Chapter 28

733 26 0
                                    

«sei orrenda!» esclama Regulus apparendo nel riflesso dello specchio.
«lo so» commento guardandomi, o meglio guardando Bellatrix. Lui ridacchia «sei pronta?» annuisco prendendogli la mano e subito ci smaterializziamo a Notturn Alley.
«lo odio questo posto» Regulus scuote la testa in segno di assenso. Mi trascina in un vicolo stretto e abbastanza buio.
«devi modificarmi la faccia» dice. Lo guardo perplessa «cosa?» si guarda attorno controllando che nessuno ci stesse osservando «modificami la faccia. Non voglio che i goblin vadano a dire a Tu-Sai-Chi che hanno visto Regulus Black con Bellatrix Lestrenge alla Gringott» spalancò gli occhi «giusto hai ragione! Suonerebbe strano» tiro fuori la bacchetta e iniziò a modificarlo.
Dopo venti minuti circa davanti a me si trova un ragazzo di 18 anni. Con i capelli lunghi fino alle schiena marroni, la barba ben curata, un naso grosso e storto, come se qualcuno l'avesse picchiato così tanto da romperglielo e infine qualche brufolo. Gli occhi non ero riuscita a modificarli, erano troppo belli per poter essere cambiati. Tiro fuori dalla borsa uno specchietto e glielo passo. Lui si guarda attentamente.
«Cavolo sono davvero brutto!» commenta. Mi guarda sorridendo, anche se faceva un po' paura adesso «ottimo lavoro! Andiamo ora».
Cammino per la lunga fila di goblin, impegnati nelle loro faccende. Dietro di me Regulus camminava a passo deciso, come una guardia del corpo. Mi fermo davanti al direttore, mi schiarisco la gola. «Vorrei accedere alla mia camera blindata!» il goblin alza lo sguardo infastidito, poi vedendo chi aveva davanti spalanca gli occhi «signora Lestrenge!» esclama nervoso. Scende dalla sua sedia e ci raggiunge «prego mi segua!» e incomincia a incamminarsi verso i carrelli che trasportavano verso le camere.
Il tempo passava e il carrello ci portava sempre più in profondità. Finalmente dopo qualche minuto si ferma, su una roccia, sotto di essa si trovava il nulla. Deglutisco nervosamente e scendo seguendo il goblin. «abbiamo installato un nuovo sistema di sicurezza signora Lestrenge» dice mentre entra in una stanza. All'interno incatenato si trovava un drago. Era bianco con gli occhi azzurri. Ci guarda affamato. Il goblin ci passa delle campane «Tranquilli è abituato a provare dolore sentendo del rumore! Vi basta scuotere le campane che vi ho appena dato» iniziamo a suonarle. Subito il drago si ritrae con versi di dolore, il goblin continua il suo percorso, subito ci affrettiamo a seguirlo.
«Ecco qui la sua camera blindata!» preme una mano sulla porta, aprendo le serrature. La camera era abbastanza grande e soprattutto piena di oggetti di ogni tipo.
«Quanti oggetti hai detto doveva nascondere?» chiedo a bassa voce a Regulus, che occhieggiava il goblin. «uno, perché?» guardo i vari oggetti, lasciandomi guidare dall'istinto e dalla sensazione che la magia oscura mi guidava. Non era uno l'oggetto, lo sentivo, erano due. «sono due» sussurro, lui mi guarda «come lo sai?» scuoto la testa.
Il mio sguardo trova un diario nero. Strano chi avrebbe mai dovuto mettere un diario nella proprio camera blindata? Mi avvicino e lo prendo in mano, sentendo la palle nera fredda, rabbrividisco.
Lo apro e all'interno non trovo niente, solo pagine vuote. Stranita lo chiudo e guardo la copertina, non c'era niente, lo giro.
I miei occhi vengono catturati da una scritta in oro "Tom Marvolo Riddle" spalancò gli occhi. Mi guardo attorno, Regulus stava guardando degli oggetti dall'altro lato mentre il goblin lo teneva d'occhio. Facendo finta di niente, silenziosamente infilo il diario nella borsa e mi incammino verso un armadio pieno di coppe.
