Troppi sguardi

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Quando esco di casa, con due minuti di ritardo rispetto al solito, la macchina di Isaac non è ancora arrivata. Mi domando se nelle prossime settimane riuscirà ad arrivare in orario anche solo una volta...

Per fortuna arriva quasi subito. Salgo subito sulla sua macchina grigia con un sorriso smagliante e salutandolo calorosamente. So che non sta passando un bel periodo in casa e almeno quando è con me voglio che si possa sentire tranquillo, senza preoccuparsi che io lo giudichi o qualcosa del genere. 

Dallo sguardo mentre mi saluta capisco immediatamente che deve essere di nuovo successo qualcosa di grave, probabilmente con suo padre, ma dato che non accenna al volerne parlare decido di non forzarlo.

Se avrà bisogno di parlare lo ascolterò, ma non ho intenzione di apparire come quella che vuole sempre e solo farsi i cavoli degli altri.

Mentre io sto ancora pensando a cosa potrebbe di nuovo essergli successo, lui mi dice con un sorriso smagliante e facendo scomparire dai suoi occhi verdi la tristezza che avevo notato prima:

-Allora come vanno le cose con Justin?- facendo uno strano movimento con le spalle e fingendo di baciare qualcuno.

-Meno male che Riley aveva giurato a sua sorella che se ne starebbe stata zitta...spero che lo abbia detto solo a te comunque!-

-Non ci posso credere...se non abitassi a 2 chilometri dalla scuola ti butterei fuori dalla mia macchina immediatamente! Pensavi veramente di non dirmelo?!-

-Te lo avrei detto presto, ma per ora preferiamo non dirlo a nessuno dato che temiamo entrambi la reazione di Cameron. Stiamo solo aspettando il momento più adatto per dirglielo-

-Effettivamente...finta sorella e migliore amico è un colpo basso!-

-Non farmi sentire in colpa!-

-Era proprio la mia intenzione! Comunque penso che anche io la prenderei male- fa una pausa, probabilmente per decidere se  continuare la frase oppure no, poi continua - non per farti sentire in colpa, ma penso che se la ragazza con cui ho condiviso la camera, la casa, la scuola e che ho accompagnato in macchina per qualunque evenienza, uscisse con il mio migliore amico mi incazzerei...e non poco- dice bisbigliando le ultime parole

Tutto ciò inizia a farmi sentire enormemente in colpa, ma ogni volta che parliamo stabiliamo che siamo degli amici normali e che ci dovremmo comportare come se non fossimo fratelli o ciò che siamo. Siamo amici e come un amico lui dovrebbe essere felice per me...nonostante tutto.

Appena arriviamo nel parcheggio della scuola, Cameron si avvicina alla nostra macchina, prima di aprire la portiera e di entrare a scuola, Isaac mi sussura:

-Parli del diavolo e spuntano le corna...vi conviene dirglielo il prima possibile prima che lo scopra da solo- detto questo usciamo dall'auto e lui si incammina verso la scuola.

-Cosa c'è Cameron? Ti ricordo che se vuoi parlarmi di qualsiasi cosa sono sempre nella porta a tre metri dalla tua...- dico sorridendo

-Qualcuno è di buon umore vedo...- dice avvicinandosi a me e iniziando a camminare verso l'ingresso - Volevo solo chiederti se ti andasse bene vederci qualche minuto prima della punizione per evitare che uno dei due rimanga da solo con il prof. per più di un minuto-

È veramente venuto davanti alla mia macchina per dirmi una cagata del genere? Ho sempre pensato che fosse strano, ma questo discorso supera tutti i suoi discorsi assurdi di un bel po'.

Ci avviciniamo ai nostri armadietti, ma proprio mentre sento che Cameron sta farneticando qualcosa, io mi perdo a guardare lui. Justin è appoggiato a un armadietto e sta mettendo i suoi libri dentro ad esso. Non posso che perdermi nel guardarlo e al ripensare a tutto ciò che è successo ieri. Quando nota che lo sto fissando, un sorriso enorme compare sul suo volto e mi fa un cenno di saluto.

Better NowWhere stories live. Discover now