Chapter 27

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Regulus stava ancora dormendo, annoiata mi alzo dal divano dirigendomi fuori dalla tenda. Subito l'aria fredda mi colpisce in viso, facendomi stringere nel maglione serpeverde di Regulus.
Mi siedo appoggiando la schiena alla tenda e mi metto a fissare il paesaggio. Gli unici rumori che si potevano sentire erano i verso degli animali e delle foglie mosse dal vento.
All'improvviso sento il rumore di un ramo spezzato, giro velocemente la testa afferrando la mia bacchetta. Tiro un sospiro di sollievo quando realizzo che era solo un cervo. Mi fissa in modo confuso, come per chiedersi cosa ci faceva una ragazza alle tre di notte da sola nel bosco. Mi guarda ancora per qualche secondo poi si gira e incomincia ad addentrarsi nel bosco. Lo seguo con lo sguardo, sentendo un vuoto nello stomaco. L'arrivo improvviso del cervo mi aveva ricordato James.
Non lo vedo da settimane ormai, la sua mancanza si sentiva, insieme a quella dei malandrini. Sospiro triste osservando il cielo, notando solo in quel momento che c'era la luna piena. Una sensazione di angoscia comincia a propagarsi dentro di me, al pensiero di Remus. Spero stia bene, che stia correndo felice nei boschi con il resto dei malandrini, che non stia passando la luna da solo. Una lacrima bagna la mia guancia. Mi mancavano, mi mancava James e il suo essere troppo protettivo nei miei confronti. Mi mancava Sirius e quando mi consolava nei momenti no. Mi mancava Remus, il mio migliore amico, che mi offriva sempre un po' della sua cioccolata. Mi mancava Martina la mia "sorella acquisita" che riusciva sempre a farmi ridere. Mi mancava persino Peter, il suo tradimento brucia ancora e non me lo riesco a spiegare. Vorrei solo capire, perché tradire i tuoi migliori amici? Gli abbiamo fatto o detto qualcosa? Perché ci odia? Dopo tutto quello che abbiamo passato? Perché abbandonarmi proprio adesso? Peter era sempre stato quello che mi aiutava a capire quanto valevo quando credevo di essere un fallimento.
Mi consolava quando litigavo con gli altri, era come un fratello e ora...ora non era più niente. Quasi 18 anni della nostra amicizia buttati via per colpa di uno stupido mezzosangue senza naso. Un'altra lacrima scende lenta. Avrei voluto gridare, gridare di rabbia, di disperazione. Perché dovevamo essere noi i fottuti protagonisti di questa guerra? Non siamo troppo giovani? Abbiamo solo 18 e 20 anni, non mi sembra giusto, non è giusto. Un dolore mi attraversa il petto, all'altezza del cuore, come una lama che scava sempre più in profondità. Ero stufa di dover vivere in una tenda, di dover cercare gli horcrux, di non poter stare con la mia famiglia. E se non gli avessi più rivisti? Se sarei morta? O peggio, sarebbe morto qualcuno di loro? Un singhiozzo mi uscì dalla gola. Mi strinsi le gambe al petto, appoggiandoci sopra il mento. Volevo scappare, correre da James e abbracciarlo, sentirgli dire che sarebbe andato tutto bene, che con lui ero al sicuro. Ma c'è davvero un posto sicuro in questi tempi?
L'entrata della tenda si spostò, ed da essa uscì Regulus. Quando mi vede si avvicina e si siede. Avvolge un braccio attorno alle mie spalle. Appoggio la testa nell'incavo del suo collo, inizio a piangere, lui non dice niente. Intreccia la sua mano con la mia, dandomi di tanto in tanto baci sulla testa e sussurrando che sarebbe andato tutto bene, che c'era lui a proteggermi, alla fine mi addormentai.

«Hey, raggio di sole» apro leggermente gli occhi, Regulus è inginocchiato davanti a me, le braccia incrociate sul letto, e il mento appoggiate ad esse. Sorride e mi sposta i capelli dietro l'orecchio «Ho una buona notizia» dice in un sussurro, faccio cenno di continuare «ho scoperto dove tu-sai-chi tiene due horcrux» immediatamente mi alzo a sedere. Lui si siede davanti a me. «Dove?» piega la testa di lato «nella Gringott» sbatto gli occhi confusa «nella Gringott?» annuisce «nella camera blindata di Bellatrix» spalancò li occhi «e come dovremmo fare ad entrarci?!» lui sorride, un sorriso bellissimo, di gioia, così strano in quei tempi oscuri. «nell'ultima riunione dei mangiamorte, ho litigato con Bellatrix, e potrei averlo tirato per sbaglio i capelli» scoppia a ridere «si lo so, comportamento infantile, ma che ci vuoi fare siamo pur sempre cugini» dice sollevando le spalle, scuoto la testa sorridendo «comunque mentre gli tiravo i capelli sono riuscito a strappargliene uno» sorrisi «è perfetto possiamo usare la pozione polisucco e recuperare gli horcrux» lui annuisce «all'interno della camera blindata si trovano la coppa di Tassorosso» lo guardo per un secondo «ok abbiamo trovato tre horcrux, ma non abbiamo ancora capito come distruggerli» lui guarda il pavimento pensieroso «sappiamo che il veleno del basilisco può» rifletté ad alta voce, poi il suo sguardo si illumina e si gira a guardarmi negli occhi «Ti ricordi l'ultima storia narrata su Godric Grifondoro?» lo guardo scioccata «ovvio, perché non dovrei saperla! Era letteralmente la persona che ha fondato la mia casata» lui mosse la mano, come per schiacciare via le mie parole «quel'è l'ultima storia?» chiede, guardandomi con nello sguardo una scintilla di euforia «la storia narra che l'ultima creatura che Godric Grifondoro abbiamo ucciso sia stata...» e alla fine compresi «...un basilisco! Ma è perfetto, la spada di fatto è già impregna del suo veleno» esclamo. Regulus annuisce sorridendo, poi torno serio «come facciamo a trovarla?» scuoto la testa «la spada non si trova, si mostra solo al grifondoro più coraggioso» il suo sguardo si rabbuiò «ma farò delle ricerche, intanto cerchiamo di prendere gli horcrux» gli ritornò la scintilla di felicità «domani. Domani andiamo a recuperarli!» risponde con determinazione, annuisco sorridendo.
«Sai i malandrini sarebbero fieri di noi» dico, lui aggrotta le sopracciglia «perché abbiamo scoperto dove si trovano degli horcrux?» lo guardo seria «no, perché stiamo per fare una "rapina"» lui ride «si, hai ragione. Ma sono convinto che lo saranno anche per la tua intelligenza» sento le guance accaldarsi e abbasso lo sguardo, che viene rialzato da Regulus, con due dita sotto al mio mento. Mi guarda per qualche minuto negli occhi poi le labbra e lentamente si avvicina, sfiorandole con le sue. Elimino la distanza che ci separa unendo le nostre labbra. Era un bacio delicato, che esprimeva sentimenti non detti, che esprimeva amore.

The Black's wife~R.A.BWhere stories live. Discover now