09/06/14

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Sera, 21:10.
I miei occhi sembrano essere tornati normali, nel loro marrone chiaro.
Busso piano alla porta di casa di una delle mie amiche, Jenna.
Si sente un gran chiasso provenire all'interno e nemmeno il tempo di cambiare idea e andarmene Jenna spunta dalla porta.
I suoi capelli rossicci le arrivano sulle spalle.
Indossa una semplice canottiera azzurra, dei pantaloncini corti e delle converse.
Mordo il labbro inferiore accorgendomi di come mi sono vestita io.
Capelli raccolti in uno chignon, t-shirt e jeans e le Vans.
Beh, almeno non ho azzardato a vestirmi elegante..
In un battito di ciglia Jenna mi abbraccia e mi fa entrare spingendomi dentro casa.
"Hei, quanta gente però"dico guardandomi intorno.
Ho quasi un attacco di panico ma poi riprendo a respirare normalmente.
"Il mio ragazzo sarà qui a momenti!"urla lei per sovrastare la musica.
"Non sapevo avessi il ragazzo!"
"Già, sembra passata una vita da quando ci siamo viste l'ultima volta"
Poi bussano alla porta.
Jenna mi fa cenno di venire a salutarlo ma le dico che vado a posare la giacca in camera sua.
Lei annuisce un po' delusa ma subito dopo la vedo correre verso la porta.
Io non perdo tempo e salgo le scale.
Arrivata in camera sua butto la giacca sul letto, non preoccupandomi delle sue condizioni.
Poi, spengo la luce ed esco.
Ma mentre sto per scendere sento suonare al pianoforte.
"Forse devo andare, scendi le scale, su"dico a me stessa, non accorgendomi che sto ritornando sui miei passi stavolta verso il suono.
Mi appoggio alla porta per sentire meglio ma in quel momento di apre e resto immobile notando il ragazzo che suonava, seduto accanto al piano che
mi sta fissando.
È pieno di lentiggini, biondo e occhi grigi.
"Scusa."Dico in fretta.
Un attimo di pausa e poi lo sento ridere.
"Potevi entrare e sederti senza origliare, lo sai?"
"Non volevo entrare..ehm..comunque me ne stavo andando..quindi"
"No, resta.Ti insegno qualcosa."
Io mi trovo confusa dalla sua proposta e dopo un po' accetto.
Ora sono accanto a lui.
Non so esattamente che odore faccia ma sembra buono.
Senza che me ne accorga lui si gira e mi fissa negli occhi.
"Hai gli occhi rossi..ti hanno drogato?"
"OH CAZZO"dico io alzandomi di colpo.
Lui si alza e mi blocca riportandomi lentamente a sedere.
"Sono Greg."
"Grace.."
"Come fai a cambiare colore degli occhi?"
Sospiro e cerco di pensare a una scusa che suoni buona tanto quanto la sua musica.
"Sono un esperimento vivente, ragazzino"penso.
"Io porto le lenti..è per questo che avevo gli occhi rossi..solo che ora non le trovo più."
"STUPIDA MA COSA DICI?"penso.
"Aaah, se vuoi ti aiuto a cercarle."
"Ma..fai sul serio?"penso.
Io rido leggermente e poi dico "No, non è necessario."
Dopo questo piccolo imprevisto torna a suonare e senza farci caso tutto il tempo della serata l'ho passo con lui.
Alla fine ho capito che era davvero simpatico e ci siamo scambiati i numeri.
'Se non fosse per gli esperimenti del dottor Thredson avrei una vita normale.'penso bussando per farmi aprire da Thredson.
Spero sia sveglio e che non mi tocchi disturbare un intero vicinato.
Dopo quello che sembra un interminabile minuto un Thredson assonnato mi apre la porta.
"Ti sei divertita alla festa?"chiede sbadigliando.
"Già ho conosciuto un ragazzo molto carino!"esclamo correndo dentro.
Lui si sforza di non ridere e mi porta in camera.
Io lo ringrazio e ci salutiamo dandoci la buonanotte.

Diario senza titolo.[in revisione]Where stories live. Discover now