Perchè me?

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Mi guardo allo specchio e quello che vedo non mi piace.

Non mi piace questa paura.

M allontano dallo specchio e scelgo un vestito da mettere.

Questa sera si terrà una festa nella nostra scuola e io ho intenzione di andarci.

Il vestito che scelgo è nero con un colletto bianco,  semplice e giusto per me.

I capelli li slego e li spazzolo soltanto.

Metto il mascara e un po' di matita nera.

Sono pronta.

***

Quando arrivo a scuola sono già le 22:00, esattamente non so quanto starò perché non mi piacciono le feste ma voglio cambiare idea.

Forse solo così riuscirò a non farmi picchiare.

Sono tutti in palestra a ballare, a fare cazzate, a muovere i loro culi.

Vorrei non trovare tutto così noioso.

Vorrei essere felice.

Forse non è stata una buona idea venire qua..
Ma non sapevo bene cosa fare questo sabato..quindi..mi adatterò all'atmosfera per stasera.

Prendo una bevanda dal tavolino.
È fresca ma non so cos'è.
Con la poca luce che va e viene è già difficile trovare il tavolo delle bibite.

Guardo due ragazze strusciarsi sopra ad un ragazzo facendo ovviamente finta di nulla con la confusione, ma io le vedo.
-Che troiette..-dico, tanto nessuno può sentirmi.

-Perché non ti giudichi tu?-

Una voce calda mi fa drizzare la schiena.

Mi volto di scatto.

Zachary è vicino a me e sembra calmo, non più un pazzo.

Lui guarda ancora la confusione e io ne approfitto
-Che cosa hai detto, scusa?!-

Lui volta leggermente il capo e i nostri occhi si incontrano.

-Ho detto, giudicati tu invece di giudicare le tue compagne-

-Io non ho bisogno di essere giudicata, so come sono-

Prendo un bel sorso della bevanda che tengo stretta in mano.

Si fa serio in volto.

-Oh no..Tutte queste bugie non porteranno a nulla-

Posa il bicchiere sul tavolo.

-Tu non sai chi sei-è davvero convinto mentre lo dice.

Patetico.

Mi vuoi forse prendere in giro?

-Credo che dopo sedici anni io sappia chi sono-dico ironicamente e in modo acido.

-Grace- mi richiama.

Io lo sto guardando ma allora cosa vuole?

Lui si volta lasciandomi al banco, io non so bene cosa fare ma so che vuole che lo seguo.

Ed è quello che faccio.

Finisco nel corridoio, la luce fioca proviene dalla palestra e io mi arrangio continuando a camminare.

Ma Zachary non c'è.

Dov'è finito?E perché mi importa?

Sento qualcosa sulla mia schiena.

Mi volto e per poco non caccio un urlo.

Più che qualcosa è qualcuno.

-Perdonami-dice trattenendo una risata.

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now