Chapter 13

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Mi sveglio con il mal di testa. Apro lentamente gli occhi e noto che al posto delle solite tende rosse scure ci sono delle tende verdi scuro. Confusa cerco di ricordare quello che è successo ieri, l'unica cosa che ricordo è un tipo che ci provava con me e Regulus che gli tira un pugno. Cerco di alzarmi ma una sensazione di nausea mi assale facendomi mancare poco a vomitare. Giro la testa e mi accorgo che in parte a me c'è qualcuno, ancora con gli occhi annebbiati li stringo per riuscire a vedere. Ha i capelli neri e lunghi, mi sala un conato di vomito a pensare che magari fosse Piton, ma è impossibile Piton alloggia nell'ala insegnanti. La persona misteriosa si stiracchia sbadigliando, sembra un gatto, e finalmente apre gli occhi che si incrociano con i miei. Verde nell'argento, argento nel verde. «Regulus» sussurro «hey, come ti senti?» mi chiede «uno schifo» ridacchia «dovevi andarci piano ieri sera con gli alcolici». Alzo le spalle e mi sale un altro conato di vomito, lo rimando indietro «ti ricordi qualcosa di ieri?» domanda, scuoto la testa «no, devo vo...» non finisco la frase che mi sporgo fuori dal letto a vomitare. Regulus mi tira indietro i capelli, mi pulisco la bocca con una mano «scusa» lui scuote la testa «tranquilla» fa un incantesimo pulente «riesci a resistere mentre vado a fare una doccia?» annuisco, lui mi guarda assicurandosi che stia bene poi si alza e entra in bagno. Un'ora dopo la porta del bagno si riapre, facendo entrare un Regulus con addosso solo un asciugamano in vita.
I capelli bagnati tirati indietro, con alcune gocce d'acqua che scendono lungo il suo petto scolpito per gli allenamenti di Quidditch, deglutisco.
«Scusa ho dimenticato qua i vestiti» dice dirigendosi verso l'armadio. Mi lancia il suo maglione di serpeverde e dei pantaloni grigi della tuta «ti consiglio di fare una doccia, puzzi di alcol e vomito» concordo con lui e entro in bagno. Apro l'acqua della doccia e aspetto che si riscalda. Quando è calda mi spoglio e entro, godendomi la sensazione dell'acqua calda. Una volta finito mi vesto con i vestiti prestati da Regulus e esco.
«Da quando hai dei pantaloni babbani?» chiedo guardandomi i pantaloni «oh li ho comprati quando eravamo in America» mi guardo interno nella stanza. C'erano solo due letti «anche tu nella camera più piccola?»
«si, ci siamo solo io e Barty» mi giro a guardarlo «Barty? dimmi che non è vero» scuote la testa «tranquilla probabilmente non verrà fino a stasera» cade un silenzio imbarazzante «emm posso stare qui?» Regulus mi guarda «certo, come mai vuoi stare qui?»
«per quanto ami la sala comune grifondoro, a volte ho bisogno anch'io dei miei spazi, cosa impossibile da trovare la»
«beh fai come se fossi a casa tua» dice sorridendomi «grazie» vado a sedermi vicino a lui sul letto. Prendo il libro che c'è sul comodino, Percy Jackson e gli dei dell'olimpo, spalancò gli occhi.
«Per la barba di Merlino!» esclamo, si gira verso di me confuso «cosa?»
«ti piace Percy Jackson?» domando guardandolo «si, è un male?» chiede quasi spaventato «oh nono, io adoro Percy Jackson, ne sono una fan da quando avevo undici anni» rispondo con il sorriso, pensando a quando avevo letto quella bellissima saga per la prima volta. Mi giro verso Regulus che mi sta guardando con un sorriso, mi schiarisco la gola. «Posso leggerlo?»
«certo» sorrido e inizio a leggere.
Quando sto per iniziare il decimo capitolo qualcuno bussa alla porta. «Avanti» grida Regulus, la porta si apre e entra una ragazza con il caschetto biondo, gli occhi marroni e un sorriso malizioso in faccia mentre guarda Regulus, non accorgendosi neanche della mia presenza.
«Sai Reggie» inizia «stavo pensando, che potremmo ricominciare a fare quello che facevamo l'anno scorso, sai cosa intendo» conclude con un occhiolino «mi spiace Amanda, ma sono sposato e non sono più interessato» dice guardandomi, abbasso lo sguardo sorridendo leggermente «e chi sarebbe questa?» chiede Amanda indignata, spostando lo sguardo su di me «mia moglie» risponde in modo duro Regulus «e ora sei pregata di andartene, non sei la benvenuta» sia io che Amanda spalanchiamo gli occhi dallo stupore. «Mi stai dicendo che preferisci questa» dice indicandomi «a me?» Regulus le manda un occhiataccia «primo questa ha un nome ed è Flavia» incomincia «secondo si preferisco lei a te» Amanda mi fulmina con lo sguardo «bene, tra noi è finita Regulus» lui sbuffa «non era neanche iniziata» Amanda indignata esce dalla stanza sbattendo la porta.
«È stato intenso» commento dopo qualche minuto, Regulus si gira verso di me e scoppia a ridere.
Passiamo il resto del pomeriggio parlando, fino a quando arriva il momento di ritornare al mio dormitorio. «Grazie Regulus» lui mi sorride, in modo dolce «quando vuoi»
«i vestiti te li porto domani» scuote la testa «tienili, ne ho abbastanza di vestiti» sorrido «grazie, beh buonanotte»
«notte» esco dalla camera e mi avvio verso la mia sala comune. Salgo hai dormitori dove trovo Martina «dove sei stata? e di chi sono quei vestiti?» domanda «ero da Regulus, mi ha portato al suo dormitorio quando ero quasi andata, e mi ha prestato i vestiti per fare una doccia» mi dirigo verso il bagno ed entro. Esco e mi dirigo verso il letto «notte»
«notte» risponde Martina sorridendomi, sorrido di rimando, poi contemporaneamente chiudiamo le tende e ci mettiamo a dormire.

The Black's wife~R.A.BWhere stories live. Discover now