I Will...

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Mi svegliai di soprassalto.
"Ma che cazz... Piccioncini... siete molto carini, davvero, credo di shipparvi, ma cazzo... svegliatevi!" Il tono di voce ironico ma allo stesso tempo arrabbiato giunse alle mio orecchie come un pizzico sul braccio.

Chi ama essere urlato contro appena svegli?

A me no di certo.

Strizzai gli occhi un paio di volte prima di abituarmi alla luce.

"Ge... Oh, cazzo Gennaro! Ti dispiace smettere di sbavare sul mio fottutissimo divano?" Si lamentò Alessio, sbuffando e portando le mani al cielo.

"L'hai voluto tu" sospirò lui, prima di sorridere in modo maligno.

Si avvicinò a Genn, ancora addormentato profondamente.
Dormiva così beatemente, con le braccia a stingere il suo stesso corpo. La testa poggiata lateralmente sul bracciolo del divano. Dalla sua bocca aperta usciva della saliva, e quando me ne accorsi provai a trattenere una risata.
I capelli erano tutti scompigliati, e gli ricadevano sul viso coprendo i suoi occhi chiusi.

Mi svegliai dal mio stato di trance, quando Alex poggiò con attenzione le mani sulle sue braccia.
Poi, senza preavviso, tirò con tutta la sua forza. E così Gennaro cadde a terra con un tonfo rumoroso.

Emise versi di lamento, poi cercò di alzarsi, massagiandosi la testa.
"Mgnahp" dalle sue labbra uscii un qualcosa di incomprensibile.

"Ngon... ti 'rmettere mai... 'iù" mormorò con la voce impastata dal sonno.

"Che... 'iorno è oggi..?" Chiese, alzandosi finalmente da terra.

Dato che Alessio, ancora innervosito dal comportamento infantile di Gennaro, non ripondeva... decisi di dargli informazioni... ma false.

"Oggi è lunedì" dissi stiracchiandomi, alungando le braccia oltre sulla testa, pregustando già la sua reazione.

il volto di Gennaro si spense a quella risposta. Il suo volto si era trasformato da un 'odio Alessio perché mi ha svegliato facendomi fare capa e pavimento e ho sonno' a ' odio Alessio perché mi ha svegliato facendomi fare capa e pavimento e ho sonno e vaffanculo il lunedì'.

"Che palleh... io odio il lu.. lunedì! 'Erchè è l'unico giorno in cui non ho nessssuna lezione con te" quasi urlò, puntandomi il dito contro stancamente.

Dopo secondi di silenzio imbarazzante cacciai fuori l'aria che non sapevo di aver trattenuto.

Alessio, che stava preparando la colazione, ridacchiò scuotendo la testa.

"Gennà"

"Oggi è sabato" alzò gli occhi al cielo.

"Coglione" aggiunse in fine, prima di ritornare a cucinare.

"Non avrei dovuto dirlo" sussurrò con la testa bassa, osservando come le sue dita dei piedi si piegavano e si stendevano, accarezzando il tapetto.

Io feci scontrare le mani ricevendo un suono sonoro che fece arricciarè il naso di Genn per il troppo rumore.

"Bene. Che si fa oggi?" Chiesi, riferendomi a Alessio.

Lui scosse nuovamente il capo, ghignando.

"Cazzo... io non capisco. Non fate i timidi e baciatevi su quel fottuto divano! Vi si legge in fronte che lo volete!" Sbraitò mentre faceva saltare un'altra frittella.

"Okay... forse sul mio divano no" ridacchiò trascinando me e Gennaro in una sonora risata.

***

Dopo aver fatto colazione e essercici preparati Alex propose di andare in un posto che solo lui conosceva.

"E perché non me ne hai mai parlato?" Si lamentò il piccolo Genn che caminava con passi veloci affianco a me, per riuscire a raggiungerci.

Losers → g.r || Urban StrangersOnde as histórias ganham vida. Descobre agora