5. ᴛʜɪs ɪs ᴀᴍᴇʀɪᴄᴀ

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«Io ho finito!» esclamò Charlotte.

Weston voltò il capo verso di lei.
«Ho finito! Ma davvero?!» la scimmiottò lui, ancora con le mani in pasta.

«Possiamo evitare di litigare almeno nel giorno del Ringraziamento? - fece lei, per poi sorridere e rivolgersi alla telecamera - Che caratteraccio!» sussurrò aggrottando le sopracciglia.

«Ma diciamo solo quelle due battute?» domandò Weston, fissando non troppo convinto la fine della clip che, dopo ben due ore di prove, erano riusciti a mettere insieme piuttosto egregiamente.

«No, manca tutta la voce narrante di Luciana Littizzetto. Ha registrato stamattina per tutte le clip e dobbiamo solo porla sui filmati. - spiegò il direttore - Vi ringrazio molto per il vostro contributo.»

«Oh, tutto qui? Pensavo fosse più impegnativo!» esclamò stupita Charlotte.

«Anche io! - la appoggiò Weston - Carlo mi ha minacciato che sarei dovuto venire oggi perchè serviva un sacco di tempo, ma la pubblicherete fra due settimane!»

«Ah, vedo che la minaccia di Carletto ha funzionato.» commentò il direttore, suscitando una risatina in Charlotte.

Weston se la prese non poco.
«Ehy! Che ti ridi?!» fece fingendosi offeso, per poi scoppiare a ridere.

A Charlotte faceva male la pancia da quanto aveva riso quel pomeriggio, sia per le freddure di Weston, sia per i siparietti che lui, lei e il direttore inscenavano quando sbagliavano le battute o i tempi.
Alzò le mani in segno di resa.

«Vorrei potervi dare qualcosa come simbolo per il giorno del Ringraziamento, ma non so bene come funziona.» fece il direttore, leggermente dispiaciuto.

«Ah, non fa niente. Stasera ho la cena di famiglia tipica del Ringraziamento. In teoria la tradizione dice che è il pranzo, ma gli impegni ci hanno portati alla cena.» spiegò Charlotte.

«Hai molti parenti qui?» domandò interessato Weston.

«No, solo i miei genitori e mio fratello. - rispose lei - Quindi, beh, saremmo già liberi?» chiese rivolgendosi al direttore.

Lui annuì.

«Se avete bisogno anche negli altri giorni per un po' di aiuto, sono disponibile.» gli garantì la ragazza.

L'uomo, tuttavia, inclinò il capo.
«Non credo che Rita Guarino sia d'accordo. - fece - Fonti a me conosciute mi hanno riferito che l'allenamento di domattina possa essere decisivo per una convocazione in prima squadra.»

La ragazza sorrise.
«Grazie. - mormorò - Ehm, il maglione però posso tenermelo?»

Weston scoppiò a ridere. Anche in direttore parve divertito.
«Certamente. È stato un piacere.»

I due si strinsero la mano, e anche Weston fece lo stesso. In seguito, lui e la giovane si guardarono.

«Sei in macchina?» chiese lui.

Charlotte alzò le sopracciglia.
«Faccio davvero quest'impressione? - commentò - No, non ho neppure la patente. Non ancora.»

Lui annuì.
«Bene. Saluto i ragazzi e poi ti accompagno a casa, così mi racconti un po' cosa ringrazi quest'anno.»

La ragazza sorrise e annuì, prima di guardarlo mentre usciva dalla stanza.
Dopo un attimo di indecisione, anche lei fece per dirigersi alla porta, ma il direttore la trattenne.

«Ehy, ehm... qualcosa non va a casa? - le fece di getto - Scusami, è solo che mi hanno detto che ieri sembrava sconvolta e...»

«No. - disse lei interrompendolo con un sorriso, a nascondere quel dolore all'altezza del cuore - Va tutto bene. Sono i soliti incidenti domestici.»

𝐍𝐄𝐕𝐄𝐑 𝐆𝐎 𝐀𝐖𝐀𝐘 || Weston McKennie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora