazione e il disaccordo, mentre io mi mordo il labbro per non scoppiare nuovamente in lacrime. È così difficile trattenersi, mi sento persa e sola.

"Buongiorno, Teo. Sto bene, non importa il sogno. È una nuova giornata, sono pronta." cerco di tranquillizzarlo e lui annuisce, anche se so che non se l'è bevuta ma ha capito che non voglio parlarne. "Tu come stai? Sei così bello!"

"Grazie, anche tu lo sei. Sto bene, oggi abbiamo ginnastica alle prime due ore quindi mattinata tranquilla. Tu sei pronta per il tuo primo giorno?"

Una smorfia si forma involontariamente sul mio viso, mentre faccio spallucce. "Non lo so, sai come sono fatta. Ho paura di non legare con nessuno."

Inarca un sopracciglio sentendo le mie parole e poi scuote la testa come se fosse assolutamente assurdo ciò che penso. Mi idealizza troppo. "Andrai a scuola e dimostrerai chi sei. Hai conquistato me con la tua dolcezza e la tua semplicità, sono certo che conquisterai anche gli altri."

Mi tiro giù le maniche della magliettina fine che ho addosso, coprendomi così le mani in un gesto nervoso, mentre una lacrima casca solitaria e ribelle dai miei occhi. "Matteo, non puoi saperlo. Magari, invece, mi capiteranno delle persone come Michaela e Martina, o come quelli che alle elementari mi prendevano in giro. Le persone non sono tutte buone come te, Teo."

"Piccola, le persone che ti hanno fatto del male, o che te ne faranno, sono persone che non sono nemmeno da prendere in considerazione. Chi ti ama per come sei, chi ti rispetta, esiste e ce ne saranno ancora tantissimi che devi conoscere." mi sorride dolcemente, come per farmi tranquillizzare "E poi tutto questo non sarà per sempre. Finite le superiori torni da me e non ti lascio andare più via, ok?"

"Tornerò da te. Vivrò con quel pensiero nella mente e andrà così tutto bene." andrà tutto bene... Beh, a questo non credo nemmeno io. Però, vedendo il suo sguardo più sereno e fiero di me, quando sente le mie parole, mi rilasso un po', che effetto magico mi fa.

"Ti amo Madi, sii sempre forte, so che superarai ogni ostacolo. E poi sono qua, accanto a te."

La forza che le sue parole mi trasmettono è così potente che, per un po', credo anche io ciecamente che andrà così. "Ti amo anche io, sei la cosa più bella della mia vita."

Continuiamo a chiacchierare per un po', poi siamo costretti a salutarci, visto che entrambi dobbiamo prepararci per la scuola. La fitta che sento al petto quando dobbiamo chiudere la telefonata, è sempre dolorosa allo stesso modo... Penso che questo non cambierà mai. Allontanarmi da lui, in qualsiasi modo, farà sempre male.

Lancio un'occhiata allo specchio e sorrido debolmente al mio riflesso, come a darmi coraggio. Devo essere davvero forte e iniziare la nuova vita che mi è stata imposta. Devo farcela.

*****

Matteo

Apro il pacchetto di patatine che ho comprato alle macchinette automatiche poco fa, poi mi accomodo al mio posto e alzo lo sguardo quando Emanuele mi si siede accanto con espressione triste e seria.

"Matteo, odio vederti così." lo so, ma non riesco ad essere felice in ogni momento. Madi è partita da due settimane e ne sento la mancanza, una forte mancanza. Sapevo già che sarebbe stato doloroso averla lontana, ma così è peggio di come avevo immaginato.

Ogni volta che parliamo al telefono o ci vediamo su Skype, torno a respirare, ma appena interrompiamo il contatto, mi sento morire sempre un po' di più. È tutto così insostenibile. E poi odio vederla stare male e non poter fare nulla per aiutarla... Come può suo padre rimanere inerme davanti a sua figlia che sta così?

"Va tutto bene, Ema. Alcune volte non riesco a sorridere, ma poi mi riprendo. Dammi tempo, lei mi manca tanto." continuo a mangiucchiare le patatine dal pacchetto, ma poi alzo lo sguardo su lui vedendo che mi sta fissando "Che c'è?"

"Avete tu diciassette anni e lei sedici... Sì, vi amate, ma ogni volta che le parli sembra che tu stia peggio. Io voglio vederti stare bene, sei il mio migliore amico, ma questa situazione non fa bene a nessuno di voi due." sembra quasi stia pesando le parole per non farmi innervosire e per non essere travisato "Non voglio essere brusco, ma le relazioni a distanza, a volte, possono essere molto dannose."

"Non importa." gli sorrido, per fargli capire che non mi sono offeso per la sua opinione. So che ci tiene a me e parla in questo modo solo perché vorrebbe vedermi felice "Non riesco ad immaginare io che la lascio o lei che lascia me... Non ora e non così. Sono passate solo due settimane"

So che è difficile e doloroso, ma voglio provarci davvero prima di dire che non siamo stati in grado di portare avanti la nostra relazione. Voglio provarci fino in fondo, anche a costo di farmi male, ma non posso lasciarla andare così. Madeleine ha bisogno di me, del mio sostegno, soprattutto in un momento così difficile per lei, e io ho bisogno di lei... ne ho assolutamente bisogno, perché è la cosa più pura e preziosa che abbia mai avuto. Voglio almeno provare a combattere per lei. Merita questo e altro.

"Va bene, fratello. Sai che io sono sempre accanto a te" il mio amico, capendo pienamente il mio punto di vista, mi batte la mano sulla spalla come per dare maggiore veridicità alle sue parole, mentre io gli sorrido in segno di gratitudine. Sono felice di averlo vicino, so che mi darà l'aiuto necessario per andare avanti ed essere forte.

Nota: 20:45 ehi girlz, ecco a voi il nuovo capitolo, anche oggi prima del solito...

È triste anche questo e ci fa avvicinare sempre di più al momento in cui Matteo e Madi si lasceranno... Che ne pensate?

Detto ciò, vi auguro una buona serata e una dolce notte. Un abbraccio, Ele 🤍

Quando nasce un amore|| Matteo PessinaWhere stories live. Discover now