Chapter 17

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«Ragazzi, oggi ci eserciteremo a creare un patronus» esclama quella mattina Remus «tranquilli se non ci riuscite, è una magia davvero difficile» prosegue sorridendo rassicurante «però voglio sapere, c'è qualcuno di vuoi che lo sa già fare?» io, Martina e altre tre persone alziamo la mano. Remus annuisce «bene, quelli che lo sanno fare potrebbero aiutare gli altri, va bene?» in risposta riceve una serie di si «ora alzatevi» facciamo come detto e con un movimento di bacchetta sposta i banchi. «Ora potete iniziare, io passerò per controllare e per aiutarvi» tutti si dividono, mi giro verso Regulus «stai in coppia con me?» annuisce «ok, allora direi che puoi iniziare» spalanca gli occhi «perché io?»
«io lo so già fare, vuoi la prova?» scuote la testa in segno d'assenso. Tiro fuori la bacchetta «Expecto Patronus» dalla bacchetta esce una luce argentea, che si trasforma in un bellissimo leone di montagna. Questo inizia a corre intorno a Regulus, che lo guarda ammirato, poi svanisce «ora tocca a te» rimetto a posto la bacchetta «non so come si fa» mormora guardando per terra «è semplice, devi pensare a un ricordo felice e poi dire la formula, semplice no?» mi guarda non molto sicuro «non devi per forza riuscirci la prima volta, io ci ho impiegato un mese prima di riuscirci» lo rassicuro «un mese? davvero?» annuisco «può confermartelo Remus, è lui che mi ha insegnato» all'improvviso un grosso lupo argenteo mi viene incontro facendomi cadere per terra di schiena. «Scusa!» esclama Martina. Regulus mi porge una mano, l'afferro e mi alzo «davvero scusa, stavo mostrando a Daniel come si fa» scuoto la testa «è la seconda volta che capita» sussurro, sorride in modo di scuse poi si gira verso Daniel.
«Quindi, proviamo?» chiedo a Regulus, annuisce e chiude gli occhi poi mormora «Expecto patronus» apre gli occhi ma dalla bacchetta non esce niente, «tranquillo è normale, a cosa hai pensato?»
«alla mia prima volta su una scopa insieme Sirius» mormora «non è abbastanza intenso» commento, annuisce scoraggiato. «Eh no, non ti devi abbattere, ci riuscirai te lo prometto» mi guarda «tutto bene qui?» chiede Remus, mi giro verso verso di lui annuendo. «Moony, hai per caso tu il mio libro?» gli domando a bassa voce per non farci sentire dagli altri, lui aggrotta le sopracciglia «quale?»
«la casa sul mare celeste»
«ah si, l'ho finito giusto ieri, domani te lo riporto» risponde sorridendo «è stato davvero bello, mi è piaciuto» annuisco in risposta. «Professor Lupin?» chiama qualcuno «scusa, il dovere chiama» detto questo si dirige verso un gruppetto di ragazzi. Mi rigiro verso Regulus che sta di nuovo guardando il pavimento, questa volta però con sguardo triste. Mi avvicino «tutto bene?» scuote la testa «stasera possiamo vederci? puoi venire nella mia sala comune?» chiede, alzando lo sguardo, gli occhi più lucidi del solito. «Certo, a che ora?»
«dopo cena» annuisco «beh, non sei dell'umore giusto per un patronus» commento, scuote la testa alzando gli angoli della bocca «no».

«dov'è che devi andare dopo?» domanda Martina bevendo un goccio di succo di zucca. «Nella sala comune serpeverde» mi guarda accigliata «perché?» «Regulus mi ha chiesto di andarci, credo voglia parlare di qualcosa» dico scrollando le spalle, e inizio a mangiare le patate. «Tornerai tardi quindi?» «non lo so» la vedo alzare gli occhi al cielo «la solita» commenta «hey, io ho una scusa almeno, sono sposata, tu che scusa hai?» mi guarda confusa «in che senso?» sbuffo «pensi che non ho notato quando torni tardi? e sono abbastanza sicura che sia colpa di Daniel» arrossisce «rimaniamo nella sala comune a parlare di libri» dice «sisi, ci credo» commento sarcastica, mi tira una gomitata, ridacchio continuando a mangiare.
«Ci vediamo dopo» la saluto fuori dalla sala grande «a dopo». Mi dirigo lentamente verso la sala comune dei serpeverde. Prima di girare l'ultimo angolo tiro fuori il mantello dell' invisibilità, che mi sono fatta prestare prima di cena da James, me lo infilo e giro l'angolo non c'era nessuno a bassa voce sussurro «purosangue» la parete si sposta. Lentamente e silenziosamente entro nella sala comune. Era uguale a quella grifondoro solo che era verde e argento e sembrava molto più fredda e non accogliente come la torre. Mi dirigo verso i dormitori maschili, guardando le targhette sulle porte delle stanze. Quella di Regulus era l'ultima infondo al corridoio, entro e mi tolgo il mantello «ciao» saluto, sobbalza. Era seduto sul letto a leggere un libro «come hai fatto a entrare?» alzo le spalle «mantello dell'invisibilità» mi guardo attorno. La stanza era abbastanza piccola, davanti alla porta c'era il letto matrimoniale a baldacchino, con le tende di colore verde smeraldo, sulla sinistra la scrivania con l'armadio e a destra una porta, che conduce al bagno. «non condividi più la stanza con Crouch?» scuote la testa «uno dei privilegi di avere una famiglia influente è che puoi avere una camera singola» commenta «che mi volevi dire?» sospira «stasera c'è una riunione con il signore oscuro» sussurra, spalancò gli occhi «puoi...puoi stare qui fino a quando non ritorno?» lo guardo stranita «non so se c'è la faccio a reggere tutto da solo» continua «va bene, sarò qui quando tornerai»
«grazie». Mi vado a sedere in parte a lui sul letto, prendo la sua mano e la stringo nella mia «come fai ad andarci?» tira fuori un foglietto di carta «sono fogli appositi per le riunioni di famiglia dei purosangue, in questo caso lo sfruttano per le riunioni con tu-sai-chi» annuisco «come funziona?» «lo bruci e ti materializza nel luogo della riunione» guarda l'orologio appeso sopra la scrivania «è ora» gli stringo ancora più forte la mano «andrà tutto bene» annuisce poi da fuoco al foglio, e scompare insieme ad esso, nella stanza cala un silenzio opprimente.

