20 - dirty road

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Il giorno dopo arriviamo a Santa Fè.

Il panorama lungo la strada per Santa Fè sono davvero i credibili; sembra proprio di essere dentro un film di cowboy e di essere tornato all'epoca dei pionieri. La terra riarsa dal sole, i cespugli di Salsola (i cespugli rotolanti) che rotolano giù, sulla terra color ocra. Anche la città è incredibile, la parte vecchia almeno, con le costruzioni in stile Pueblo e un'atmosfera da vecchio west, un pó messicano. E quanti indiani...

Prima di andare in motel ci fermiamo in un locale in periferia, dove quasi sicuramente ci sono i suoi amici. Classico locale dove si beve tanto e si mangiano le specialità della zona.

Blake entra per primo e io la seguo dopo un attimo, perché me la sto facendo addosso. Blake sta già parlando con due che evidentemente sono suoi amici, a giudicare dai saluti. Uscita dal bagno, mi siedo ad un tavolino a parte ( che so se voglio che senta anch'io cos'hanno da dirsi?), ordino una mega fetta di torta di mele e poi rimango lì ad ascoltare la loro conversazione, facendo finta di non conoscere nessuno. Uno dei suoi amici insiste che Blake vada a dormire a casa sua e Blake alla fine è costretto a dirgli che è in compagnia di una ragazza e allora giù tutti a fare battute sceme sulle presunte prestazioni erotiche mie e sue. Alla fine Blake ribadisce che siamo solo amici, che non c'è niente tra di noi.

"Allora sarà sicuramente un cesso!" ride uno dei due tipi.

"No, è bellissima....è un bel tipo!" grazie del complimento!

Esco prima di loro e quando li vedo uscire infilo giubbotto e casco, già pronta per partire e irriconoscibile se qualcuno di loro, per caso, mi avesse notata dentro.

Siamo passati ad un deposito bagagli a ritirare le mie valigie, visto che le avevo spedite li e per fortuna ci sono tutte. Poi andiamo alla ricerca di un motel da spendere poco. Ho una gran voglia di farmi una doccia!

.....

Dopo una bella doccia e sistemato i capelli, un pó di trucco e un bel vestitino, andiamo a casa di un suo amico che vive da solo in una casetta prefabbricata ad un piano, un pó fuori la città. Ci sono già un pó di persone, prevalentemente indiani. Blake non si stacca da me, e neanche lo vorrei visto che sono completamente spaesata. I suoi amici mi squadrano e mi ignorano. Le altre ragazze o stanno avvinghiate al .oro uomo che ne è infastidito, o fanno gruppetto a parte. Abitano tutti in questi sobborghi di case prefabbricate o in case mobili, alcuni di loro sono chiaramente degli sbandati.

.....

Esco fuori, all'aria aperta, in una specie di giardino incolto fatto di erba secca. Dentro non si respira più. Tutti fumano e fanno un gran casino. Ci sono degli sdrai e mi siedo su uno di quelli a guardare le stelle.

Dopo un pó esce un ragazzo, indiano, che avevo già notato dentro. È uno il più carino fra tutti. Ha una chitarra con se. Prima, dentro, stava suonando e alcuni lo ascoltavano. Si siede anche lui su uno sdraio e ci mettiamo a parlare. Si chiama John e frequenta l'ultimo anno del liceo indiano. È il fratello del padrone di casa. Ha pelle color ambra, i lineamenti fini e lunghi capelli neri: un tipico pellerossa. Ha dei modi di fare molto fluidi.

Dentro Blake è intento a chiacchierare tra una birra e una sigaretta. Un pó scostate 'è un gruppo di ragazze che chiacchierano, spesso, una di loro, fissa Blake. Mi viene in mente una cosa strana.

"Di un pó: ma Blake, l'altra volta che è venuto qui, stava con una di quelle ragazze?" indico il gruppetto.

"Si, mi sembra di si! Non l'ho mai frequentato, ma dicevano che si vedeva con Angie!"

"E chi è?'

"È quella vestita di bianco" guardiamo entrambi il gruppetto di ragazze e l'unica vestita di bianco è proprio quella che continua a fissarlo. Lui, Blake, non l'ha ancora minimamente considerata.

.....

Blake viene fuori. Si siede lì con noi a prendere una boccata d'aria.

