Chapter 14

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la campanella segnò la fine dell'ultima lezione «bene ragazzi da domani iniziano le vacanze natalizie, spero le passiate bene e mi raccomando fate i compiti, arrivederci e buon natale!» comunica la McGonagall «arrivederci, buon natale!» diciamo noi in coro uscendo dalla classe.
«Finalmente un po' di riposo» commenta Martina sospirando, concordo con lei «andiamo al lago nero?» chiedo, lei mi guarda con uno sguardo di scuse «Daniel?» annuisce «ma almeno state insieme?»
«ovvio che no»
«e allora perché uscite sempre insieme?»
«siamo amici»
«sisi amici» commento, ricevendo una gomitata nelle costole «Ahia» esclamo massaggiandomi dove mi ha colpito, lei sorride «beh ci vediamo a cena allora»
«si ok, se hai bisogno di me sono al lago nero» annuisce poi si dirige verso la sala comune.
Mi dirigo verso il lago nero, faceva abbastanza freddo e non c'era nessuno. Il posto perfetto per poter stare da soli. Vado a sedermi sotto la chioma di un albero, appoggiandomi ad esso. Tiro fuori le cuffie accendendo la musica, chiudo gli occhi e mi rilasso ascoltando la melodia della canzone.
«Ciao» dice una voce, apro gli occhi e davanti a me c'è Regulus con affianco Barty, interiormente sbuffo. «Ciao»
«possiamo sederci?» faccio un cenno di assenso, loro si siedono e cominciano a parlare. Non prestando attenzione incomincio a scrivere qualcosa «ti hanno convocato per le vacanze?» sento chiedere da Barty a Regulus «si»
«Amico è il grande passo, non sei felice?» dice Barty con un sorriso. Spero non intenda quello che intendo io, se no grande passo un cazzo, devi essere pazzo per allearti ai mangiamorte. «Già» risponde Regulus senza entusiasmo. Se Regulus diventa un mangiamorte cosa succederà al nostro matrimonio? insomma saremmo costretti a combattere su due fronti diversi, a combattere l'uno contro l'altro. A meno che non riesca a portarlo dalla nostra parte, di sicuro si può scordare che io entri nei mangiamorte, preferirei morire che diventarlo.
«Flavia?» dice Regulus interrompendo il filo dei miei pensieri «si?»
«che scrivi?»
«oh sono solo dei pensieri» Barty sbuffa «senti Reg, io vado c'è Elisa che mi aspetta» dice facendo un occhiolino «ci vediamo dopo, ciao» prende le sue cose e se ne va.
«Posso leggerli?» domanda «eh? oh...emm...ok» glieli passo e lui comincia a leggerli. «Mi piace come scrivi» abbasso lo sguardo imbarazzata «grazie» me li restituisce, li metto via nella borsa. Lo sento schiarirsi la gola. «I miei genitori si aspettano che finita scuola incominciamo a provare ad avere figli» mi strozzo con la saliva e inizio a tossire «cosa? io...sarò sincera...Regulus io in questo momento, con la guerra in corso non voglio figli, e sinceramente neanche dopo» lui annuisce «ti capisco, ma perché non vuoi avere figli?» alzo le spalle «non sarai una brava madre» ridacchia «e io non sarei un bravo padre allora» mi giro a guardarlo confusa «perché?» si gira verso di me «mi hai visto? sono un disastro, sono incasinato, come posso prendermi cura di un bambino se sono incasinato?»
«secondo me saresti un ottimo padre, sei incasinato si, ma so che se tu avessi un figlio ti assicureresti che stia bene, per il solo semplice fatto che tu sai cosa vuol dire vivere in una famiglia disastrosa e quindi non vorresti lo stesso per tuo figlio» sposto lo sguardo sul lago «e lo ameresti con tutto te stesso, perché sai cosa significa non essere amati» concludo, «potresti avere ragione, la mia paura è di diventare come i miei genitori»
«impossibile, tu non sei per niente uguale a loro» lo guardo «davvero?»
«davvero»
abbassa lo sguardo «comunque non vuoi portare avanti la discendenza?»
«per quello c'è James» rispondo facendolo scoppiare a ridere, e spontaneamente sorrido «dovremmo andare, è ora di cena» dico guardando l'orario, insieme ci alziamo e ci dirigiamo verso la sala grande.

«FLAVIA C'È L'HAI TU LA MIA MAGLIETTA DEI ROLLING STONES?» grida Martina dal bagno. Stiamo facendo tutte e due le valigie all'ultimo minuto. «Eccola» dico lanciandogliela, lei la prende al volo e la mette in valigia. «Sei pronta? tra dieci minuti parte il treno» chiudo la valigia «pronta, andiamo».
Velocemente ci dirigiamo verso la stazione di Hogsmeade, arriviamo giusto in tempo. Camminiamo per i diversi vagoni alla ricerca della nostra solita cabina, a un certo punto sbatto contro Martina che di sua volta è andata a sbattere contro qualcun altro. «Guarda dove vai mezzosangue!» commenta Barty guardandola disgustato «guarda dove vai tu mangiamorte!» dico di rimando, lui mi fulmina poi passa avanti senza dire più niente, sbuffo «dai andiamo».
Finalmente raggiungiamo la cabina e entriamo «ciao ragazzi» salutiamo, loro ci salutano di rimando. «Perché non puoi venire Pete?» chiede James «cena con tutta la famiglia» risponde. James si gira verso Remus e Martina «vuoi ci sarete, avete il permesso di stare da noi.» dice com un sorriso, il treno parte con destinazione King's Cross.
Quando arriviamo troviamo mia madre e mio padre ad aspettarci, ci salutiamo poi ci smaterializziamo a casa Potter.

The Black's wife~R.A.BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora