Smile.

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Gennaro in questi ultimi giorni è stato davvero male.
Molte volte abbiamo provato a convicere Alessio a portare Genn all'ospedale. Ma lui non osava smuoversi e ci liquidava con un semplice "Non mi fido dei dottori" e poi raccontava come i dottori avessero ucciso suo nonno anni prima.
Così cancellammo l'idea di chiamare il pronto soccorso e cercavamo di rimediare e curare Gennaro per conto nostro.

Una volta abbiamo provato a cercare su internet. Ma Google ci diceva: 'Il soggetto ha un forte mal di testa e non riesce a muovere un articolazione al meglio? Probabilmente ha un tumore'.
Beh, no grazie... neanche internet era a nostro favore.

Siamo comunque andati a scuola, io e Alessio, e appena tornavamo a casa ci prendevamo cura di lui in ogni modo, anche stando svegli la notte per cercare di fermare i suoi dolori e di farlo addormentare.
Insomma, avevo le occhiaie più evidenti di questo mondo.
Ma Alessio non era da meno, anche se sembrava essere il meno preoccupato tra i tre.

Taylor si faceva ancora vedere a scuola e abbindolava tutti con quel faccino da 'sono una brava ragazza, figlia del rappresentante di classe, amo i fiori e i coniglietti. Ora inginocchiatevi tutti e baciatemi i piedi oppure vi farò a pezzi'.

Okay... forse l'ultima parte l'ho aggiunta io.. ma hey! Per colpa sua ora Gennaro ha una gamba rotta... o almeno è quello che credo.

Ormai si avvicinava l'estate e la fine dell'anno scolastico. Ed io l'anno prossimo dovrò fare l'ultimo anno di liceo... se non sarò bocciata, ovviamente.
Mentre Gennaro e Alessio dovranno andarsene.
Ogni giorno mi sveglio cercando di farmene una ragiome

"Allora? Come sta?" Chiesi entrando in casa di Alessio.
Oggi si era offerto di non andare a scuola per restare con Genn.

"Tutto okay. Sta dormendo" rispose lui intento a fare zapping tra i canali.

Gennaro era sul divano e dormiva beatamente. Ormai faceva solo quello.

"Ha preso solo una forte botta alla gamba. Ha un livido gignantesco. Ti consiglio di non guardarlo, io stavo per vomitare. Non ha nulla di rotto fortunatamente, ma non riesce ad alzarsi. Prima ci ho provato. È caduto con la faccia a terra.. dovevi vederlo." Rise lui.

Ridacchiai anche io, cercando di scacciare via tutta la preoccupazione con una semplice risata. Cercando di dimenticare il peso che opprimeva ogni secondo sul petto quella situazione.

"Poi si è messo a piangere.. io gli ho chiesto il perché. Lui non lo sapeva" spiegò preoccupato.

"Questa cosa mi ha spavetato..." disse guardandomi, credendo che io ne fossi la causa.

"Poi si è addormentato senza dire una parola." Alzò le spalle e la sua attenzione ritornò alla televisone.

Io non dissi nulla. Rimasi lì in piedi. In completo silenzio. Solo il suono e le voci che provenivano dal televisore riempivano il salone.

Improvvisamente Gennaro scattò a sedere aprendo la bocca prendendo più aria possibbile, come se fosse uscito dall'acqua dopo minuti di apnea.

Alessio si fiondò da lui per calmarlo.
Io gli andai vicino.
Genn si dimenva tra le braccia di Alex e prendeva profondi respiri per poi cacciare degli urli di paura.
Alex era più forte di lui, e riuscì a tenerlo fermo, ma Gennaro non sembrava volersi calmare.

"Gennaro ti prego sta fermo!" Gli ordinai con voce affaticata.

"Gennaro basta!" Disse Alessio cercando di bloccarlo in più modi possibili.

Ma lui iniziò a piangere a a dimenarsi più forte cercando di togliersi di dosso le braccia di Alessio che gli circondavano il corpo.

"Lasciami! Lasciami!" Le sue gambe scalciavano alla rinfusa e le sue mani pizzicavano, schiaffeggiavano e graffiavano le braccia di Alex.

Io nel panico più totale, con le mani strette sulle caviglie di Genn, cercavo di bloccarlo.

Dopo almeno un minuto Gennaro non voleva saperne di calmarsi e rimettersi a dormire. Io ero altamente spaventata, il suo pianto non accennava a fermarsi e non sembrava essersi stancato di scalciare e di dimenarsi.

Okay... okay calmiamoci. Non sarà nulla. Devo farcela. Non cambierà nulla dopo, è per aiutarlo. Lo devo aiutare.

Poggiai le mani sulle sue guance e velocemente mi avvicinai.

Feci combaciare le nostre labbra.
Il mio stomaco cominciò a scalpitare e il mio cuore batteva così forte che temetti sarebbe esploso.
Lui fermò i suoi movimenti in una frazione di secondi.

Così io mi staccai per riprendere fiato.
Alessio se la rideva sul pavimento.
"Finalmente, cazzo!" Esclamò Alex.

"Io... ho letto che bloccando la respirazione si può fermare un attacco di panico.. tu hai smesso di respirare.." bisbigliai abbastanza forte da farmi sentire.

Gennaro era con gli occhi spalancati, i capelli sparsi in tutte le direzioni e le labbra rosse che guardava un punto indefinito della stanza.

"Grazie" mormorò ancora scosso.

Io senza preavviso uscii dalla casa. Presi una sigaretta e la accesi. Aspirai il fumo per poi ricacciarlo fuori.

Ripensai alla scena di prima. Al casino che si era crato. Quel caos. L'aria impregnata di preoccupazione e paura.
Le urla e l'ordine di smetterla. Di far terminare tutto. Il suono del pianto e i singhiozzi.
Tutto quanto fermato in pochi secondi con un semplice tocco di labbra.

Sorrisi senza pensarci due volte.
Un sorriso sprecato per una buona causa.

Genn's pov

Dalla finestra guardavo. La contemplavo. Poi alla fine sorrise.
Era così carina quando sorrideva. Era qualcosa di raro. E per me prezioso.

Lasciandomi andare sorrisi anche io.
Qualcosa che mi fece rinascere. Dopo tutte quelle ore a piangere lasciarsi andare in un sorriso sincero è la cosa più bella di questo mondo.
E lei mi aveva fatto sorridere.
Mi ha fatto rinascere.
Vederla felice rendeva, a sua volta, felice anche me.


Eccovi qui un altro capitolo c:
Ditelo che siete happy *silenzio di tomba*

Domandaaaah

🍆 Canzone preferita al momento? 🍆

🍑 Mad Hatter - Melanie Martinez.
Ve la consiglio vivamente *-* 🍑

Sta sera vado al cinema yep.
Vi amo.
Byeee♡

Losers → g.r || Urban StrangersWhere stories live. Discover now