Capitolo 16.

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"Come l'amore dopo un litigio, così il sorriso dopo un pianto è lo spettacolo migliore che una donna sappia mettere in scena."
- Alessandro D'Avenia •Cose che nessuno sa

Osservo attentamente Matteo che, davanti a me, sta mangiando il suo panino come se fosse l'unica cosa interessante intorno a lui, mentre io richiudo il mio nella sua bustina di carta, non avendo più appetito. Matteo è stranamente silenzioso e sembra quasi che ce l'abbia con me, ma non capisco perché dovrebbe.

Nei giorni scorsi, visto che sono stata con la febbre alta sempre, ha passato molto del suo tempo libero con me e mi ha fatto davvero piacere averlo vicino. Ieri, poi, sono finalmente tornata alla mia vita di sempre, ringraziando Dio, ero davvero stufa di stare rinchiusa in casa. Avevo assolutamente bisogno di darmi una sistemata e riprendere un po' la solita routine.

"Teo, mi dici che ti prende?" si gira verso di me e i suoi occhi si incastrano nei miei per qualche secondo, ma poi sposta nuovamente lo sguardo in avanti, continuando a mangiare

"Non ho nulla"

Inarco un sopracciglio sentendo le sue parole e annuisco beffarda. Questo non è uno dei suoi soliti comportamenti, come può pensare che io creda che non abbia nulla? "Avanti, parlami. Dici a me che non devo tenermi dentro nulla e poi tu fai lo stesso?"

Si gira di scatto verso di me e sbuffa nervosamente, mentre finisce l'ultimo pezzo di panino e poi si alza per andare a buttare la carta nel cestino non lontano da noi. Siamo seduti nel cortile della scuola, per fortuna è una giornata abbastanza soleggiata, perciò fa piacere rimanere qua, nonostante sia novembre inoltrato.

"All'entrata... Ti ho visto con quello" alza gli occhi al cielo, mentre si risiede e finalmente mi guarda "Stavamo tornando dalla palestra alla fine della prima ora e ti ho visto!"

Stamattina la mia classe è entrata un'ora dopo perché mancava la professoressa Aru, perciò sono arrivata poco poco prima per passare un po' di tempo con le mie amiche e chiacchierare un po' con loro. Mentre eravamo fuori, è passato davanti alla scuola un mio ex compagno delle elementari e, riconoscendomi, si è avvicinato a salutarmi. Deve aver visto la scena, evidentemente.

"Quindi?"

"Quindi?" si alza nuovamente in piedi e si posiziona davanti a me, osservandomi. "Quel tizio ti stava incollato. Ti ha salutata abbracciandoti, ti ha baciato sulle guance ed è rimasto incollato a te finché vi ho guardati, poi sono tornato in classe e non so cosa sia successo"

Sussulto leggermente sentendo le sue parole e anche io scatto in piedi, costringendolo così ad indietreggiare un po'. "Cosa vorresti insinuare, scusa? Io non ho fatto nulla di male e se sto con te non vado certamente a provarci con altri" alzo leggermente la voce e lui si passa le mani sul viso, in maniera frustrata, dopodiché riposa lo sguardo su di me e vedo il suo sguardo leggermente pentito.

"Mi dispiace, non volevo essere stronzo. È che vedere qualcuno che ti ha dato così tante attenzioni, per un attimo mi ha fatto sentire geloso." sbuffa e fa per posare la sua mano sul mio viso, ma io giro la testa per impedirglielo "Ok, tengo le mani a posto. Comunque non sono perfetto e a volte anche io posso avere brutti pensieri."

"Non ho mai preteso che fossi perfetto, Matteo. E va pure bene che uno possa essere geloso, ma ciò che non mi è piaciuto è stata la tua ultima frase." sia chiaro, non mi sto innervosendo perché ha provato gelosia a vedermi con qualcuno, ma per le sue insinuazioni velate "Sai cosa provo per te e sai quanto per me sia difficile fidarmi, quanto sia speciale il rapporto con te, perciò come potrei farti del male?"

"Lo so, Madi. Ho sbagliato, ho parlato senza pensare, ma non volevo ferirti. Solo che era palese che quello ci stesse provando con te" il fatto che sembra quasi stia giustificando le sue precedenti parole, mi fa innervosire ancora di più

"Non è così, ma anche se fosse, a me non fregherebbe nulla. Io di te mi fido, perché tu non dovresti fidarti di me, scusa? Non ho mai fatto nulla per farti temere"

Sorride leggermente, in modo quasi amaro, poi annuisce più e più volte, senza staccare gli occhi dai miei. "Sei la prima che mi ha chiesto di parlare dopo che, in biblioteca, Martina ti ha raccontato che stavo messaggiando con Michaela, quindi un po' di dubbi li hai"

"Scusami?" la situazione non mi sembra proprio la stessa, anzi direi per nulla "Primo: tu e Michaela avevate parlato davvero e io ti ho solo chiesto cosa fosse successo, ma appena mi hai spiegato ti ho creduto e non ho fatto scenate. Secondo: io avevo paura di perderti perché ho questo maledetto pensiero e terrore di perdere chi amo. Terzo: ti stai comportando come un bambino."

