Brividi

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È buio.
Le sue mani sono sui miei fianchi.
Sposta una mano per accendere la luce e io vedo finalmente dove mi trovo.
È una piccola e vuota classe.
L'unica cosa presente è un banchetto al centro con due sedie ai medesimi lati.
Passa una mano sullo schienale di una sedia, è lento nel movimento.
Va a sedersi dalla parte opposta, io mi siedo davanti a lui.
Lui resta ad osservarmi senza dire una parola, io però sono curiosa di sapere che ci faccio qui.
"Che significa?"
"Che cosa Grace?"
"Perché mi hai chiamata?"
Lui ride e si avvicina al tavolo, poggia i gomiti sul tavolo per sporgersi meglio verso di me.
"Volevo passare un po' di tempo con te."
È così vicino e io sono così spaventata.
"Non capisci?"
Io faccio di no con la testa.
"Ti voglio, adesso."
Quelle parole annientano tutta la mia sicurezza.
Lui ne approfitta per mettere le sue labbra su di me, io drizzo la schiena e il mio cuore inizia a battere forte.
Mi bacia con foga senza staccarsi mai davvero da me.
Mi vuole davvero.
Sposta in banco e viene direttamente dalla mia parte, sento che non sono più protetta come prima.
Mi inizia a tempestare di baci sul collo  e sulle spalle e vedendo che non faccio nulla per oppormi mi inizia a mordere.
Ho i brividi.
Mentre mi morde sento che potrebbe farmi davvero male ma ciò non mi preoccupa, anzi.
Ogni volta che sento queste piccole scosse capisco di esserne attratta.
Lo voglio davvero.
Allora avvicino le mie labbra alle sue.
Ma lui mi blocca prendendomi dal mento.
"Lascia fare a me.
Avrai modo di ripagare quel favore."
Sta parlando di quello che è successo con lui nei bagni..
Io però ho bisogno di baciarlo.
"Ti prego.." Esce come un sussurro.
"Scordatelo." E questa volta mi morde ancora più forte, provocandomi un altrettanto forte dolore.
"Ti voglio..ti voglio..ti voglio.."
Lo ripete fino a quando non mi fa sedere sul banco e mi abbassa i jeans e mi toglie la felpa ..
Mi bacia e morde il petto, io chiudo gli occhi mentre mi slaccia il reggiseno e inizia a torturarmi anche quella zona.
Sembra non volersi fermare un attimo e questo mi fa impazzire.
Nel frattempo passa due dita sopra il tessuto delle mutandine.
Mi sento subito avvampare e senza rendermene conto voglio che faccia sempre qualcosa di più.
Il suo viso ora è vicino al mio e lui spinge le dita sempre più velocemente.
"Sei mia e di nessun'altro" mi ripete all'orecchio.
Poi d'un tratto si stacca velocemente, si ricompone e torna a essere il mio professore.
Ci resto malissimo.
"Sta per suonare, torna in classe Lawrence"
E si allontana fino ad uscire dall'aula.

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now