Epilogue.

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Chiamammo la polizia. Arrivò dopo una mezz'ora e presero il corpo di Sandy dal lago. Nom ho voluto vederla di nuovo, altrimenti mi sarei messa a piangere come una stuoida davanti a tutti.

Ho rischiato di perderla una volta, e quando stava andando tutto per il verso giusto se ne andata per davvero.

Ho parlato di Markus alla polizia. Ho detto loro che io avevo visto tutto.
Hanno imterrogato anche tutti i miei amici, ma loro ovviamente non erano lì con me.

La polizia ci ha creduto e ha promesso che lo troveranno e lo sbatterano in prigione.

Io comunque non capivo molto. Ero ancora scossa dalla morte di Sandy, dal bacio e da come Gennaro cingeva con una mano il mio fianco. Era tutto così confuso, mi gifava la testa e credevo di star per svenire. È sucesso tutto così velocemente che nin riesco bene ad elaborare la situazione.

Non sl se la tristezza poteva essere più alta di così. Anche involontariamente continuavo a piangere, le lacdime scorrevano sille guance senza sosta mentre il polizziotto ci raccontava di come fosse morta Sandy.

Tornammo in albergo per preparare le valigie e tornare a casa. Avevo chiamto mia madre per dirle tutto. La senrii singhiozzare per poi chidere la chiamata. Non la biasimo.

Genn mi stava sempre vicino, come tutti i miei amici.
Anche Peter stava piangendo, e il calore che riempii il cuore quando vidi Chris sussurragli cose dolci nell'orecchio mentre gli carezzava le guance, mi fece ritornare almeno un minimo di buom umore, che sparì come se non ci fosse mai stato.

Salimmo in macchina.
Nessuno mise la musica. Nessuno cantò. Nessuno parlò. Eravamo in silenzio solo con il rumore del motore, del vento e le machine che ci sfrecciavano accanto.

Quando tornai a casa mia madre mi accolse in un abbraccio. Quesfa volta non piangeva. Voleva essere forte ler me. Non voleva mostrarsi triste. Ma anche un ceco avrebbe potuto vedere quanta trisrezza c'era nei suoi occhi arrossati.

"Tu stai bene?" Mi chiese con voce fievole, tirando sul con il naso.

Io annuii, senza parlare.

Ci guardammo negli occhi. Tutto qui... solo quello serviva.
Le parole non c'erano per descrivere quella situazione.

***

Decidemmo di stare insieme. Io. E i miei amici. Da soli.

Non serviva aprir bocca. Non serviva un abbraccio.
Bastava solo stare vicini, insieme. Per far sentire ad ognuno che qualcuno vicino a te c'era in quel momento difficile.
Per darci sostegno.

"Credete... che troveranno Markus?" Chiese Peter con voce fiebile, appoggiato con la testa sulla spalla di Chris.

"Se non lo trova la polizia lo andrò a cercare io" grugnì Alessio, mentre calciava una lattina con rabbia.

Chris passò il pollice sulla guancia di Peter per asciugare le lacrime. E a quella scena pensavo solo a quanto amore c'era tra loro. A come uno facesse parte dell'altro.

Mi voltai verso Gennaro che a sua volta mi stava guardando.
Le sue guancie si tinsero di rosso, ma non spostò lo sguardo come le altre volte. Mi guardava negli occhi.

Poi fece una cosa inaspettata. Sorrise. Un sorriso pieno di malinconia e felicità. Di tristezza e dolore che stavamo provando un pò tutti noi in quel momento.

"Vorrei che Sandy fosse qui" singhiozzò Peter, con quasi la voce di un bambino.

"Oh ti prego non fare così" Mormorò Chris, mentre si girava verso Peter.
Sembrava di star per scoppiare a piangere anche lui.

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