1 ora dopo
cammino avanti e indietro per la stanza. È passata un'ora e non è ancora tornato, e se fosse successo qualcosa? no, impossibile Regulus fa parte di una delle famiglie più fedeli al signore oscuro, e se l'hanno scoperto? e di conseguenza torturato? o peggio ucciso? all'improvviso si sente un crack. Mi fermo e mi giro, sul letto c'era Regulus «oh grazie a Dio!» esclamo «che è successo?» mi guarda sconvolto «Reggie stai bene?» scuote la testa «P-Peter» sussurra «cosa?» chiedo confusa «Peter» ripete più forte «gli è successo qualcosa? l'hanno ferito?» chiedo in preda al panico «no, lui è...è»
«è cosa Regulus?» domando «è un mangiamorte».
Il mio cuore perde un battito, una sensazione di vuoto nello stomaco, non riesco a crederci. Rido «molto simpatico Regulus, per un attimo ci ho creduto» mi guarda con tristezza «è uno scherzo vero?» scuote la testa «no...no no no non è vero, ti prego dimmi che non è vero» lo imploro con voce tremante, gli occhi pieni di lacrime «mi dispiace» risponde. In un attimo è come se il mondo mi fosse caduto addosso, le lacrime cominciano a scorrere sul mio viso. Cado in ginocchio, non riuscendo a metabolizzare. Non può averlo fatto, perché avrebbe dovuto unirsi a lui? a voldemort? non gli abbiamo mai fatto niente. Merlino ora chi lo dice agli altri? saranno devastati. Perché l'ha fatto? magari anche lui sta facendo come Regulus, magari è sotto l'ordine di Silente, magari... «Flavia» alzo lo sguardo, la vista appannata dalla lacrime, il respiro mozzato «mi dispiace» scuoto la testa «no, vedrai che sarà sotto l'ordine di Silente, vedrai che anche lui sta facendo il doppio gioco» Regulus scuote la testa «no, non lo sta facendo, dovevi vederlo, era così...così...così mangiamorte. E poi l'ho visto, il marchio, aveva il marchio» altre lacrime scivolano sul mio viso «mi ha anche guardato, come se...se fossimo sulla stessa barca, pronti a tradirvi da un momento all'altro, lui non lo sa, non sa che sono nell'ordine e credo sia meglio così»
«ma perché? che gli abbiamo fatto?» chiedo con voce incrinata «non avete fatto niente, ve l'assicuro. Tu e gli altri siete le persone migliori che abbia mai incontrato, mi avete aiutato a uscire dal buio, siete brave persone. Non è colpa vostra se Peter ha scelto di allearsi a tu-sai-chi, ok?» detto questo si alza e si avvicina a me, si abbassa alla mia altezza «ci perde lui, non voi. Dai vieni» mi porge una mano, tremante la prendo. Mi aiuta ad alzarmi, quando siamo in piedi lo abbraccio, lui mi stringe a se, dicendomi parole rassicuranti all'orecchio «posso dormire qui?» chiedo con ancora voce tremante «tutto quello che vuoi» risponde, baciandomi la fronte. «Vado a preparami» sussurra, annuisco e mi dirigo verso il letto, sdraiandomi su un lato. Dopo qualche minuto sento Regulus che si sdrai accanto a me, mi giro appoggiando la testa sul suo petto. Per un attimo rimane fermo, non aspettandoselo. Poi lentamente avvolge le sua braccia sul mio corpo in modo protettivo. E in quelle braccia mi sentivo al sicuro, da tutti e da tutto, come se fossero un riparo dal mondo intero. Altre lacrime scivolano dalla mia guancia bagnando la maglietta di Regulus, che sentendole mi stringe di più a se, e dopo un po' mi addormento, cullata dalle parole dolce e di conforto di Regulus.

The Black's wife~R.A.BWhere stories live. Discover now