10/06/14

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Mentre correvo nel bosco non mi ero accorta di dove fossi finita.
Non avevo mai visto questo posto né tantomeno la casa che avevo davanti.
Così entrai dentro il cancello cercando di chiedere aiuto ai proprietari.
Bussai, una, due e tre volte ma nessuno uscì.
Sconfitta decisi di voltare le spalle e di tornare nel bosco, quando ad un tratto sentii la porta scricchiolare.
Mi girai velocemente e non vidi nessuno.
Feci spallucce ed entrai lo stesso.
Era davvero vecchia, e puzzava da morire.
Tutto mi diceva che dovevo andarmene via da quella casa il prima possibile.
Ma era come una calamita allo stesso tempo, guardando i quadri e le foto mi intestardivo sul fatto che volevo sapere di più sui proprietari.
Dopo aver fatto una piccola perlustrazione del salotto sospirai e decisi di uscire.
Ma chi trovai davanti all'entrata?
Lui mi guardò con un ghigno divertito in faccia e cercava ad ogni passo di avvicinarsi a me.
Io spalancai la bocca per lo stupore e mi voltai in preda al panico.
Poi uno sparo e mi accasciai a terra dal dolore.
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Quando aprii gli occhi ero nel laboratorio di Thredson, stavolta con i polsi e le caviglie incatenate.
Iniziai a urlare per farmi sentire da qualcuno, ma l'unico che venne a farmi visita fu proprio Thredson con in mano una tazza.
"Perché mi hai legata?"chiesi esasperata.
"Non dovevi scappare, Grace."
Disse chinandosi a terra accanto a me.
Poi posò accanto a me la tazza e mi asciugò le lacrime.
"Visto?Se fossi rimasta qui non ti sarebbe successo niente..ma sei voluta scappare e ora guarda come ti sei ridotta"disse guardando il mio stomaco ammaccato e pieno di lividi.
"Non si fa, Grace"
"Cosa mi hai fatto..?"chiesi singhiozzando.
"Ti ho reso più bella"
"NO, MI HAI RESO UN MOSTRO COME TE"
Mi arrivò uno schiaffo in pieno viso e iniziò a sanguinarmi il naso.
"Ti ho salvato la vita, devi ringraziarmi"
"Ringraziarti?E perché?Mi hai sparato!"
"Non sono stato io, sciocca!"mi urlò a pochi centimetri dal mio viso."Ma il proprietario di casa."
" allora come riesco ad essere ancora viva?"
"Ti ho salvato io, ragazzina.E ora bevi."disse porgendomi la tazza grigia.
"Ti farà stare meglio."disse con un briciolo di pietà.
Io presi la tazza con la mano buona e bevvi fino all'ultimo sorso.
Poi mi tolse le catene e mi disse che ora potevo andarmene.
"Cosa?"
"Vattene Grace"
"Ma..hai detto che.."
"Torna da tua madre."
E così feci pur sapendo che quella non sarebbe mai stata la fine.

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now