Afraid

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Non mi sono mai sentita così libera e felice.
Non ho mai avuto così tanta paura di sbagliare.
Forse, non ho mai avuto così tanta paura e basta.
Paura di andare avanti, paura di finire tutto questo.
Zachary mi sta aspettando nel corridoio.
Mentre mi incammino sento il mio stomaco contorcersi è un attimo prima di girare l'angolo so che lui è lì ad aspettarmi.
Lo vedo fermo con lo sguardo verso la mia direzione e appena i nostri occhi si incontrano io li riabbasso continuando a camminare.
I miei compagni avanzano passandomi davanti e io mi fermo davanti alla figura di Zachary.
Porta gli occhi su tutto il mio corpo.
Io mi sento malissimo al pensiero di lui che mi immagina senza vestiti, perché dal suo sguardo intenso lo capisco.
Mi sento ancora più piccola quando si avvicina a me e alza il viso e i nostri sguardi si incrociano.
Si ricorda della mia presenza, come se fosse stato nel suo mondo e mi richiama dicendomi di andare in classe con gli altri.
Io senza farmelo ridire corro dentro la classe e mi siedo al mio banco, Murphy è vicino ad una ragazza e le parla così vicino che penso sia inevitabile che la stia per baciare.
Lei alza la testa e schifata sposta i capelli all'indietro e gli dice qualcosa, allontanandosi dal suo stesso posto.
Lui sospira e torna al nostro banco.
-Hai un momento almeno tu?-mi chiede serio in volto.
In un certo senso sembra afflitto, quindi annuisco, anche se incerta.
-perché nessuno mi vuole?-
In effetti Murphy è un bellissimo ragazzo e il fatto che nessuno gli vado dietro è strano.
Sembra sempre troppo appiccicoso però, come un maniaco.
-Cerca di non molestare nessuna e vedrai che qualcuno lo noterà e apprezzerà-
Volevo che suonasse bene, come un consiglio ma in realtà sembra che lo abbia detto in modo sprezzante, come se avessi creato un muro con me e lui.
Offeso dalle mie parole mi guarda torvo e continua così per un quindici minuti di lezione, dopodiché capisce ciò che intendevo dire e, deluso per la realtà dei fatti, si volta e ascolta la lezione.
Qualcuno interrompe la lezione bussando alla porta.
Dopo due secondi viene aperta ed è Zachary.

Le ginocchia tremono.

Chiede alla nostra professoressa di biologia se posso uscire.

Il mio cuore trema.

La professoressa mi annuisce e aspetta che io mi alzi.
Quando arrivo fuori dalla classe Zachary da fermo appoggiato al muro inizia a camminare nei corridoi, io lo seguo in silenzio.
Bidelli e alunni sono i giro per la scuola e lui cerca di essere il più naturale possibile.
Credo mi vada benissimo.
Il corridoio dove sono finita è vuoto, e nessuno si trova qui.
Lui è un po' più lontano da me.
Si volta.
Mi sorride.
Un sorriso falso.
O forse no.
Qualsiasi cosa lui volesse dirmi io non capivo.
Perché eravamo qui?
Perché non ero con gli altri miei compagni?
-Sinistra o destra?-
-Cosa?- sussurro.
Lui continua a guardarmi e io non capisco che cosa voglia ancora con i suoi giochetti.
-Ehm..Sinistra..?-
Mi avvicino lentamente mentre lo dico.
Esce una chiave e me la porge.
La prendo e capisco che vuole che apra la porta a sinistra.
Io lo faccio, non so perché.
La porta scricchiola piano e lui mi spinge dentro.
Paura.
Nel totale buio riesco a vedere solo la paura che mi circonda.

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now