"Che intenzioni hai, stasera?"

Mi guarda strano, senza capire a cosa mi riferisco.

"Nessuna, perché?"

"Ma non avevi una ragazza qui?"

Lancia una rapida occhiata a John che sta sorridendo dietro la sua chitarra.

"C'è quella ragazza" e indico la tipa che si vede dalla porta finestra "che è tutta la sera che ti fissa e non ci vuole molto per capire che le interessi!"

Guarda dentro con aria pensierosa. "Ah si...Angie!"

John strimpella qualcosa per tenersi occupato. Blake continua a fumare pensieroso. Finita la sigaretta si alza. "Visto che non te ne frega niente, me la porto in camera e me la scopo!"

Adesso questa proprio non l'ho capita! Visto che non me ne frega niente? Ma cosa si aspettava che gli dicessi? Salto su in piedi come una molla, incazzatissima.

"Ma sei scemo o cosa? La camera l'ho pagata pure io!"

"L'hai voluto te!"

"Ma non dir stronzate! Non puoi portarla in una camera che ho pagato anche io! Dove vado a dormire?" lo tengo per un braccio. Vorrei strozzarlo, sto coglione. Faccio il viaggio con lui, sembra tutto dolce e adesso, chissà perché, gli girano le palle e mi chiude fuori dalla camera?

Guarda John che ha smesso di suonare e fa finta di niente, guardando da un'altra parte.

"Stai col tuo nuovo amichetto!" strattona il braccio liberandosi dalla mia presa ed entra in casa. Va veramente dalla tipa in bianco... Sto stronzo! E lei sorride soddisfatta e contenta. Merda e merda!

.....

Sono le 03.00 am: ho sonno ed ho pure bevuto un paio di birre che, oltre a farmi girare la testa, mi fanno venire ancora più sonno. Sono ancora abbastanza lucida, ma gli input dal/al cervello ci mettono un pelino più del solito ad arrivare. Mi sento come al rallentatore.

Inciampo su un gradino della casa e John mi sostiene. Lui non ha bevuto perché è astemio. Ha un buon profumo. Anche se non so come ho fatto a sentirglielo, visto che puzziamo entrambi di fumo delle sigarette.

"Portami a casa" non ho più neanche la forza di aprire gli occhi e non mi frega più niente di quello che ho intorno. Già per parlare faccio una gran fatica.

John mi fa salire su un furgoncino.

"Come fai ad entrare in camera?"

"Eh?" me lo sono dimenticata! Mi sono dimenticata che Blake ha detto che porta Angie in camera! "Magari l'ha solo portata a casa!" io ci spero ancora.

"Ne dubito" ridacchia John.

"Allora sfondo la porta e la butto fuori a calci" ma se non mi reggo neanche in piedi!!!

Siamo quasi arrivati, vedo il parcheggio e l'edificio con le stanze. L'ingresso della portineria è spento... John fa inversione a U e si dirige da qualche altra parte.

"Ma che fai?" e che cavolo! Mi sto quasi inviperendo!

"Tanto è inutile che vai in albergo! La portineria è chiusa e non puoi entrare. Rimarresti fuori fino alle 06.00am quando riapre."

Ah bhe! Ha ragione! M dove cavolo vado?

"Ti porto in un bel posto"

"Ma tu domani....cioè stamattina, non devi andare a scuola?"

"Al massimo non ci vado..." mi fa l'occhiolino.

"No, no! Tu ci vai!" bon io ho la coscienza a posto! Il mio dovere sociale l'ho fatto! Io gli ho detto di andare a scuola! Adesso quello che decide lui sono cavoli suoi!

Chissà che intenzioni ha ora John, portandomi a vedere un bel posto?

....

Il 'posto' è davvero suggestivo, anche al buio. Ma John mi ha assicurato che all'alba è ancora meglio. Ci siamo avvolti in una coperta indiana e siamo rimasti li nel furgoncino ad aspettare l'alba sulle montagne vicino Santa Fè.

....

Mi sveglio perché la luce forte del sole mi batte sugli occhi. Dovevamo vedere l'alba e invece l'alba ha visto noi! Sono già le 08.00am, cavolo! Sono appoggiata addosso a John.

My heart beats twiceWhere stories live. Discover now