Gelosie.{Capitolo corto}

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-Dolcezza-mi sveglia Thredson-Dobbiamo scendere-dice aprendo la portiera.
Ancora un po' addormentata e con gli occhi socchiusi guardo a destra e sinistra.
Poi mi apre la portiera e delicatamente mi toglie la cintura di sicurezza.
Quel contatto è stato fatale, mi ha svegliato completamente facendomi diventare rossa in viso.
Scendo e guardo avanti a me la grande insegna al neon.
Entriamo dentro l'hotel/qualsiasi cosa fosse.
"Staremo qui"mi disse avvicinandosi alla reception.
Da dietro di noi spuntò un ragazzo, che si mise infine dietro al bancone.
-Come posso esservi utile?-chiese continuando a masticare la gomma.
-Ci serve una camera per una notte-disse Thredson rivolgendo lo sguardo a me.
-Ok-disse digitando al computer.
-matrimoniale o a letti singoli?-
Thredson stava per parlare, quando lo zittii-A letti singoli andrà bene-
-Ok, fatemi dare una controllata-disse tornando a fissare il monitor.
-Mh, mi dispiace abbiamo solo una matrimoniale-
Volevo urlare"Ok, nessun problema, dormo in macchina!" Ma Thredson fu più veloce di me.
Quando parlava veloce era buffissimo, era impossibile tenergli testa.
-Ecco le chiavi-disse il ragazzo sorridendomi e poi passandomele.
Non ho dovuto nemmeno alzare lo sguardo verso Oliver per capire se stava o no lanciando occhiatacce al ragazzo.
E la risposta era sicuramente la prima, dato il suo mettermi fretta.
-Si, beh..ora saliamo-disse spingendomi verso l'ascensore.
-Ma guarda tu se questo..-mormorò mentre si sistemava la manica della giacca.
Cosa?-chiesi voltandomi dalla sua parte.
-Assolutamente niente, torna a guardarti allo specchio.
Sbuffai e mi voltai incrociando le braccia.
Le porte si aprirono e lo sorpassai andando verso la stanza 134.
Dammi le chiavi-ordinai aprendo la mano.
-Ehi, genietto-disse mentre mi scompigliava i capelli.-È la 139 la nostra-disse sogghignando.
"La nostra"okay, respira ed espira.
-Certo, lo sapevo-dissi fissando a terra, con il mio solito broncio-
Mi tirò a se e mi accarezzò le guance.
"respira ed espira.Respira ed espira.Se non respiri se ne accorge"pensai nel panico più totale.
Si avvicinò e mi sfiorò il naso con le labbra.
Poi sorrise malizioso e si allontanò.
Mille vocine nella mia testa stavano bestemmiando in aramaico.
Poi aprì la fottutissima porta della fottutissima stanza che mi era costata una fottutissima figura di merda ed entrò accendendo le luci.
(scusate il linguaggio inappropriato, rido)
ODIO QUESTO CAPITOLOOOOOOO

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now