▷ ventotto

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Sorrisi stupidamente quando lessi il messaggio che mi aveva scritto Morgan quella mattina. Era un semplice 'buongiorno piccola Mavs', ma era bastato per mandarmi in tilt il cervello e farmi arrossire, tanto da incominciare ad assomigliare ad un pomodoro maturo.

Dio, ma quanto potevo sembrare stupida in quel momento? Perché scleravo per un semplice messaggio?

Mi rotolai sul letto, facendomi su come un salame con la trapunta azzurra, regalata da Megan due anni fa, poi sospirai con la testa conficcata nel cuscino.

Cosa mi era passato per la testa la sera prima? Stavo davvero per farmi baciare da Cooper e poi quel "domani lo avrei baciato io"? Ma anche no, dannazione!

Mi si doveva essere fulminato il cervello. Sì, per forza, sennò non capivo per quale motivo l'avessi pensato.

«Quindi ti piace ancora Morgan?», sussultai quando sentii la voce mezza addormentata di mio fratello farmi quella temuta domanda.

Emisi un grido che venne sin da subito soffocato dal cuscino premuto sul mio viso poi incominciai a scalciare come una pazza, picchiando con forza i talloni sul materasso, consapevole che mio fratello stesse assistendo alla scena senza proferire parola.

Mi piaceva Morgan? Era davvero tornato a piacermi dopo tutta la sofferenza passata? Lo avevo inconsapevolmente perdonato? Era così?

Strinsi fra i denti la federa del cuscino per non urlare un'altra volta, ma questo mi venne strappato letteralmente di bocca e il viso dall'espressione corrugata di mio fratello si piazzò davanti ai miei occhi.

«Cogliona,» alzò gli occhi al cielo per poi scaraventarmi contro il petto il cuscino, facendomi strillare, «è palese che tu abbia una cotta per lui quindi, tutta questa scenata da pazza psicopatica risparmiatela per qualcuno che ancora non ti conosce bene quanto me.»

Gli mostrai il dito, grugnendo infastidita poi sospirai pesantemente. Mio fratello era davvero riuscito a capire quella cosa prima di me? Si era accorto che fossi tornata a provare qualcosa per Morgan, prima ancora di me? Cristo santo, quant'ero patetica...

«Fottiti», lo aggredii col cuscino, colpendolo ripetutamente sul petto mentre lui si proteggeva con le braccia, «E poi vogliamo parlare di te? Chi è la ragazza con cui eri l'altro giorno, eh?»

Sentendo quella domanda cambiò subito espressione: da divertita era passata a seria, dura. Serietà che proprio non gli si addiceva. Normalmente aveva un'espressione di strafottenza o compiaciuta dipinta sul viso mentre ora mi sembrava quasi un'altra persona.

«Non sono cazzi che ti riguardano», sibilò a denti stretti, con un tono di voce rabbioso. Io l'avevo sempre detto che Jeremy aveva il ciclo mestruale!

Feci spallucce, perché davvero poco mi importava di chi fosse la sua nuova ragazza, ero semplicemente curiosa. «Si ma stai calmo che io i cazzi miei me li faccio, a differenza tua.»

Strabuzzò gli occhi, «Come prego? Sai perfettamente perché voglio sapere chi sono i ragazzi che frequenti ― anche se per fortuna sono fuggiti tutti. Non voglio più ritrovarti in quello stato, Mavs.»

Mi mordicchiai rabbiosamente l'interno guancia, sentendomi in colpa perché alla fine, davvero, mio fratello si preoccupava solamente per me. Ma soprattutto per la mia saluta mentale, dato che gli attacchi di panico erano diminuiti grazie a lui e alla sua presenza costante quando accadeva.

«Scusa», bofonchiai, massaggiandomi successivamente le palpebre stanche. Avevo dormito poco e niente, ed ero certo che quello si vedesse benissimo attraverso il mio aspetto da zombie.

Jeremy scrollò semplicemente le spalle poi si guardò in giro e storse il naso quando notò la pila di vestiti che avevo scaraventato la sera prima davanti al mio armadio socchiuso, dopo averlo setacciato per cercare un outfit per la serata.

Falling for a ChallangeWhere stories live. Discover now