"Pensi che io non abbia paura di perderti, invece? Tu continui a svalutarti e pensi sempre chissà cosa, perciò guai che io possa avere la paura di perderti, perché tanto non vali e Matteo non può amarti"

"Perché mi stai parlando in questo modo, scusa?" mi allontano leggermente da lui, sentendomi quasi soffocare per la piega che sta prendendo il discorso. È la prima volta che discutiamo, sapevo che prima o poi sarebbe dovuto succedere, ma pensavo sarebbe accaduto per qualcosa di più importante non per delle informazioni che pensava di aver raccolto passando per caso e che ora stanno diventando quasi un attacco personale a me e al mio carattere. "Non è colpa mia se ho questo pensiero su di me."

"Ovviamente no, ma mi dà fastidio che pensi che io non possa amarti tanto quanto tu ami me." cerca di mantenere un tono basso, per non attirare l'attenzione degli altri, anche se penso che sia palese che stiamo litigando agli occhi di chi ci passa accanto.

Io rido nervosamente e cerco di non mostrargli i miei stupidi occhi lucidi. Perché devo reagire così? "Non ho mai pensato questo. Pensavo avessi capito come sono fatta, invece mi sbagliavo. Basta, non mi va più di discutere, me ne torno in classe."

"Davvero, Madi? Domani parto per il mini torneo, lo sai bene, e non ci vedremo per due giorni e tu ora scappi?"

Per un momento valuto l'idea di restare qua e abbracciarlo forte, dimenticando ciò che mi ha detto e mi ha fatto innervosire, ma non ci riesco. Non pretendo che lui sia perfetto, lo ripeto, ma nemmeno di essere accusata di qualcosa che per me ha del surreale.

Se mi sono fidata ciecamente di lui dall'inizio, è solo perché ciò che c'è tra noi è raro, non lo brucerei così, alla prima occasione, con il primo che capita. Mi ferisce davvero tanto che l'abbia pensato. Probabilmente è un mio limite, ma non posso fare diversamente ora.

"Fai buon viaggio e divertiti. Ciao Matteo" gli rivolgo un'ultima occhiata e poi mi allontano da lui, dirigendomi verso l'ingresso della scuola e poi verso la mia classe.

Mentre lo lascio là, sento il mio cuore stringersi e quasi mi viene voglia di mettermi a piangere come una bambina, ma mi obbligo a non tornare indietro. Deve capire come mi sono sentita, non posso sempre fingere che vada tutto bene per non litigare.

Se pensassi che non mi amasse, non starei con lui, assolutamente. Io ho la massima fiducia nei suoi confronti e non ho mai messo in dubbio nulla.

Sospiro profondamente e, prima di entrare in classe, metto su un sorriso falso e tranquillo, per evitare che mi vengano fatte domande. Ora non mi va di parlare di ciò che è successo, sono certa che se lo facessi scoppierei a piangere, e non mi sembra il caso.

Sono certa che io e lui risolveremo, ma per il momento non voglio parlargli e rischiare di far degenerare il litigio. Voglio solo ripensi all'intera faccenda e capisca da solo ciò che mi ha fatto male e quanto la nostra relazione per me sia importante.

È il mio primo amore, probabilmente non so come ci si comporta in tutto e per tutto, probabilmente anche io sbaglio, ma ci sto mettendo tutta me stessa, e credo sia la cosa più importante e a cui lui deve dare valore.

Nota: 12:30 ehi girlz, ieri non ho aggiornato ma oggi ecco un nuovo capitolo già dalla mattina.

Anyway, in questo capitolo vediamo Matteo un po' geloso. All'inizio va tutto più o meno bene, ma la cosa degenera e Madi si sente offesa dalle accuse smosse da lui. Eh sì, ogni tanto anche i loro equilibri si rompono, ma penso che ogni coppia litighi, l'importante è sempre parlare e risolversi, no?

Che ne pensate?

Detto ciò, vi auguro una buona giornata e una buona domenica. Vi amo, Ele 🤍

Quando nasce un amore|| Matteo PessinaWhere stories live. Discover now