Alone.

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"Corri! Corri porco zio!" Urlai.
I foglio volavano ovunque e il braccio mi faceva male a forza di tenere tutti qui libri.

"Aspetta! Peter è caduto!" Urlò Chris.
Gli occhi di tutta la scuola erano su di noi.

"SIAMO IN RITARDO DI VENTI FOTTUTTI MINUTI E TU AIUTI A PETER?!"
Quella di scienze ci avrà messo di sicuro un rapporto.

"Ma io lo amo!" Fece per aiutarlo.

"Porca Eva! Alzati scpecie di giraffa mutata!" Presi Chris per il braccio e lo trascinai correndo.
Peter era lì che cercava di raccogliere i libri.

"Andate avanti senza di me!" Urlò.

"Ovvio che andiamo senza di te! Muoviti idiota!" Dissi mentre correvo verso la classe.

Aprì la porta con forza. "E quindi le ossa.." la prof si fermò.

"Siamo in ritardo! Io lavevo detto a Chris di chiedere informazione al Prof dopo!" Mi lamentai.

"Un due a testa ed un rapporto. Andatevi a sedere" si indicò il posto col la penna.

"Stronza.." sussurai per poi andarmi a sedere affiando a Chrsi.

"Come ha detto?" La prof assottigliò gli occhi.

"Due rapporti per la signorima. Oh..- guardò il registro- vedo che quest'anno vuoi fare la collezione!" Iniziò a scrivere.

"Ne vado fiera!" Mi asciugai per finta una lacrima e misi la mano sul petto sorridendo.

"Io non ne andrei così fiera Whittemore" mi rimproverò per poi tornare a spiegare qualcosa che non mi interessava più di tanto.

"Poi sono punti di vista" alzai le spalle per poi disegnare qualcosa a caso sul mio quadernino.

***

"Allora ci vediamo dopo.." mi salutò Taylor con un cenno della mano.
Ero fuori scuola con altre persone alla mia destra che parlavano, ridacchiavano e si divertivano... c'era molta gente fuori, dato che era era inizaita il break, ma io mi sentivo tremendamente sola.

"Ma l'hai vista? È così sfigata!" Sentii dire da qualcono dal gruppo più vicno a me.

"Chi? Whittemore?" Una voce femminile alta e graffiante.

Io continuai a stare in piedi guardando a terra, ma tesi le orecchie per poter sentire meglio. Strinsi la bretella dello zaino che era poggiata sulla mia spalla, ormai dolorante per i troppi libri.

"Si, è una perdente! Non l'hai vista? Non ha neanche un amico" mi presero in giro.

"Io non ci scommetterei" disse un ragazzo.

"Mi è arrivata voce che ha risposto male alla prof, quella di scienze!!! Anche Mike ha paura di quella lì!"

"Già, ha ricevuto due note e un brutto voto.. non so quale.. mi pare un quattro" fu un altro ragazzo a parlare con una molto voce bassa.

"Per me rimane un idiota". Strinsi ancora di più la bretella della zaino facendomi diventare le nocche bianche. Odiavo essere insultata alle spalle.

La campanella suonò facendo sparire tutte le possibilità di infliggere un minimo di dolore a quelle faccie di merda.

Mi passarono davanti, qualcuno sfiorandomi, quasi andandomi addosso, come se non esistessi.
Alcune ragazze ridacchiarono mentre mi passavano vicino, ed io avrei voluto strappare le loro teste di cazzo dal loro collo.

Guardai davanti a me e vidi Genn seduto su una panchina, quasi del tutto rotta, che rideva facendo dondolare una gamba avanti ed indietro. Era in compagnia di un ragazzo ed una ragazza, lui aveva una semplice maglie nera ed un pantalone dello stesso colore. Aveva ddi lineamenti morbidi del viso e gli occhi a mandorla e i capelli erano neri tirandi in su formando un piccolo ciuffo. Lei era bionda, con i capelli ondulati e molto lunghi aveva una carnagione perfettamente abbronzata. Un naso dritto, le labbra perfette, occhi perfetti, viso impeccabile e corpo altrettanto perfetto, snello al punto giusto.
Il contrario di me, insomma. Io avevo un naso all'insù, occhi azzurri con le occhiaie. Capelli neri come la pece che mi ricadevano sulle spalle, leggermente spettinati, ed avevo la pelle chiara ed il corpo fin troppo magro, che lasciava intravedrre per fino le ossa per niente robuste.

Losers → g.r || Urban StrangersWhere stories live. Discover now