24- 𝙏𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙥𝙖𝙧𝙩𝙪𝙧𝙚 -𝘈𝘮𝘦𝘭𝘪𝘢

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Scelte. 

Tempo.

Persone.

Era questa la triade che mi avrebbe guidata nel mio futuro prossimo. Dal mio ingresso al Fairwinds mi ero rimboccata le maniche e avevo fatto grossi passi avanti nel mio processo di guarigione. Ero ripartita da zero, portando nella stanza pezzi di vita e di me stessa che avevo rielaborato con la Cameron. Con i suoi toni dolci e mai imponenti mi aveva aiutata a leggere il mio passato da punti di vista differenti, e iniziavo ad avere gli strumenti per poter scrivere nuove pagine di vita. Non ero più una lettrice passiva, mi era stata data una penna in mano e volevo cominciare a usarla da scrittrice.

Ma le scelte da fare erano tante, il tempo a disposizione così poco e le persone così diverse che spesso, nonostante vivessi in un ambiente protetto, mi sentivo sopraffatta dagli eventi.

Giurami solo che sceglierai con il cuore, mi aveva fatto promettere Jordan poco prima di dividerci al molo. 

Ci stavo provando, ad ascoltare il cuore.

Ma l'ambizione era insita in me a un livello tale che non riuscivo ad accantonarla. L'orologio continuava implacabile a scandire il tempo, e io dovevo correre per poter iniziare al più presto gli allenamenti. Dovevo recuperare le settimane passate senza allenarmi e volevo farlo velocemente, perché se a Jordan non interessavano le medaglie, io avevo paura di sfigurare accanto a lui. Alla nostra prima gara i paragoni degli spettatori tra me e Chloe sarebbero stati inevitabili, e Chloe sui pattini ci sapeva davvero fare.

Ma per poter prendere le redini della mia vita e iniziare a scrivere nuovi capitoli in veste di protagonista, sentivo la necessità di dover chiarire prima le cose con alcune persone.

Avevo capito che erano le catene morali a soffocarmi accanto a Audrey e Kevin, catene cui mi ero aggrappata e che stringevo con forza. Ma erano catene inesistenti, perché la realtà oggettiva dei fatti diceva che ero libera di pattinare con chiunque volessi, ma non dove volessi. E pochi mesi prima, a inizio stagione sportiva, mia madre aveva firmato l'iscrizione con il Daytona Skating Club per tutta l'annata. 

Non avevo più parlato con Jordan di un eventuale trasferimento per non dargli false speranze. Nei giorni successivi non gli avevo nemmeno risposto ai messaggi, perché passai tutte le ore in cui potevamo usare i telefoni a rovistare nel sito della federazione americana di pattinaggio e leggermi ogni tipo di regolamento, in particolare i cavilli legali che vincolavano un atleta alla società di appartenenza. 

In quel sito avevo trovato il modulo precompilato per la richiesta del cambio società, e me lo ero salvato tra i documenti del cellulare. Scoprii che non c'era nessuna regola che mi vietasse di pattinare in coppia con lui, potevamo gareggiare insieme anche se tesserati con due società diverse. Ma ero decisa a staccarmi completamente dalla società di Daytona, a marcare il distacco tra la vecchia e la nuova Amelia. Non sapevo se Jordan sarebbe stato in grado di mantenere la sua parola, ma di certo l'Academy di Clearwater presentava i giusti requisiti per potermi permettere di vedere la mia passione in un'ottica sana.

Mi trovavo di fronte a un enorme puzzle di cui avevo ben chiaro solo il risultato finale. Tutti i pezzi erano sparpagliati sul tavolo in attesa di dare vita all'opera. Tasselli di presente, passato e futuro pronti per essere uniti tra loro. Dovevo prima comporre la cornice esterna, per avere poi la libertà di dedicare tempo ed energie al disegno centrale. Si inizia sempre da lì. Avevo ben chiaro chi fossero i miei quattro angoli. La Cameron, mia madre, il consulente scolastico e infine, il Daytona Skating Club: dovevo accordarmi con tutti loro. In quel momento ero sotto la tutela del Fairwinds, volevo trasferirmi a duecento miglia da casa senza trascurare gli studi, e sentivo la necessità di mettere le cose in chiaro con Audrey e Kevin. Quattro angoli in attesa di essere uniti da tanti pezzetti che presentavano un lato dritto come la mia decisione, senza lasciar spazio ad altri agganci.

RESILIENTWhere stories live. Discover now