Ce n'erano di tutte le taglie piccole, grandi, medie. Regulus comparve al mio fianco, guardando anche lui le coppe. «Flavia» mi giro a guardarlo «si?» lui indica una coppa, era piccola e oro «quella non è la coppa di Tassorosso?» la guardò attentamente. Effettivamente Regulus aveva ragione, era identica al disegno del libro. Questo provava che la teoria sulle case era vera. Sorrido «È lei!» apro l'anta, la afferro e la poso nella borsa. Mi giro verso il goblin «Qui abbiamo finito!» quest'ultimo annuisce e ci riaccompagna verso il carrello.
«Non trovi strano?» chiedo a Regulus, lui aggrotta la fronte «cosa?» guardo il goblin a pochi centimetri da noi «che è stato così semplice?» rimane in silenzio per qualche secondo. «fortuna?» domanda dopo un po', scuoto la testa, lasciando cadere l'argomento.
Quando arriviamo al corridoio principale, il goblin ci abbandona per ritornare al suo lavoro.
Velocemente usciamo dalla Gringott, camminiamo a passo veloce per arrivare al vicolo buio di prima. Sposto lo sguardo sui diversi passanti, quando noto qualcosa, o meglio qualcuno, che conoscevamo abbastanza bene.
Stringo il braccio a Regulus, mi guarda con un sopracciglio alzato «quella non è Bellatrix? La vera Bellatrix?» chiedo con un cenno della testa verso l'altro lato della strada, lui lo segue e spalanca gli occhi «è meglio muoversi!» mi afferra la mano e inizia a correre verso il vicolo. Una volta dentro si guarda attorno, non c'era nessuno.
Sospira «meglio andarsene!» annuisco «si, è poi sei ritornato in te» commento, quando girandomi verso di lui c'era il solito Regulus. Subito mi afferra la mano e ritorniamo alla tenda.
«Ci è mancato poco» commento buttandomi sul divano. Regulus si siede accanto a me, guardandomi «cosa?» sorride «sei finalmente ritornata Flavia» ridacchio. Poso la testa sulle sue gambe, chiudendo gli occhi.
«Direi che con gli horcrux siamo a buon punto» dice Regulus, annuisco. «Abbiamo trovato l'anello, la collana di Serpeverde, la coppa di Tassorosso e il diario, questo vuol dire che c'è ne mancano due!» commento sorridendo «il diario? Che diario?» domanda Regulus «nella camera blindata ho trovato il diario di Tom Riddle, emanava magia nera» apro gli occhi guardandolo «ci resta solo di trovare come distruggerli» lui sbadiglia «vedrai che troveremo il modo» chiude gli occhi e poggia la testa sul divano «dovresti dormire, faccio io il turno di guardia» lui annuisce distratto.
Mi reco verso un albero, dove mi appoggio e osservo la foresta.
Dopo un ora non era ancora successo niente, tutto era tranquillo, l'unico suono che si sentiva erano le cicale. Stavo guardando una lepre saltare per i cespugli quando una luce azzurra attirò il mio sguardo.
Era letteralmente una palla di luce azzurra.
Questa incomincia a muoversi, come a volermi dire di seguirla.
Mi guardo intorno diffidente, ma non c'era nessuno, così la seguo.
Questa si fermò davanti a un cespugli, per poi scomparire dentro il terreno. «ma che cosa?» commento. Mi avvicino, ma non c'era niente di niente. Forse sarà stato uno scherzo della stanchezza.
Stavo per girarmi quando qualcosa di luminoso entrò nel mio campo visivo. Mi giro convinta di ritrovarmi davanti la palla di luce, invece nel cespuglio era comparsa una spada.
La raccolgo stranita e la osservo attentamente. Era lunga un metro e non pesava, si bilanciava perfettamente.
L'impugnatura combaciava con la mia mano, quasi fosse stata creata apposta per me. Sulla lama c'era una scritta, in verticale "Godric Grifondoro" spalanco gli occhi, schioccata.
La spada di Grifondoro mi si era presentata. La spada, l'oggetto che serve per distruggere gli horcrux, si era presentata a me. Decretando che ero una coraggiosa Grifondoro. Sorrido avviandomi verso la tenda.

The Black's wife~R.A.BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora