Dimenticare tutto

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Quando mi sveglio, l'ultima cosa che avrei mai immaginato è di vedere Cameron seduto sul suo letto che mi fissa con sguardo preoccupato.

-Tutto ok?- domando sperando che non mi risponda con una delle sue stupide battutine

-Ho pensato a come ti ho parlato ieri sera e nulla...ti volevo chiedere se potessi dimenticare tutto-

Sono abbastanza sconvolta perché dopo ieri sera pensavo che avessimo avuto il nostro primo discorso decente e per una volta ho pensato di aver veramente parlato con lui. Pensavo di aver capito meglio la persona che fosse, ma a quanto pare mi sbagliavo.

-Perché dovrei dimenticare tutto? Mi sembrava che mentre parlavi la pensassi diversamente...-

-Lo so, ma non sono fatto per queste cose e comunque direi che la mia vita sia perfetta così come è...-

-Su questo non c'è dubbio- rispondo con un'espressione che a giudicare da come mi ha guardato Cameron deve essere stata abbastanza accigliata dato che mi risponde:

-Lo so che credevi che da oggi in avanti sarei stato un ragazzo profondo e gentile, ma preferisco essere ciò che sono sempre stato con i miei amici. Mi va bene così e non voglio cambiare- risponde in un modo che non capisco se è per convincere me o se stesso.

Per tutta la mattina non faccio altro che pensare alla scorsa sera e a come sia cambiato nel giro di una notte.

Ieri sera sembrava davvero convinto a cambiare.

Era come se si fosse reso conto che alla fine tutto ciò che faceva fosse in qualche modo sbagliato e che cambiare gli avrebbe fatto solo bene. Ma poi sta mattina ero il solito Cameron di sempre: che si occupa soltanto di quello che gli altri pensano di lui e non di tutto quello che accade realmente, ma mi sono fatta una ragione da tempo che le probabilità che cambiasse fossero abbastanza remote.

Non ho mai pensato che cambiasse completamente come in un film, perché non sarebbe stato possibile cambiare in una notte, ma pensavo veramente che per una volta si sarebbe reso conto del fatto che accerchiarsi di persone utili solo per andare a delle feste, non gli farà bene a lungo andare.

Quando questa mattina siamo arrivati nel parcheggio, si è ripetuta la stessa scena di ieri.

Ho appena avuto il tempo di vederli abbracciati e poi le mie gambe mi hanno portato via. Probabilmente per evitare di farmi gridare contro di lui che è un deficiente completo.

-Tutto ok?- domanda Justin finita la lezione

Mi riscuoto dai miei pensieri e mi rendo conto che la lezione a cui non ho nemmeno notato di partecipare è appena finita.

-Si tutto a posto...credo-

-Beh a giudicare dalla tua faccia non direi. Se hai bisogno di sfogarti fai pure, tanto sono abituato a dover assistere alle scenate di Allison con Cam, quindi ormai ho più esperienza di uno psicologo...-

Le sue parole disegnano un sorriso sul mio volto senza che io me ne accorga immediatamente.

-Beh se devo essere sincera è una questione abbastanza stupida di cui non mi va di parlare e comunque non mi va di farti arrivare in ritardo alla prossima lezione-

-Tranquilla, mi faresti soltanto un favore a farmi perdere dei minuti con quella pazza che è la mia prof di filosofia-

Preferisco non parlagli della mia conversazione di ieri con Cameron. Ho deciso che sarebbe stata una cosa soltanto per noi due e comunque non mi va di raccontare a Justin qualcosa in cui è alla lontana coinvolto.

Ci dirigiamo sui divanetti posti in una stanza della scuola dedicata allo studio e iniziamo a parlare.

Il mio istinto da brava da brava ragazza mi spinge a tornare in classe, ma sento il terribile bisogno di stare accanto a questo ragazzo. Sento di riuscire a parlare con lui molto di più di chiunque io abbia frequentato ultimamente.

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