I Blame You.

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Il cuore martellava prepotente nel mio petto. I miei occhi guizzavano sul volto di Genn, alle nostre mani intrecciate, poi nuovamente sul viso di Gennaro, cercando di capire se era tutto uno stupido scherzo.

Lui mi guardava inespressivo con il capo sollevato e leggermente inclinato. Le sue palpebre si chiudevano veloci, un lato delle sue labbra si inclinò verso l'alto e la sua mano strinse un pò di più la mia, come per darmi la forza.
Deglutii a fatica ed avvicinai il mio capo al suo lentamente. Lui fece lo stesso e mi strattonò piano, tirando leggermente la mia mano stretta nella sua, facendomi avvicinare di più.

Posai una mano sulla sua spalla molto delicatamente. Mi fermai a pochi centimetri da lui, le nostre labbra si sfioravano e il mio corpo ebbe un fremito.
Respiravamo pesantemente e inalavamo la stessa aria.
Le sue palpebre erano schiuse come le mie e la sua bocca era leggermente aperta.

Lui poggiò una mano sul mio fianco e con l'altra strinse la mia mano, ed io la strinsi a sua volta per dire che ero pronta... più o meno.

Poi in pochi secondi le nostre labbra si scontrarono...
causando una capriola al mio stomaco e battiti ancora più accelerati del cuore.
Mi venne spontaneo chiudere gli occhi. Le nostre labbra si muovevano lente, senza malizia o desiderio, solo... con dolcezza e delicatezza.
Io resto del mio corpo era immobile, come se fossi paralizzata.

Lui mi fece avvicinare di più, così facendo i nostri corpi erano a pochi centimetri di distanza.
La sua mano si muoveva lenta ma con nervosismo nella mia, e intrecciava di più le nostre dita.

Quando ci staccammo lentamente io mi sentii per un attimo vuota, e le nistre mani smisero di essere intrecciate, e si sciolsero.
Sfiorai con i polpastrelli la mia bocca e lo guardai esterefatta.

Lui fece dei movimenti con il piede guardando il suolo, strisciando la punta del piede a terra, compiendo movimenti circolari.

"Sai..." si schiarì la voce.

"Tu sai che questo non cambia niente tra noi due?" Alzò il capo e puntò gli occhi nei miei.

Io cercai di mettere insieme le parole appena uscite dalle labbra che avevo appena baciato pensando che... si, sarebbe cambiato qualcosa fra noi due.

"Nel senso... l'ho fatto per farti stare meglio. È un gesto di amicizia."

Qualcosa nel mio cuore si ruppe.
"E come quando ho baciato quella nel locale, la prima volta, dopo non è successo nulla... e poi ero ubriaco" gesticolò.

"Ma tu ora non sei ubriaco" sussurai riuscendo finalmente a parlare.

"Lo so... ma noi due siamo solo amici e basta. Non cambia nulla fra di noi." Alzò leggermente la voce.

"Perché? Io ti piaccio?" Chiese incredulo.

Io scossi la testa, mentendo "No... no adesso no." Le lacrime minacciavano di nuovo di uscire. Ma davanti a lui non volevo piangere, non potevo, non in questo momento.

"Ci vediamo... forse." Dissi infine superandolo e andando verso casa. Se quell'episodio mi aveva confuso, scombussolato e reso ancora più triste?
Si... non posso mentire.

Oltre a questo il mio cuore, pieno di crepe già profonde, si è definitivamente spezzato.

***

Ero seduta da sola... da sola.
Senza Peter senza Genn e senza Chris seduti vicino a me... ed in quel momento avevo tanta paura, stavo andando in paranoia.

Il break era iniziato da poco, ed ero seduta su un panchina dietro scuola.
Le tre classi della stessa mia sezione erano tutti a parlottare in gruppi, io ero l'unica a non fare niente, se non dare pugni al legno della panchina per sfogarmi, anche se le nocche erano ormai rosse e quasi sanguinanti.

Losers → g.r || Urban StrangersWhere stories live. Discover now